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Russia: XIII festival annuale "Da Venezia a Mosca", domani conferenza stampa

16-02-2022 16:56 - Ambasciate
GD - Mosca, 16 feb. 22 - Nell’ambito del progetto KARO.Art a Mosca si svolgerà la XIII edizione del festival annuale "Da Venezia a Mosca", manifestazione dedicata ai migliori esempi di cinematografia italiana recente che viene tradizionalmente organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura a Mosca in collaborazione con la Biennale di Venezia e l’Ambasciata d'Italia a Mosca, con il sostegno di Banca Intesa. Si svolgerà nella sala cinematografica "Oktyabr" dal 18 al 23 febbraio. Parallelamente il festival avrà luogo al cinema Pobeda di Novosibirsk dal 21 al 27 febbraio.
Il 17 febbraio alle ore 17.00 nell’Ambasciata d’Italia a Mosca (Denežnyj per. 5) si svolgerà la conferenza stampa dedicata al festival (per accreditarsi: d.klimenko@gmail.com).
La cerimonia di apertura avrà luogo il 18 febbraio nell'atmosfera festosa della sala principale del cinema “Oktyabr”, con la partecipazione dell'ambasciatore italiano in Russia, Giorgio Starace, e della direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca, Daniela Rizzi.
Il festival si aprirà con “Qui rido io”, diretto da Mario Martone, una vivace biografia del comico napoletano Eduardo Scarpetta che riflette sulla natura della creatività e della vita familiare, con Tony Servillo nel ruolo del protagonista.
Il programma del 2022 propone i film italiani di maggior successo presentati lo scorso autunno alla 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Biografie, drammi, commedie e documentari: per sei giorni il pubblico di Mosca potrà vedere i film in lingua originale con sottotitoli in russo.
Uno dei film più attesi del festival, “Ennio. Un Maestro”, è il vivido racconto di Giuseppe Tornatore su Ennio Morricone, genio musicale di fama internazionale. La grandezza del Maestro, che ha fatto delle colonne sonore dei film una forma d’arte, era pari alla sua modestia e al suo impegno nel lavoro. Tornatore, che ha collaborato molto con Ennio Morricone e gli era molto legato, ne illustra la personalità attraverso una conversazione personale.
Un altro film documentario è un ricordo del compositore Ezio Bosso, realizzato dal maestro del documentario musicale Giorgio Verdelli. In “Ezio Bosso. Le cose che restano”, il regista fa il ritratto di un uomo straordinario, con un grande cuore e l’aspetto di una rock star. In musica, Bosso ha conciliato avanguardia e cultura pop, ed era capace con uguale calore e ironia di suonare in prima serata sulla RAI un arrangiamento di Beethoven rallentato quasi fino all’ambient, o di accompagnare un pamphlet rap antimafia su MTV.
La serie dei documentari del festival comprende “Django & Django”, un saggio esilarante e informativo sull’iconico regista di spaghetti western Sergio Corbucci, dove Quentin Tarantino fa da voce narrante.
Un altro genere ampiamente rappresentato al festival sono i drammi psicologici che immergono lo spettatore nel complesso mondo delle relazioni umane. “Ariaferma”, su guardie e prigionieri che si confrontano in uno spazio chiuso non protetto, tiene lo spettatore in sospeso fino all’ultimo momento.
“America Latina” dei giovani registi Damiano e Fabio D’Innocenzo è il ritratto di un uomo che smarrisce il confine tra realtà e fantasia, e attraversando una progressiva paranoia finisce col perdere la ragione.
Laura Bispuri, nel suo film “Il Pradiso del Pavone” vede le complesse relazioni familiari da una nuova angolazione, concentrandosi sui personaggi femminili con in testa la protagonista Alba Rohrwacher.
Il dramma umanitario “Il bambino nascosto”, su un’amicizia tra un adulto e un bambino che salva a quest’ultimo la vita, con Silvio Orlando, solleva il grave problema del coinvolgimento dei bambini nella malavita.
Il film d’avventura “Freaks out” introduce lo spettatore in un genere fantastico insolito per il cinema italiano, dove i prototipi dei Fantastici Quattro vivono le loro avventure sullo sfondo della Seconda guerra mondiale.
Dalla sezione di film classici del Festival di Venezia a Mosca, sarà proiettata una versione restaurata (a cura del CSC-Cineteca Nazionale e di Istituto Luce – Cinecittà) della tragicommedia “Per grazia ricevuta” di Nino Manfredi del 1971. È un film sullo scontro tra fede e ragione, tra peccato e grazia nella tormentata anima religiosa di un bambino adulto.
La retrospettiva, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Mosca in collaborazione con la Biennale di Venezia e sotto il patrocinio dell'Ambasciata d’Italia a Mosca, offre ogni anno al pubblico russo una selezione dei più brillanti film italiani presentati alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Fotogrammi dei film, poster, trailer e descrizioni dei film del festival: https://drive.google.com/drive/folders/1NPI-gjKg9dr43EKFOv0YtpBRTB_4GsMp
Accreditamento: iicmosca.pr@esteri.it
Acquisto biglietti: https://karofilm.ru/art?&event=869

Fonte: Redazione
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