05 Maggio 2024
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Russia-Ucraina: Zurino, “Allarme export e rincari, proteggere Made in Italy”

24-02-2022 14:39 - Made in Italy
Lorenzo Zurino Lorenzo Zurino
GD - Roma, 24 feb. 22 - “Gli avvenimenti delle ultime ore gettano ombre di terrore sulla già delicata situazione socio-economica dei Paesi; a preoccupare gli effetti su Export, flussi commerciali ed aumento dei prezzi. Allarme che abbiamo già dato più volte in passato, denunciando quanto stava costando all'Italia l'embargo russo”. Lo ha detto Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell'Export.I venti di guerra agitano anche imprenditori e categorie produttive per le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina. Da parte di Mosca seguirebbero imprevedibili azioni sull'aumento dei prezzi del gas, dall'altro si avrebbero effetti su export e flussi commerciali, uno scenario già vissuto con l'embargo russo del 2014, scattato all'indomani dei provvedimenti adottati dall'UE, ha aggiunto.
Secondo Zurino “Il mercato russo è storicamente molto importante per l'export italiano, oggi vale 7,7 miliardi di euro. Tra il 2013 e il 2021, in larga parte per effetto delle sanzioni post annessione Crimea, le esportazioni italiane verso la Russia hanno accumulato un calo del 29,3%, il peggiore tra i principali paesi dell'Unione Europea. L'inasprimento della crisi in Ucraina rischia dunque di inasprire le gravi conseguenze sui flussi commerciali, è riportare ulteriori effetti sul prezzo dei beni energetici e delle materie prime, con conseguenti ripercussioni sul settore agroalimentare italiano, che rappresenta quasi il 10% del fatturato totale dell'export dell'Italia in Russia. Il rischio in questo momento è che il nostro paese paghi più di altri le conseguenze di questa nuova escalation di violenza; oggi l'Italia esporta verso la Russia 7 miliardi di prodotti e ne importa 12,6 miliardi, in particolare gas e materie prime. Parliamo dunque di 20 miliardi di interscambio. Gli aumenti delle materie prime hanno già determinato condizioni insostenibili per l'intera filiera produttiva, soprattutto per i beni di largo consumo come pane, pasta, latte e carne, punta di diamante dell'export agroalimentare. Infatti, solo negli ultimi giorni, il prezzo del grano è balzato del 10%. È necessario intervenire al più presto per proteggere il sistema agroalimentare italiano che rappresenta un settore chiave della nostra economia, ma anche per evitare blocchi futuri. Dobbiamo intavolare un dialogo, come abbiamo ribadito più volte, con le istituzioni. La priorità è la protezione del nostro paese”, ha concluso il presidente del Forum Italiano dell'Expor

Fonte: Redazione
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