05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Opinioni

Russia-Ucraina: è sempre più guerra di droni

03-10-2023 19:42 - Opinioni
GD - Roma, 3 ott. 23 - La guerra dei droni. Non è il titolo di un film di fantascienza, ma è e sarà la prosecuzione di questa assurda guerra che stiamo vedendo in Ucraina. Questa guerra è cominciata per la decisione folle di Putin di tentare di invadere l'Ucraina; guerra che, nelle errate previsioni di Putin e dei vertici militari russi, sarebbe dovuta durare pochi giorni. Invece si è trasformata in una guerra di trincee e assalti ai nemici da una parte e dall'altra, con una immensa perdita di vite umane, profughi civili e distruzione di intere città e infrastrutture in Ucraina e nell'ultimo periodo, da giugno, anche in Russia.
In questa guerra si è potuto capire, per la prima volta nella storia, che i carri armati, quelli che facevano la differenza nelle guerre del passato, quelli che sono stati costruiti in centinaia di migliaia di pezzi, sottraendo ricchezze per altri investimenti militari, ma anche sociali, sono praticamente inutili sul campo di battaglia. Sono lenti e facilmente individuabili, consumano carburante in modo esagerato (e inquinano molto, troppo), e possono essere neutralizzati da un solo uomo che spara un singolo colpo, che costa praticamente “nulla” rispetto al costo del carro armato. E lo può distruggere.
Si deve considerare, inoltre, che i carri armati, i pezzi di artiglieria, i soldati in prima linea hanno bisogno di un supporto logistico di prim'ordine in grado di assicurare la disponibilità di carburante, le munizioni, il cibo e tutto ciò che serve alle truppe per poter permanere e difendere le loro postazioni e, allo stesso tempo, riuscire a sopravvivere distanti dalla loro zona di sicurezza.
Sappiamo già dai tempi dei romani che solo un sistema di logistica molto efficiente permette di garantire alle truppe al fronte il cibo, l'acqua, le armi e le attrezzature necessarie per poter combattere.
Un sistema di logistica efficiente presuppone la disponibilità di una rete di strade ben sviluppata per trasportare le merci in modo efficiente e veloce; un sistema di trasporto veloce per poter trasferire le merci su lunghe distanze; un sistema di approvvigionamento centralizzato per il mantenimento delle truppe.
Tutte condizioni che sono mancate ai russi, sia per la loro “molto discutibile” organizzazione w gerarchia di comando, sia per la corruzione che ha pervaso ogni ambito del sistema militare e che ha depauperato tutto ciò che è indispensabile per poter sostenere la battaglia con gli ucraini al fronte.
Inoltre, per mantenere in efficienza le truppe in prima linea, è assolutamente necessario un sistema di truppe ausiliarie, sia per supportare la logistica del fronte, ma anche e soprattutto per assicurare quel minimo di rotazione delle truppe in avamposto, per concedere un periodo di riposo e per riorganizzare le forze.
Proprio per questo motivo l'uso dei droni ha segnato il punto di svolta in questa guerra, prima per gli ucraini, che hanno fatto ampio uso di quelli prodotti dall'azienda turca Baykar già dall'inizio del conflitto. Il Bayraktar TB2 è un veicolo aereo da combattimento senza pilota che vola ad una media altezza e che può operare anche su grandi distanze. Questi droni vengono pilotati da militari molto esperti, che per inciso possono essere collocate ovunque, quindi a distanza di sicurezza dalle zone di conflitto. Grazie ai droni le forze di difesa di Kyv sono riuscite ad infliggere perdite ingenti all'esercito invasore.
Poi hanno cominciato i russi ad utilizzare anche loro i droni di fabbricazione iraniana, molto più rudimentali dei Bayraktar turchi, ma comunque in grado di arrecare gravi danni soprattutto alle infrastrutture e alle abitazioni civili in Ucraina.
Infine, gli ucraini che non dispongono di una forza navale, perché non rientra nelle loro tradizioni militari, sono riusciti ad infliggere danni enormi alle forze navali russe che sono dovute fuggire in zone di sicurezza per non essere colpite dai droni marini messi a punto dagli stessi ucraini. Piccoli battelli senza pilota, comandati a distanza, che viaggiano velocemente verso gli obiettivi prefissati e che sono riusciti a danneggiare o affondare alcune navi da guerra russe.
Queste esperienze maturate sul teatro di guerra in Ucraina certamente porteranno ad un cambiamento epocale sulle tecniche belliche da utilizzare in caso di attacco ostile da parte di una potenza straniera.
Ormai è noto anche ai meno esperti che non servono più i carri armati, i camion per trasportare le truppe e quant'altro. Servono invece esperti in grado di pilotare i droni e in grado di utilizzare le modernissime armi per la difesa aerea del territorio in grado di abbattere i droni nemici e gli eventuali missili da crociera lanciati da una potenza ostile.
I droni marini e dei cieli si sono imposti come i mezzi più idonei per infliggere danni ad una eventuale potenza ostile, senza mettere a rischio la preziosissima vita dei militari impegnati nelle operazioni belliche.
L'uso dei droni riduce enormemente anche i problemi di logistica che hanno compromesso fin dall'inizio le velleità dei russi di invasione dell'Ucraina.
E per concludere, nelle riviste specializzate di settore, si comincia già a parlare di “truppe di droni terrestri” che ben presto, probabilmente, vedremo all'opera anche in Ucraina. Si tratta di sistemi comandati a distanza, in grado di raggiungere una trincea nemica ed esplodere, arrecando quanti più danni possibile ai militari presenti nella linea difensiva nemica.
Perché la guerra del futuro è già in atto oggi, quindi un cambiamento epocale nel modo di condurre i conflitti futuri.
Quello che certamente non cambierà, invece, è che come in tutti i conflitti a soffrire saranno le popolazioni indifese, che si trovano e si troveranno in mezzo e che subiranno i danni maggiori derivanti dalla follia umana.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie