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Russia: solo sovvertimento interno per fermare inutile macelleria umana

25-09-2023 10:39 - Opinioni
GD – Roma, 25 set. 23 - La guerra in Ucraina, che va avanti ormai da un anno e mezzo con tutto il suo bilancio di distruzione e morte, rischia di continuare ancora per molti mesi. Effettivamente nessun analista militare aveva e ha previsto una capacità di resistenza e resilienza così tenace da parte degli ucraini; come d'altronde quasi nessuno avrebbe scommesso sul fatto che i russi si sarebbero impantanati in una guerra fatta di trincee “stile 1915-18” nella quale stanno dimostrando tutta la loro improvvisazione, mancanza di capacità logistica, impreparazione dei militari impegnati sul teatro di guerra e discutibilissima strategia militare. Quello che fino allo scorso anno tutti gli analisti di geopolitica ed esperti militari consideravano il secondo esercito al mondo, ora viene valutato ancora oggi il secondo esercito, ma in Ucraina.
Malgrado Putin abbia deciso di destinare tutto il bilancio statale per sostenere la guerra in Ucraina e malgrado i russi spenderanno tutto quello che hanno per andare avanti con le immotivate operazioni belliche, il vero problema che rimane è il mancato raggiungimento di risultati, dato che hanno ben poco da mostrare come esiti negli ultimi 500 giorni e, allo stesso tempo, perché è impossibile per i russi ammettere di aver perso quella che doveva essere la “guerra dei 3 giorni”.
La grande nazione, ormai da un anno, è passata a un'economia di guerra: gli stipendi degli statali vengono pagati con grande ritardo o non vengono pagati affatto; i settori produttivi strategici sono costretti ad arrangiarsi in qualsiasi modo perché non possono più contare sull'importazione di prodotti occidentali come pezzi di ricambio per gli aerei, computer e automobili. Problema in parte aggirato, ma in modo però oneroso, con le ‘triangolazioni' che aggirano l'embargo. Gli strateghi russi credevano di poter sopperire alle sanzioni producendo localmente i beni sottoposti a sanzioni e di cui hanno bisogno; ma questo non è né immediato, né scontato che possano riuscire a farlo. Ci vorrà certamente del tempo.
A questo si aggiunge il dramma nel dramma con l'enorme numero di vite perse per il conflitto in Ucraina. Le stime ufficiali russe parlano di poche migliaia di morti e feriti, mentre altre fonti non ufficiali russe arrivano ad ipotizzare la perdita di oltre 300 mila uomini.
Le persone che sono riuscite a fuggire dalla Russia per non essere costrette dalla chiamata obbligatoria alla leva militare per andare a combattere al fronte, si sono rifugiate nei Paesi limitrofi oltreconfine. Si parla di due-tre milioni di persone, quelle benestanti, fuggite dalla Russia. Anche per questa ragione, comunque vada il conflitto, la Russia non sarà più la stessa di prima.
I militari da molti mesi al fronte non possono essere mandati in licenza a casa perché non hanno milizie fresche per rimpiazzarli, ma soprattutto perché vogliono evitare che una volta andati a casa non tornino più al fronte a combattere e possano raccontare quello che effettivamente sta succedendo nei territori occupati all'inizio delle operazioni militari in Ucraina.
Le campagne di reclutamento di volontari da inviare al fronte sono fallite miseramente e i pochi che hanno aderito per convinzione, o perché allettati dalla promessa di uno stipendio mensile 10 volte superiore al salario di un normale lavoratore russo, sono stati pagati in ritardo e spesso devono ancora essere pagati. Molti di loro non verranno mai pagati perché nel mentre sono caduti in battaglia.
Per sopperire alla carenza di nuove leve, la Russia sta reclutando anche cittadini stranieri per combattere in Ucraina. A tal fine, l'esercito russo ha creato una legione straniera chiamata “Legione Libertà”, aperta ai cittadini di qualsiasi Paese. La Legione è stata costituita nel marzo 2022, poco dopo l'inizio della guerra in Ucraina e accoglie reclute straniere proviene per la maggior parte dalle ex repubbliche sovietiche, come Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan; ma sono state segnalate anche reclute provenienti dall'Europa, dagli Stati Uniti, da Cuba e persino dall'Australia.
La Legione offre alle reclute uno stipendio fino a 3.000 dollari al mese e la cittadinanza russa dopo un anno di servizio. Inoltre, la Legione promette alle reclute la possibilità di combattere per una "nobile causa" e di "difendere la Russia dai nazisti".
Tuttavia, fonti bene informate segnalano che la Legione non è quello che sembra o che si dice. Diverse reclute hanno raccontato di aver ricevuto promesse di buone paghe e benefici, ma di essere state in realtà inviate in prima linea con scarso addestramento. È stato anche riferito che la Legione utilizza le reclute straniere come “esche”, per poter individuare le postazioni degli ucraini e bombardarli con l'artiglieria collocata in zona di sicurezza. Nonostante i rischi, migliaia di stranieri si arruolano per combattere nella Legione.
La decisione dei cittadini stranieri di combattere nella Legione è volontaria e personale; ma è evidente che nella stragrande maggioranza dei casi questi giovani vengono allettati dalla promessa di uno stipendio (per loro) elevato, senza essere effettivamente consapevoli dei rischi connessi ad andare a combattere in prima linea, prima di prendere la decisione di arruolarsi.
La Legione non è una forza militare professionale e le reclute sono quasi sempre inviate in prima linea senza alcuna verifica del loro addestramento e spesso con equipaggiamento inadeguato. Gli stranieri inconsapevoli sono insomma utilizzati come carne da macello.
Alcune voci, non verificate, affermano che i caduti di guerra russi vengano eliminati sul posto, utilizzando forni crematori mobili, perché si trovano davanti ad un numero di caduti enorme e perché non vogliono far sapere alle famiglie che i loro cari sono caduti in guerra in Ucraina.
L'elevato numero di vittime da entrambe le parti della guerra in Ucraina testimonia la inutile brutalità del conflitto.
È importante ricordare che ogni vittima è una vita umana e che la guerra in Ucraina sta avendo un impatto devastante sulla popolazione di entrambi i Paesi.
Possiamo solo sperare che succeda al più presto quello che è inevitabilmente necessario per fermare questa follia. E che questa spinta venga dall'interno.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale



Fonte: Ciro Maddaloni
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