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Russia: amb. Paramonov, "Leadership di Putin resta indiscussa"

28-06-2023 16:15 - Ambasciate
Amb. Alexej Vladimirovich Paramonov Amb. Alexej Vladimirovich Paramonov
Amb. Alexej Vladimirovich Paramonov con il presidente Sergio Mattarella Amb. Alexej Vladimirovich Paramonov con il presidente Sergio Mattarella
GD - Roma, 28 giu. 23 - Il nuovo ambasciatore di Russia in Italia, Aleksei Paramonov, sul suo canale Telegram in italiano 'Ambasciator non porta pena' è intervenuto sui recenti sviluppi della situazione nel suo Paese. "La marcia di Prigozhin su Mosca è stata provocata unicamente dalle sue esorbitanti ambizioni e dai suoi interessi personali. Non ha ricevuto alcun sostegno dalla società, dallo Stato o dall'esercito e fin dall'inizio era destinata a fallire", ha scritto.
Nel suo lungo post, il diplomatico - che ha ribadito la leadership "indiscussa" del presidente Putin - ha ricordato "alcune situazioni analoghe" che si sono verificate in passato in altri Paesi europei. "In Italia come nel resto del mondo l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica si focalizza sui fatti accaduti sabato scorso in Russia in relazione al tentativo di insurrezione armata guidata dal capo della società militare privata Wagner, Evgeny Prigozhin, senza nulla togliere alla gravità dell'accaduto, mi vengono in mente alcune situazioni analoghe che si sono verificate in passato nei vari Paesi d'Europa e dintorni".
"Come è noto, nel 1961 in Francia ci fu il 'putsch dei generali', una ribellione delle unità francesi di stanza in Algeria contro la politica del presidente de Gaulle volta a concedere l'indipendenza all'Algeria. Facendo leva su un gruppo di militari dell'esercito in Algeria, i putschisti, con l'aiuto di sostenitori in Francia, intendevano impadronirsi di una serie di installazioni chiave. Un'azione armata doveva essere lanciata direttamente in Algeria e in territorio francese. Il tentativo fallì. I generali cospiratori furono arrestati e condannati a 15 anni di reclusione. Ben 220 ufficiali furono rimossi dai loro incarichi e 114 furono processati", ha ricordato l'amb. Paramonov.
"In Italia, nel 1970, centinaia di militari, sostenitori dell'organizzazione Fronte Nazionale, guidati da Junio Valerio Borghese, si impadronirono di edifici e infrastrutture strategiche per rapire il Presidente italiano Giuseppe Saragat. Secondo le fonti disponibili, le forze ribelli si avvicinarono a Roma e si impadronirono del Centro nazionale RAI, di un arsenale e di diversi edifici governativi", ha proseguito il diplomatico di Mosca aggiungendo che "il colpo di Stato non fu sostenuto né dalla società, né dall'esercito, né da strutture statali e lo stesso Borghese fuggì in Spagna, dove la dittatura franchista gli concesse asilo. Nel 1978 furono condannati 46 congiurati. In appello, nel 1984, tutti gli imputati furono però assolti dalla Corte d'Assise".
E poi, ha aggiunto, "in Turchia il 15-16 luglio 2016 un gruppo di militari ha tentato, con un golpe, di prendere il potere nel Paese con la forza. Ma il golpe è fallito: rispondendo all'appello del presidente Erdogan, migliaia di persone sono scese in piazza per sostenere la leadership in carica. Complessivamente, secondo i dati ufficiali, durante gli eventi del 15-16 luglio sono morte 251 persone e circa duemila hanno subito ferite e traumi. Al termine del colpo di Stato, sono stati licenziati circa 100.000 dipendenti pubblici, insegnanti e giudici e oltre 2.500 persone sono state condannate all'ergastolo".
E poi è venuto ad oggi. "Nel caso della Russia, la marcia di Prigozhin su Mosca è stata provocata unicamente dalle sue esorbitanti ambizioni e dai suoi interessi personali. Non ha ricevuto alcun sostegno dalla società, dallo Stato o dall'esercito e fin dall'inizio era destinata a fallire. Naturalmente, ci sarà un'indagine approfondita su quanto accaduto, e naturalmente si trarranno importanti conclusioni", ha garantito il diplomatico.
"La cosa principale è che l'ordine costituzionale è stato rapidamente ripristinato e che lo Stato, l'esercito e la società hanno superato la prova con onore, hanno dimostrato la maturità e la saggezza proprie della millenaria storia russa. E dappertutto si sono accorti ancora una volta e con una chiarezza inconfutabile della leadership indiscussa di Vladimir Putin e del suo ruolo chiave nel garantire la stabilità della Federazione Russa", si legge ancora nella conclusione del post dell'amb. Aleksei Paramonov.


Fonte: Redazione
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