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Quattro ambasciatori a inaugurazione Salone dei Savoia al Castello di Masino

30-04-2022 21:04 - Ambasciate
Castello di Masino Castello di Masino
Amb. Michele Valensise Amb. Michele Valensise
GD – Caravino, 30 apr. 22 – Quattro ambasciatori sono intervenuti alla cerimonia che il FAI Fondo per l’Ambiente Italiano ha promosso per inaugurare il Salone dei Savoia al Castello di Masino, a Caravino (Torino). Dopo tre anni di restauri è stato riportato alla luce un sorprendente ciclo di affreschi di fine Seicento, perfettamente conservato e finora nascosto da mani di pittura di un successivo allestimento. L’inaugurazione del Salone dei Savoia si è svolta alla presenza oltre che di Marco Magnifico, presidente del FAI; Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte; Massimiliano Caldera, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino; Daniela Bruno, vice direttrice Generale FAI per gli Affari Culturali; anche di quattro diplomatici di rilievo: Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia; Alfonso Dastis, ambasciatore di Spagna in Italia; Jan Kickert, ambasciatore d’Austria in Italia; amb. Michele Valensise, già segretario generale della Farnesina e presidente del Centro Culturale Italo-Tedesco di Villa Vignoni.
Il risultato dei restauri è impressionante: fino al 2019 il Salone dei Savoia era una quadreria ottocentesca dalle pareti dipinte di semplice bianco; si intuiva a sprazzi una decorazione sottostante, che è stata dapprima indagata con saggi sotto i quadri, ma era inimmaginabile una simile scoperta. Rimossa la pittura su 480 metri quadrati di superfici, infatti, il Salone dei Savoia oggi si rivela del tutto diverso, nell’aspetto che aveva alla fine del Seicento: un salone di rappresentanza sontuosamente affrescato con architetture dipinte a trompe l’oeil che inquadrano vedute paesaggistiche di 22 città del Piemonte e della Savoia, con un fregio di 147 stemmi nobiliari, culminanti nel simbolo dell’unione matrimoniale di Vittorio Amedeo II e Anna d’Orléans, nipote di Luigi XIV, sposi nel 1684, rappresentata al centro della volta, e con un albero genealogico alto 3 metri sul camino. Si tratta di un programma iconografico a oggi senza confronti, che attraverso l’uso consueto, ma qui particolarmente insistito, dell’araldica, celebra la dinastia sabauda, cui la famiglia Valperga, proprietaria da secoli del Castello – e in particolare il conte di Masino Carlo Francesco Giuseppe (1655-1715) – era strettamente legata e fedele.

Fonte: Redazione
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