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Pubblicata la ristampa del libro "Ricordi e affetti" di Benedetto Gentile

04-06-2022 10:08 - Ambasciate
GD - Roma, 4 giu. 22 - Purtroppo molti degli interessanti libri pubblicati in passato da diplomatici non sono ormai reperibili nelle librerie. Fortunatamente in alcuni casi le case editrici decidono provvidenziali ristampe che permettono di dare nuova vita a testi che sarebbero altrimenti destinati a divenire rarità bibliografiche quasi introvabili. È questo il caso recente del libro "Ricordi e affetti", pubblicato dal diplomatico Benedetto Gentile, originariamente stampato nel 1988 dalla casa editrice "Le Lettere" ed oggi ristampato nella stessa collana originale "La Nuova meridiana". Benedetto Gentile, figlio del filosofo Giovanni Gentile, è stato diplomatico di carriera dal 1935 al 1949.
Questo è un estratto di quanto ha scritto Enrico Nistri in occasione della ristampa del libro nel suo articolo pubblicato su "Il Corriere Fiorentino" del 26 maggio 2022. "Affetti e ricordi è un libro da leggere, se non altro perché è immune dall’acido risentimento che inquina spesso le memorie dei figli di potenti caduti in disgrazia: la profondità degli affetti non cancella la lucidità dei ricordi. C’è piuttosto una rara capacità di far rivivere luoghi, persone, frammenti di un mondo cui rischiamo di accostarci solo attraverso il filtro dell’ideologia. I ricordi di Benedetto si dipanano per tutta Italia, e non solo, viste le varie sedi della sua carriera di diplomatico, ma la Toscana vi occupa un ruolo di primo rango.
[…] C’è molto Giovanni Gentile, ma non c’è solo lui, in queste pagine, anche se molti personaggi sono ricordati in funzione del rapporto col filosofo. Non fanno bella figura, fra gli statisti conosciuti da Benedetto, Anthony Eden, «uomo veramente sgradevole», e Dino Grandi, che l’autore conobbe quando era ambasciatore a Londra. L’autore non gli perdona di essersi defilato proprio mentre suo padre pronunciava il «discorso agli italiani»; ne ammira le qualità diplomatiche, ma ne azzarda un paragone con Talleyrand non privo di malizia, per chi conosce la definizione che Napoleone diede del suo ministro degli esteri. Miglior figura fanno De Gasperi, che ebbe per il filosofo «parole di ammirazione e quasi di rimpianto», e fra gli uomini di cultura Ardengo Soffici, «alto, ulivigno, con una sua calvizie che sembrava affinare e nobili- tare tutta la sua persona», conversatore incantevole, come lo ricordò Roberto Ridolfi in un elzeviro sul Corriere."
Benedetto Gentile è nato a Palermo il 10 luglio 1908, quinto dei sei figli del filosofo Giovanni e il suo nome viene scelto in omaggio a Benedetto Croce. Si laurea in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1929. Entra in carriera diplomatica nel 1935. Nel 1936 viene destinato ad Alessandria d'Egitto come vice console. Dal 1940 è a Lisbona dove rimane fino al 1942 quando viene trasferito a Basilea come console aggiunto. Nel 1943 rientra a Roma. Dal 1945 al 1947 è al ministero. Lascia la carriera diplomatica nel 1949 per occuparsi, col fratello Federico, della casa editrice Sansoni, di cui è stato presidente fino al 1976. Dal 1946 in poi si è anche dedicato alla Fondazione intitolata al padre, dotata della sua biblioteca e dell'archivio, che nel 1954 vengono donati alla Sapienza Università di Roma. Ha pubblicato il libro “Dal discorso agli italiani alla morte, 24 giugno 1943-15 aprile 1944” (Sansoni, 1954) di cui è prevista la ristampa nel prossimo autunno dalla casa editrice "Le Lettere". È morto a Roma il 4 maggio 1998.
"Ricordi e affetti" di Bendetto Gentile, Le Lettere, Firenze, 2022 (ristampa), pp. 110, € 16,00.
Il volume può essere acquistato in libreria o ordinato attraverso le principali librerie online (es. www.ibs.it, www.amazon.it).


Fonte: Stefano Baldi
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