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Principe Carlo lancia "Digital ID" per moda sostenibile

31-10-2021 16:58 - Economia
Brian Mynihan, Federico Marchetti, Principe di Galles, Brunello Cucinelli Brian Mynihan, Federico Marchetti, Principe di Galles, Brunello Cucinelli
GD - Roma, 31 ott. 21 - Nel corso di un incontro villa Wolkonski, residenza dell'Ambasciatore del Regno Unito in Italia, Jill Morris, il Principe Carlo con i leader del settore della moda ha lanciato la proposta di un certificato digitale che racconti la storia di ogni capo di abbigliamento, ne permetta la tracciabilità, ma soprattutto risponda al «diritto delle persone di sapere se ciò che comprano è creato in modo sostenibile». L'iniziativa è stata promossa nell'ambito della "Fashion Taskforce" voluta dal principe di Galles per esplorare, studiare, proporre, un percorso più sostenibile per il settore della moda, che è tra i settori industriali più inquinanti.
L'evento si è tenuto nei giardini della Villa che conta 11 ettari di verde, orto compreso, con i responsabili delle maggiori aziende coinvolte, per presentare il "Digital ID", un vero e proprio passaporto digitale che accompagna ogni capo, portando con sè tutte le informazioni necessarie ad allungarne il ciclo vitale.
«Le persone hanno il diritto di sapere se ciò che comprano è creato in modo sostenibile e abbiamo la responsabilità di dirglielo, perché crediamo veramente nei principi condivisi di trasparenza, responsabilità e applicazione», ha detto il principe Carlo parlando prima dell'evento. Ed ha aggiunto che «la moda è uno dei settori più inquinanti del mondo, ma questo nuovo 'Digital ID' mostra come il business sia impegnato in un cambiamento significativo e misurabile: fornire ai clienti le informazioni di cui hanno bisogno per fare scelte più pulite, sane e sostenibili. Dimostra che il business non si limita a parlare di questi problemi, ma che è passato all'azione».
In particolare i membri della Fashion Taskforce voluta dal Principe Carlo si impegnano ad avviare, con effetto immediato, il processo di implementazione del Passaporto Digitale all'interno dei loro marchi, insieme all'adozione di un protocollo di dati circolari.
Nell'ambito del suo impegno di accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile per l'industria globale della moda, la Fashion Taskforce all'interno della Sustainable Markets Initiative (“SMI”) del Principe del Galles ha così lanciato oggi a Roma il Passaporto Digitale, una rivoluzionaria tecnologia che utilizza i dati per informare i clienti delle credenziali di sostenibilità dei loro acquisti e per facilitarne il processo di circolarità su larga scala.
Dare ai prodotti fisici di moda un Passaporto Digitale, permetterà agli attori chiave della catena del valore - compresi i produttori, i marchi, i retailer, le piattaforme online e i reseller - di fornire una trasparenza e una tracciabilità senza precedenti ai prodotti che vendono. Potrà anche dar vita a nuovi servizi circolari per i clienti, come la cura e la riparazione, così come quelli focalizzati sulla rivendita e il riciclo.
L'obiettivo finale è quello di fornire ai clienti l'accesso a informazioni credibili su come i prodotti sono progettati, fabbricati e distribuiti, e quindi, metterli in grado di fare scelte di acquisto più sostenibili. Allo stesso tempo, grazie alla tracciabilità, insita nel Passaporto Digitale, si mira ad estendere la longevità dei prodotti e consentire ai marchi di scalare modelli di business circolari.
I membri della Fashion Taskforce del Principe del Galles, presieduta da Federico Marchetti che in questi mesi ha lavorato per mettere insieme gli Amministratori Delegati dei più importanti brand e retailer di moda al mondo, si impegnano con effetto immediato a iniziare il processo di implementazione del Passaporto Digitale all'interno dei loro marchi, insieme all'adozione di un protocollo di dati circolari.
Descritta dal Principe come una "coalizione di volenterosi", la Fashion Taskforce sta anche creando un Comitato Direttivo Permanente che lavorerà in modo collaborativo per risolvere le sfide rilevanti del Passaporto Digitale, e per condividere apertamente le conoscenze e le best practicesper quanto riguarda la sua implementazione.
Il presidente della Fashion Taskforce, Federico Marchetti, ha detto: «Il tempo delle chiacchiere è finito. Sono davvero felice di essere riuscito a mettere insieme questo incredibile gruppo di aziende e dei loro leader che riconoscono che non c'è più tempo da perdere nella transizione del settore verso un futuro più trasparente e sostenibile. È un'impresa senza precedenti che, in un settore così altamente competitivo, tanti marchi e piattaforme diverse da tutto il mondo lavorino insieme su un'unica soluzione innovativa. Il Passaporto Digitale offre una reale possibilità ai clienti di fare scelte veramente sostenibili quando acquistano prodotti di moda. In un'industria che ha bisogno di fare molto di più per migliorare il suo impatto sull'ambiente, questo è un enorme e concreto passo in avanti ed è solo l'inizio del nostro percorso».
Da parte sua il Principe del Galles ha detto della Fashion Taskforce: «Le persone hanno il diritto di sapere se ciò che acquistano è creato in modo sostenibile ed è fondamentale dire loro se si crede veramente nei principi condivisi di trasparenza, responsabilità e conseguenti misure di attuazione. La moda è uno dei settori più inquinanti al mondo, ma questo Passaporto Digitale mostra come il business si sia impegnato in un cambiamento significativo e misurabile: fornire ai clienti le informazioni di cui hanno bisogno per fare scelte più pulite, più sane e più sostenibili. Dimostra che il business non si limita a parlare di questi problemi, ma ha preso provvedimenti concreti».
I membri della Taskforce sono: Federico Marchetti, presidente della Fashion Taskforce; Mohammed Alabbar, fondatore di Emaar Properties, Noon.com; Thierry Andretta, amministratore delegato di Mulberry; Riccardo Bellini, presidente e amministratore delegato di Chloé; Maximilian Bittner, amministratore delegato di Vestiaire Collective; Simon Cotton, amministratore delegato, di Johnstons of Elgin; Natasha Franck, fondatrice e amministratore delegato di EON; Marco Gobbetti, amministratore delegato di Burberry; Gabriela Hearst, fondatrice, Gabriela Hearst direttore creativo di Chloé; Gabriele Maggio, amministratore delegato di Stella McCartney;
Giuseppe Marsocci, vicedirettore generale di Giorgio Armani; Anne Pitcher, amministratore delegato di Selfridges; Lauren Santo Domingo, co-fondatrice di Moda Operandi; David Schneider, co-amministratore delegato di Zalando; Riccardo Stefanelli, amministratore delegato di Brunello Cucinelli.
Riguardo la Sustainable Markets Initiative Fashion Taskforce: i marchi leader mondiali dell'industria della moda hanno unito le loro forze per affrontare il cambiamento climatico. Riuniti da Sua Altezza Reale il Principe del Galles e presieduti dall'imprenditore Federico Marchetti, gli attori chiave della moda si sono impegnati a tracciare un futuro più sostenibile per il loro settore.
L'obiettivo di questa neonata Fashion Taskforce, lanciata a maggio 2021, è quello di affrontare varie sfide di sostenibilità all'interno dell'industria della moda e rendere più facile per i consumatori acquistare abbigliamento e prodotti di moda che non inquinino il pianeta. I membri della Taskforce si sono impegnati ad agire da leader per aiutare a trasformare il settore nel suo complesso. Si tratta di rivoluzionare la moda passando da una fonte significativa di emissioni di carbonio ad un modello di riferimento nella sostenibilità e nella circolarità.


Fonte: Redazione
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