05 Maggio 2024
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Palestina versus Israele: il destino del mondo in mano a chi è ?

08-10-2023 11:39 - Opinioni
GD – Roma, 8 ott. 23 - Possibile che le sorti di milioni di persone possano essere decide da singoli individui o da pochi esaltati? Lo si è visto in Russia con la follia di Putin di invadere l'Ucraina, lo si vede in questo momento con il conflitto che Hamas ha scatenato contro Israele per bloccare quel timido processo di normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele che negli ultimi mesi aveva mostrato aperture importanti verso la normalizzazione delle relazioni tra Paesi della regione mediorientale.
L'Arabia Saudita è uno dei principali Paesi arabi e ha storicamente sostenuto la causa palestinese. Tuttavia, negli ultimi anni, il Paese ha cominciato a prendere in considerazione la possibilità di normalizzare i rapporti con Israele, grazie ad una serie di fattori che hanno contribuito a questo cambiamento di posizione.
In primo luogo, l'Arabia Saudita è preoccupata per la crescente influenza dell'Iran nella regione. La normalizzazione dei rapporti con Israele potrebbe aiutare l'Arabia Saudita a rafforzare la sua posizione contro l'Iran.
In secondo luogo, l'Arabia Saudita è interessata a migliorare le sue relazioni con gli Stati Uniti. Il presidente USA Joe Biden ha fatto della normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita una priorità della sua politica mediorientale.
In terzo luogo, l'Arabia Saudita è interessata a sviluppare le sue relazioni economiche con Israele. I due Paesi hanno una serie di interessi economici comuni, tra cui le tecnologie innovative in agricoltura, le energie rinnovabili e l'innovazione tecnologica in generale.
Il processo di normalizzazione dei rapporti tra sauditi e israeliani è stato lento, ma è proseguito in modo graduale e naturale con piccoli passi di avvicinamento tra le due potenze mediorientali. Nel 2020, Israele e Arabia Saudita hanno concordato di attivare una linea telefonica diretta tra i rispettivi ministeri della Difesa.
Contemporaneamente, con la mediazione degli Stati Uniti, è progredita la normalizzazione dei rapporti tra gli Emirati Arabi Uniti e Israele che ha segnato una tappa il 13 agosto 2020 con l'accordo che ha portato alla rimozione di tutti i vincoli commerciali e di viaggio tra i due Paesi, nonché all'apertura di ambasciate reciproche.
Nel 2021, Israele ha permesso ai voli sauditi di sorvolare il suo territorio, in contemporanea con l'apertura dello spazio aereo saudita che ha reso possibile i voli diretti tra Israele e l'Asia. Il 16 luglio 2022 è stato effettuato il primo volo diretto da Israele all'Arabia Saudita da un aereo della compagnia aerea israeliana El Al.
Nel 2023, il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog a Gedda, in Arabia Saudita. L'incontro ha segnato una tappa importante verso la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi.
La determinata e inattesa azione di Hamas di questi giorni, che ha ricevuto il plauso di Hezbollah, che dice che l'attacco è un messaggio ai Paesi arabi che normalizzano i legami con Israele, è l'ottusa reazione dei gruppi di potere palestinesi che da 75 anni decidono le sorti di tutta la popolazione, palestinese e israeliana, bloccando qualsiasi tentativo di instaurazione di rapporti normali tra i due Paesi, fondamentale per il raggiungimento della pace.
La normalizzazione dei rapporti tra palestinesi e israeliani, invece di essere auspicata per il bene di tutti, viene sempre indicata da queste formazioni paramilitari che hanno preso in ostaggio la popolazione palestinese come un tradimento.
L'Arabia Saudita, ancora oggi, malgrado le aperture avviate con le relazioni con Israele, sostiene la creazione di uno Stato palestinese indipendente e non riconosce Israele come Stato ebraico, anche perché una parte della popolazione saudita, la più conservatrice, è ancora ostile a Israele.
Nonostante questi ostacoli, i progressi verso la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele avevano cominciato a dare segni di speranza, riducendo le tensioni in medio oriente e promuovendo la cooperazione e le relazioni economiche tra i due paesi.
L'azione di Hamas del 7 ottobre e la risposta negativa da parte dei Paesi arabi che non hanno ancora normalizzato i rapporti con Israele, hanno bloccato questo filo di speranza e hanno riportato le lancette dell'orologio indietro esattamente di 50 anni, quando il 7 ottobre 1973, dopo che era stato proclamato un nuovo cessate il fuoco nella guerra dello Yom Kippur, i combattimenti erano ripresi su larga scala il giorno successivo, annullando in un solo istante tutti i progressi e i pochi risultati raggiunti faticosamente dopo la conclusione della guerra dei sei giorni (10 giugno 1967).
Ancora una volta l'interesse di pochi esaltati e opportunisti può decidere della vita di milioni di persone e prevale sugli interessi economici e sociali di intere popolazioni, che chiedono solo di poter vivere una vita tranquilla, com'è loro diritto naturale.
Diritto ancora una volta negato.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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