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ONU: Italia sollecita impegno a chiarire responsabilità morte amb. Attanasio e scorta

29-03-2022 15:25 - Ambasciate
Amb. Gianlorenzo Cornado Amb. Gianlorenzo Cornado
GD - Ginevra, 29 mar. 22 - L'Italia resta impegnata per chiarire le circostanze e le responsabilità che hanno portato all'uccisione dell'amb. Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell'autista del PAM Mustapha Milambo nella Repubblica democratica del Congo RDC. Lo ha ribadito oggi a Ginevra l’amb. Gian Lorenzo Cornado, rappresentante permanente d'Italia alle Nazioni Unite e nelle altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, nel suo intervento nel Dialogo interattivo sulla RDC a seguito dell'aggiornamento fornito dall'Alta Commissaria per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, e dal gruppo di esperti internazionali sulla situazione nel Kasai, nel quadro della 49esima sessione del Consiglio Diritti Umani.
L'amb. Cornado ha sottolineato come l'Italia riconosca l'attuazione da parte del Governo della RDC di alcune delle raccomandazioni formulate dagli esperti sul Kasai, rilevando una diminuzione delle violazioni e degli abusi dei diritti umani, anche nello spazio civico. Tuttavia il diplomatico italiano espresso “profonda preoccupazione” per la situazione nelle aree colpite da conflitti armati, con riguardo a numerose segnalazioni di violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, comprese violenze sessuali ed esecuzioni arbitrarie.
L'amb. Cornado ha quindi ricordato che l'Italia è stata direttamente colpita dalla situazione nelle province settentrionali della RDC, dove, un anno fa, l'amb. Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, insieme all'autista del Programma Alimentare Mondiale Mustapha Milambo, sono stati uccisi in un attacco criminale. «Continuiamo a impegnarci, con il sostegno delle autorità congolesi, per chiarire le circostanze che hanno portato a questo tragico evento e per ottenere giustizia», ha dichiarato il rappresentante italiano.
Preoccupazione da parte italiana è stata espressa anche per le recenti condanne a morte inflitte a 51 persone. A tal riguardo, l'amb. Cornado ha invitato le autorità congolesi a mantenere la moratoria sulla pena di morte, in linea con l'impegno italiano a favore dell'abolizione universale della pena capitale. Le autorità congolesi sono inoltre state esortate a lottare contro l'impunità, a garantire un accesso effettivo ai rimedi legali e ad affrontare la questione della giustizia di transizione e della riconciliazione nella regione del Kasai.

Fonte: Redazione
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