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ONU: Dibattito su riforma CDS, intervento amb. Massari per gruppo UfC

15-11-2021 19:24 - Ambasciate
Amb. Maurizio Massari Amb. Maurizio Massari
GD - New York, 15 nov. 21 - Al via i lavori in Assemblea Generale dell'ONU per il primo dibattito annuale sulla riforma del Consiglio di Sicurezza sotto la nuova presidenza di Abdulla Shahid. Il Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU, amb. Maurizio Massari, è intervenuto a nome del gruppo negoziale Uniting for Consensus (UfC), gruppo di cui l’Italia è “Focal Point”.
“La pandemia ha messo in luce la necessità di una cooperazione internazionale rafforzata per affrontare vecchie e nuove sfide. Abbiamo bisogno di un multilateralismo più inclusivo, flessibile e orientato alle soluzioni”, ha detto l'ambasciatore italiano, che ha poi sottolineato come “i tempi difficili che stiamo attraversando dovrebbero spingerci tutti verso una riforma credibile ed efficace del Consiglio. Questo è l'unico modo per aumentare la fiducia del pubblico e, allo stesso tempo, rafforzare il multilateralismo”.
Il rappresentante italiano ha ricordato le linee direttrici della posizione negoziale UfC, che spinge per la creazione di un Consiglio più efficiente, rappresentativo, inclusivo trasparente e democratico di quello istituito nel 1945. “Decisioni cruciali per la pace internazionale non possono essere prese da pochi, o bloccate da pochi, senza che a tutti sia concessa, quantomeno, la possibilità di sedersi al tavolo” nelle sue parole. È necessaria una "riforma per tutti", ovvero una soluzione che soddisfi l'interesse collettivo di tutti i 193 membri delle Nazioni Unite.
Di qui l’invito agli Stati membri che insistono per la creazione di nuovi seggi permanenti, a rinunciare alla ricerca di privilegi e ad aprirsi piuttosto a contemplare un ampliamento del numero dei seggi elettivi non permanenti, che aumenterebbe le opportunita’ per gli Stati Membri ONU di sedersi tutti, a rotazione, nel Consiglio. Tutte le Regioni potrebbero cosi’ far sentire la propria voce, comprese quelle dei Paesi piccoli, insulari e più vulnerabili, su tutte l’Africa (fra le piu’ penalizzate nella storia del Consiglio). Piu’ di 50 Paesi non hanno mai servito nel Consiglio di Sicurezza.
L’Ambasciatore ha concluso manifestando la piena disponibilità di UfC a partecipare proattivamente al dialogo nella cornice negoziale IGN, e a sostenere l’azione del Presidente Shahid per far avanzare tale dialogo in modo costruttivo, superando le divergenze ancora esistenti su temi quali la composizione del Consiglio e il diritto di veto.
Su queste linee anche il comunicato congiunto rilasciato dai 12 Paesi del Gruppo UfC il 23 settembre scorso, a seguito della riunione presieduta dal Ministro degli Esteri Di Maio a margine della settimana di alto livello dell’Assemblea Generale ONU.

Fonte: Redazione
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