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ONU: amb. Massari incontra 1200 studenti italiani al Palazzo di Vetro

25-03-2022 14:52 - Ambasciate
GD - New York, 24 marzo 2022 – Al via oggi, dopo due anni di pausa forzata per la pandemia Change the World New York, il grande forum simulazione dei processi delle Nazioni Unite per studenti liceali e universitari organizzato dall'Associazione Diplomatici, ONG italiana con status consultivo all’ECOSOC (ONU).
Oltre 3.500 sono gli studenti arrivati a New York, provenienti da 119 Paesi. Oggi nella cerimonia inaugurale per i 1.200 studenti italiani sono intervenuti, tra gli altri, il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio con un video-messaggio e la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti in collegamento.
“Venite qui in un momento epocale. La crisi Ucraina mostra tutti i presupposti per un cambio negli equilibri globali, sfidando il sistema multilaterale basato sulla carta ONU”, nelle parole introduttive dell'amb. Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU .
“Siamo di fronte a una crisi che non è solo europea ma internazionale. Siamo di fronte a una violazione palese, gravissima, della carta delle Nazioni Unite. Ne stiamo osservando anche le ripercussioni economiche, sul piano della sicurezza alimentare, dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Abbiamo sperimentato altre crisi negli ultimi decenni, dall’Iraq all’Afghanistan, dalle primavere arabe alla Siria, ma l’invasione russa dell’Ucraina è unica per la sua gravità e per le sue conseguenze. A distanza di un mese dall’inizio dell’aggressione russa, la popolazione in Ucraina – a cui va tutta la nostra solidarietà – sta pagando dei costi altissimi e inaccettabili. Dove sono e cosa fanno le Nazioni Unite di fronte a questa situazione? Posso dirvi che le Nazioni Unite ci sono e stanno facendo tutto il possibile date le circostanze e considerato il potere di veto russo in Consiglio di Sicurezza. Ma il Segretario Generale Guterres si è schierato usando parole molto ferme sulla gravità dell’aggressione russa e sta svolgendo 'dietro le quinte' un’azione importante per facilitare l’intervento di Paesi terzi che possano aiutare a trovare uno sbocco negoziale. Poi c’è tutta l’azione svolta dall’Italia, dall’Europa e altri Paesi democratici in Assemblea Generale, con la storica risoluzione adottata il 2 marzo scorso che chiamava la Russia a ritirare le truppe dall’Ucraina, e da ultimo con la risoluzione umanitaria in discussione oggi” (poi adottata nelle scorse ore grazie al voto di una maggioranza inequivocabile di nazioni, ben 140 fra cui l’Italia. La Risoluzione chiede alla Russia il cessate il fuoco immediato, la protezione dei civili e il passaggio sicuro e senza ostacoli per gli aiuti umanitari).
“La paralisi del Consiglio di Sicurezza non deve quindi farci abbandonare la speranza nella diplomazia e nella forza delle Nazioni Unite, che restano comunque l’unico foro globale dove tutti i Paesi del mondo si incontrano e negoziano ogni giorno. Madeleine Albright, la cui scomparsa ci addolora molto, diceva che 'se le Nazioni Unite non esistessero bisognerebbe inventarle', mentre il secondo Segretario Generale ONU Dag Hammarskjöld diceva che l’ONU non e’ stata fatta “per portare l’umanità in paradiso, ma per salvarla dall’inferno”.
“Non bisogna quindi concludere che le Nazioni Unite, anche quando non riescono a fermare una guerra immediatamente, non abbiano un ruolo importante. Ci vuole un po’ di realismo. Il multilateralismo è in fondo un metodo di governance. Per funzionare, ha bisogno di un incontro di volontà e interessi dei principali attori internazionali. Purtroppo in questa fase tale comunione di intenti non esiste perché il Consiglio di Sicurezza con le grandi potenze che vi siedono, è molto polarizzato. C’è un “multipolarismo competitivo” che non nasce con la crisi Ucraina, ma che preesisteva ad essa. Il compito fondamentale della diplomazia è come governarne questo multipolarismo e cercare di renderlo gradualmente più 'cooperativo'. Ciò è essenziale sia per fermare la guerra, sia per governare il 'dopo', ovvero il mondo che ci aspetta dopo la guerra. A tal fine, una Europa unita è indispensabile. Lo stiamo dimostrando anche nel contesto della crisi ucraina. L’Europa ha un ruolo-chiave. Essa deve rafforzare la propria autonomia strategica, l’indipendenza energetica e tecnologica, e deve porsi in definitiva come una grande potenza, una 'swing power'. La crisi ucraina in questo contesto è stata una 'sveglia' anche per l’Europa. Speriamo quella decisiva. Perché il multilateralismo ONU ha bisogno di una Europa forte”.
I lavori della conferenza dureranno tre giorni e vedranno fra gli altri ospiti Bill Clinton, Francesco De Gregori, Andrj Shevchenko e Marco Tardelli.


Fonte: Redazione
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