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Non tutte le vittime sono uguali e Putin ne approfitta

15-12-2023 19:35 - Opinioni
GD - Roma, 15 dic. 23 - In questi giorni in tutte le principali città europee ed anche negli Stati Uniti si sono succedute manifestazioni in favore del popolo palestinese che sta subendo le drammatiche conseguenze della folle guerra scatenata da Hamas contro Israele. La guerra in Medio Oriente ha fatto passare in secondo piano, dal punto di vista di copertura ed interesse mediatico, la guerra scatenata da Vladimir Putin contro l'Ucraina.
Dopo gli attacchi di Hamas a Israele la CNN, che ha fornito in passato il maggior numero di servizi sull'Ucraina nei suoi notiziari, ha ridotto notevolmente i reportage, dedicando a quella guerra meno dell'uno per cento del tempo delle sue trasmissioni. Prima che Hamas scatenasse la guerra in Israele, la copertura televisiva della CNN sulla guerra in Ucraina era circa l'8% del tempo di trasmissione.
Il caos per l'elezione del nuovo presidente della Camera negli USA e il diniego del Congresso di Washington di approvare gli aiuti per i Paesi in guerra hanno poi fatto di nuovo aumentare i riferimenti sulle reti televisive americane per le difficoltà della guerra in Ucraina e in Palestina. Ma l'attenzione si è concentrata soprattutto sui finanziamenti statunitensi alle nazioni in guerra, non sull'effettivo stato di avanzamento della guerra, specialmente in Ucraina.
Paul Kolbe, senior fellow al Belfer Center for Science and International Affairs della Harvard Kennedy School, che ha lavorato per 25 anni nella CIA, ha affermato che Putin deve essere "felice" del fatto che la guerra tra Israele e Hamas "stia distogliendo l'attenzione degli Stati Uniti e del grande pubblico" dalle barbarie commesse quotidianamente dai russi, che "continuano a colpire costantemente le città e gli obiettivi civili nel tentativo di piegare la gloriosa resistenza ucraina".
Il ricercatore ha inoltre affermato che “mentre l’interesse e la copertura della stampa occidentale sulla guerra in Ucraina diminuisce, la Russia riempie il vuoto di notizie con la sua campagna di disinformazione e propaganda, tentando di proporsi addirittura come pacieri per la guerra in Palestina". Ed è tutto dire.
Appare chiaramente che la strategia di Putin consiste nel tentare di prendere tempo per logorare la pazienza e il sostegno dell'Occidente e nel giocare sulle divisioni interne dei Paesi europei e degli Stati Uniti, facendo leva al contempo su quei Paesi che fanno parte della NATO, ma che nutrono allo stesso tempo latenti simpatie per la Russia e per il suo dittatore.
In questa confusione mediatica, Putin si sta muovendo molto bene conducendo anche una guerra della disinformazione, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione per mentire sulle reali cause della guerra e santificare gli atti di barbarie che vengono commessi dai russi contro la popolazione civile ucraina.
Come ha affermato Kolbe, "la campagna mediatica di Putin per dipingere l'Ucraina come divisa, corrotta e fantoccio degli Stati Uniti e della NATO è uno degli argomenti su cui punta maggiormente la strategia comunicativa di Putin, che non si trattiene neanche dal continuare a provocare i Paesi che fanno parte della NATO minacciando oggi l’Estonia, domani la Lituania e facendo precipitare droni in Romania, sicuro del fatto che il “corrotto e debole” Occidente non reagirà alle sue provocazioni, ma come è sempre avvenuto girerà la testa dall’altra parte.
In tutta questa terribile vicenda, comunque, quello che veramente spiace dire è che per l’Ucraina e per il popolo ucraino, per i bambini ucraini non c’è stata la stessa attenzione, le medesime mobilitazioni di studenti e società civile, le stesse manifestazioni di piazza, le proteste che stiamo vedendo da due mesi a questa parte in favore dei palestinesi, in realtà le prime vittime di Hamas. Eppure, da quasi due anni anche gli ucraini sono vittime innocenti dei bombardamenti da parte dei russi.
Il calo di attenzione da parte del grande pubblico nei confronti dell'Ucraina è stata una vera e propria manna per Putin. Le atrocità indicibili commesse dai mercenari russi nel tentativo di invasione dell’Ucraina, i bombardamenti delle scuole, dei mercati, degli ospedali e dei condomini non sono diversi da quello che sta accadendo in Palestina, ma in questo caso le scene terribili che pure abbiamo visto per l’Ucraina martoriata dai russi non suscitano la stessa indignazione che stiamo vedendo per la Palestina.
Ancora più assurdo è che anche nelle varie riunioni e comunicati da parte delle Nazioni Unite non abbiamo mai sentito la stessa veemenza che sentiamo contro le ritorsioni che Israele sta portando avanti per distruggere Hamas, che è il vero responsabile delle sofferenze che sta subendo il popolo Palestinese.
Come purtroppo succede sempre non tutte le vittime sono le stesse e non tutti i carnefici vengono additati allo stesso modo. Questa è una delle caratteristiche dell’essere umano che quasi mai riesce ad essere equilibrato, obiettivo e, soprattutto, veramente imparziale.
Come stiamo vedendo in questo specifico periodo, due situazioni simili, dove le popolazioni civili stanno soffrendo a causa dei bombardamenti, vengono viste e commentate in modo diametralmente opposto dalle stesse persone.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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