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NATO Defense College Foundation: "Game Changers 2022: new strategic issues"

18-03-2022 16:33 - Opinioni
GD - Roma, 18 mar, 22 - La conferenza di alto livello "Game Changers 2022: new strategic issues", organizzata dalla NATO Defense College Foundation, è stata realizzata in collaborazione con la NATO Public Diplomacy Division, la Fondazione Compagnia di San Paolo, MBDA, e il NATO Defense College, ed ha rappresentato una nuova occasione per discutere del futuro della sicurezza internazionale.
Ci sono state 3 sessioni, 3 interventi speciali, 18 specialisti, tra giornalisti, analisti e personale diplomatico, tutti altamente qualificati provenienti da diversi ambiti e istituzioni, sono intervenuti per discutere, alla luce di quanto accade oggi sul fianco Est della NATO, di temi di cruciale importanza per la sicurezza euroatlantica. Il tutto con la partecipazione di più di 120 persone in sala e circa 130 collegate in modo virtuale su Zoom, che hanno contribuito attivamente al dibattito in sala.
Tra i temi trattati durante l’evento: le sfide rappresentate dal conflitto in Ucraina; il ruolo degli attori non-statali nel conflitto e lo sviluppo di economie criminali come lo sfruttamento dei migranti o il traffico di armi; le tensioni nella regione dell’Indo-Pacifico; il ruolo della Cina nell’area; gli equilibri regionali e la ricerca di un’architettura di sicurezza; lo spazio e le sue applicazioni in termini non solo di sicurezza ma anche strategici. Seguono alcune brevi dichiarazioni rilasciate dai nostri relatori.
Amb. Alessandro Minuto-Rizzo, president del NATO Defense College Foundation, Roma - "Abbiamo scelto questo titolo ‘Game Changers 2022: new strategic issues’, perché crediamo che questi siano tempi speciali, che presentano sfide speciali ma anche speciali opportunità. La nostra speranza, mia e di tutta la NATO Foundation, è che questi cambiamenti possano essere di aiuto verso nuove formule di stabilità e benessere. Non siamo contenti della situazione attuale, quello a cui assistiamo è una costante frammentazione, molti attori assai inquieti ed uno stato di crescente disordine. Il progresso e la modernità sono importanti elementi di cambiamento, ma nulla è scritto in anticipo. Questa è una buona ragione per capire il più possibile quali siano le questioni in gioco per prepararci a gestirle a nostro vantaggio. La NATO Foundation lavora da tempo su questi temi, cercando di concentrarsi sulle realtà emergenti e guardare al futuro".
Nicola de Santis, Head, Engagement Section, NATO Public Diplomacy Division, NATO HQ, Bruxelles - "Voglio ringraziare la NATO Foundation per tutto il lavoro che svolge in Italia e a livello internazionale per promuovere una migliore comprensione delle politiche e degli obiettivi della NATO. L'espressione “game changer” è qualcosa che ha accompagnato gli ultimi tre decenni della NATO. [...] Oggi, 2022, il concetto strategico verrà rivisto per la quarta volta dalla fine della Guerra Fredda. Perché lo stiamo facendo? Perché molte cose sono cambiate. La prima svolta che la NATO ha dovuto affrontare, con il concetto strategico di Roma (1991), è stato quello di accompagnare il ritorno dei paesi che nella parte orientale dell'Europa erano stati per troppo tempo innaturalmente separati dalla famiglia delle nazioni democratiche per colpa dei regimi totalitari. Questa è stata la più grande conquista, perché la democrazia non può essere data per scontata e, ciò che sta accadendo oggi in Ucraina, dimostra che abbiamo una competizione che è una competizione di sistemi di valori. Questa competizione è tra chi crede nella democrazia, nelle libertà individuali e nello stato di diritto, valori scritti nel preambolo della NATO del 1949, e chi non ci crede".
Benedetto Della Vedova, Undersecretary of State, Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, Roma - "Trovo particolarmente appropriato tenere questo dibattito in questo particolare frangente. Gli eventi delle ultime due settimane avranno un impatto profondo e duraturo sul nostro sistema di sicurezza. Vale la pena di vedere e valutare gli eventi in corso e le loro implicazioni per l'architettura della sicurezza europea. È anche opportuno riflettere sul ruolo e le azioni della NATO, soprattutto ora che i negoziati per il nuovo concetto strategico devono iniziare a Bruxelles e tra gli alleati. Indubbiamente, dalla notte del 24 febbraio si è verificato un grande cambiamento in tutta l'Alleanza. L'aggressione della Russia non solo ha dato alla NATO una rinnovata attenzione e direzione dopo decenni alla ricerca di uno scopo nel post-Guerra Fredda, ma ha anche rivitalizzato la centralità dell'Alleanza per le democrazie occidentali, la libertà politica ed economica, spingendo gli stati membri a riunirsi intorno a questa istituzione spesso criticata".
Louise Shelley, Director, Terrorism, Transnational Crime and Corruption Center, Arlington, USA - "Dobbiamo pensare al perché le persone si dedicano al contrabbando. A volte è la loro sopravvivenza che è in gioco, specialmente quando lo stato non fornisce alcuna protezione. Con l'ascesa dell'ISIS in Siria e in Iraq abbiamo visto individui prendere il controllo del territorio, corrompere, contrabbandare petrolio e sigarette verso gli stati vicini. Come alludeva Paul Radu, molte di queste cose, oltre al commercio di antichità, le abbiamo viste negli ultimi anni in Ucraina pochi anni fa. Il mio centro (TraCCC) ha fatto uno studio sul commercio illecito in Ucraina per quanto riguarda le sigarette e la sua convergenza con altre merci. Naturalmente abbiamo scoperto che la città di Odessa, che oggi è purtroppo sotto assedio, ha avuto un ruolo chiave e che un cambiamento nei traffici si è verificato dopo gli attacchi sul Donbass e la presa della Crimea. Questo conflitto ha contribuito ad esacerbare il commercio illecito che era in corso. Il presidente Zelenski e la sua squadra hanno affrontato enormi sfide nel cercare di combattere la corruzione endemica che era in corso in Ucraina".
Richard D. Hooker, Senior Fellow, Atlantic Council, Washington DC – “L'India si è astenuta, durante l’ultima votazione nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dal condannare la Russia per aver invaso l'Ucraina. Questa non è una sorpresa perché, come ha recentemente rilevato l’IISS di Londra, l'India percepisce la Russia come un partner strategico speciale che fornisce tecnologia di difesa e rappresenta circa il 55% del suo approvvigionamento totale di armi e ricambi. [...] La NATO e l'India hanno interessi comuni, soprattutto preoccupazioni condivise sulla Cina; quindi, l'invasione russa dell'Ucraina presenta qualcosa di paradossale. La Cina e la Russia sono impegnate, come tutti sappiamo, in una partnership strategica e nello stesso momento in cui lo sono l'India e la Russia. In tempi di crisi e di tensione, l'India non può essere sicura da che parte si volgerà la Russia, ma le probabilità che Mosca preferisca Pechino sono alte. Uno studioso ha descritto la situazione dicendo che l'India vuole la botte piena con la Cina e la moglie ubriaca con la Russia. Man mano che la Russia diventa sempre più un paria internazionale, la situazione per l’India si complica ulteriormente. È possibile che le ripercussioni della crisi ucraina costringeranno Nuova Delhi a rivalutare i suoi stretti legami con Mosca e ad avvicinarsi all'Occidente, ma tutto ciò rimane al momento una mera ipotesi".
Peter Neumann, Director, International Centre for the Study of Radicalisation, King’s College, London - "In Afghanistan, ironicamente e forse paradossalmente, come risultato della presa di potere dei talebani, abbiamo visto una riduzione di scontri armati. Questo non significa necessariamente che la situazione sia buona. Solo perché non ci sono conflitti non significa necessariamente che la gente sia felice. L'ONU comunica che l'Afghanistan è attualmente il paese più a rischio di una grave crisi umanitaria. Ci sono numerosi indicatori a supporto di questa tesi, ad esempio la grave siccità e la pandemia. Inoltre, i talebani hanno dimostrato di non essere particolarmente abili nel gestire il paese e la sua economia. [...] il ritiro degli aiuti internazionali ha inferto un duro colpo all'Afghanistan. Gli aiuti della comunità internazionale rappresentavano quasi il 75% della spesa pubblica nazionale e si sono interrotti da un giorno all'altro [...] Anche la situazione in Myanmar, un altro dei conflitti della regione, non sembra molto buona al momento. C'è stato un colpo di stato militare nel febbraio 2022. Dopo aver clamorosamente per le elezioni, il partito associato ai militari ha deciso di prendere di nuovo il governo portando il paese in un nuovo conflitto. Nonostante non sia nuovo a queste situazioni, [...] il Myanmar ha una lunga storia di conflitti civili e di repressione delle minoranze; ora però il conflitto si sta espandendo in tutto il paese, e nelle grandi città".
Pascal Legai, Senior Adviser to the Director General, European Space Agency, Paris - "Il secondo acceleratore si chiama risposta rapida e resiliente alla crisi (R3). Il problema da risolvere è il seguente. L'Europa sta affrontando una sfida di sicurezza in continua evoluzione e vede il sopraggiungere di una interconnessione tra diverse crisi. C'è chiaramente la necessità di migliorare i mezzi per agire al fine di aumentare la sicurezza dei cittadini europei. Per capire a cosa mi riferisco, vi basterà pensare alle inondazioni e gli incendi della scorsa estate, ma il settore della sicurezza coinvolge anche instabilità geopolitiche e crisi umanitarie; da un lato abbiamo un terribile esempio in questo momento in Ucraina, dall’altro questioni di sicurezza emergenti come la criminalità informatica e le vulnerabilità insite nelle infrastrutture critiche. Ciò che è necessario e importante a tal fine, è agire con urgenza per avere una risposta alle crisi più veloce, passando dalla reazione alla gestione in tempo reale e alla mitigazione automatica e proattiva dei rischi".
On. Piero Fassino, president, Foreign Affairs Committee, Chamber of Deputies, Roma - "L'opinione pubblica mondiale ed europea deve comprendere che la NATO non ha intenzione di destabilizzare l'Europa, ma nasce per lo scopo contrario. L'allargamento della NATO, che è sempre una questione di libera scelta e mai un'imposizione, è una garanzia per tutti, e mai una minaccia per nessuno. Come ho detto in un'altra occasione, citando il presidente Joe Biden “Non siamo quel che siamo con l'esempio della nostra potenza, ma per la potenza del nostro esempio”. La prudenza che la NATO, provata in questi giorni, esplicitata dalle scelte delle complicate scelte compiute dall’amministrazione Biden, ha dimostrato che la NATO non è al servizio di un piano imperialista ma di un progetto di sicurezza euro-atlantica multilaterale e collettiva. Di questo aspetto, come alleati, dobbiamo essere consapevoli e fieri".
La registrazione completa dell’evento è disponibile sul nostro canale YouTube NATO Foundation.
Per ulteriori informazioni contattare il team di comunicazione NDCF all’indirizzo: ndcf.pressmediarelations@gmail.com
Sofia Mastrostefano (sofia.mastrostefano@natofoundation.org) +39 366 254 20 29 - Jacopo Ricci (jacopo.ricci@natofoundation.org) +39 393 01 60 400.


Fonte: NATO Defence College
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