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M.O.: dopo vertice arabo costruire la pace con il dialogo

14-11-2023 15:28 - Opinioni
GD – Dubai, 14 nov. 23 - Al vertice delle nazioni islamiche che si è tenuto l’11 novembre, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e altri 7 Paesi arabi, hanno bloccato la proposta dei “falchi” avanzata al vertice islamico-arabo, di rompere tutti i legami con Israele.
La proposta chiedeva ai Paesi arabi, oltre a tagliare i legami con Israele, di bloccare tutte le forniture di petrolio come mezzo di pressione, per costringere Israele al cessate il fuoco. La proposta prevedeva inoltre di interrompere tutte le relazioni diplomatiche ed economiche con Tel Aviv, di negare lo spazio aereo arabo ai voli israeliani e che i Paesi musulmani produttori di petrolio dovessero "minacciare di usare il petrolio come mezzo di leva" per ottenere un cessate il fuoco a Gaza, come ha dichiarato al “Times of Israel” Ehud Ya'ari, analista di affari arabi della piattaforma israeliana Channel 12.
Ehud Ya'ari ha riportato che la proposta è stata bocciata dall’Arabia Saudita, considerata il leader de-facto del mondo musulmano, e dai vicini Emirati Arabi Uniti. Oltre all’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, la proposta è stata respinta anche da Giordania, Egitto, Bahrein, Sudan, Marocco, Mauritania e Gibuti , ma non è ancora chiaro quali siano stati gli sviluppi del vertice dei Paesi arabi. Nel comunicato ufficiale emesso dopo il vertice arabo-islamico dell'11 novembre, non sono stati resi noti dettagli relativi a tale proposta.
Due delegati che hanno partecipato al vertice, tuttavia, hanno riferito all'agenzia Reuters che l'Algeria ha presentato una proposta per tagliare completamente i legami con Israele.
Altri Paesi arabi si sono opposti alla richiesta, sottolineando la necessità di mantenere aperti i canali di comunicazione con Tel Aviv nel corso della crisi in corso.
In precedenza, l'Arabia Saudita avrebbe dovuto ospitare una riunione dell'Organizzazione della Conferenza Islamica OIC, in programma l'11 novembre e il vertice della Lega Araba il 12 novembre. Tuttavia, in considerazione della crisi umanitaria a Gaza, il Regno ha deciso di ospitare un vertice combinato a Riyadh l'11 novembre. Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, durante la sessione di apertura del vertice, ha affermato che la responsabilità è di Israele per i "crimini commessi contro il popolo palestinese". La via da seguire per porre fine alla crisi richiede un cessate il fuoco immediato, ha aggiunto.
Il vertice ha segnato anche la prima visita di un capo di Stato iraniano in Arabia Saudita e arriva quasi otto mesi dopo che la Cina ha mediato una tregua tra i due Paesi.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha chiesto all'assemblea dei Paesi islamici di designare l'esercito israeliano come "organizzazione terroristica".
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che dovrebbe essere convocata una conferenza di pace internazionale per trovare una soluzione duratura al conflitto israelo-palestinese. "Ciò di cui abbiamo bisogno a Gaza non sono pause di un paio d'ore, ma piuttosto un cessate il fuoco permanente", ha dichiarato il presidente turco, citato dalla Reuters. Al vertice hanno partecipato i rappresentanti di 57 Paesi a maggioranza musulmana.
Joko Widodo, presidente dell'Indonesia, il Paese musulmano più popolato al mondo, ha dichiarato che "l'OIC deve usare tutti i fronti per ritenere Israele responsabile delle atrocità umanitarie che ha commesso".
Speriamo che prevalga il buon senso e si vada verso una condanna della violenza di tutti gli atti di violenza, da parte di chiunque li commetta. Per questo è importante mantenere il dialogo tra le parti e vada all’Arabia Saudita, Emirati Arabi e agli altri Paesi che si sono espressi per il mantenimento del dialogo tra le parti il plauso di tutta la comunità internazionale.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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