05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Ambasciate

Messico: Intervista a amb. De Chiara, 1600 le aziende italiane

26-03-2021 12:25 - Ambasciate
L'amb. Luigi De Chiara L'amb. Luigi De Chiara
L'amb. Luigi De Chiara L'amb. Luigi De Chiara
GD – Città del Messico, 26 mar. 21 - (Tribuna Economica) - Italia e Messico hanno visioni convergenti nei fori internazionali sulle soluzioni alle grandi sfide globali: «Riduzione delle diseguaglianze e lotta alla povertà, migrazioni, contrasto al crimine organizzato, progresso tecnologico». A livello bilaterale, le maggiori potenzialità restano nella «crescita ulteriore dei rapporti economici e dei flussi commerciali in entrambe le direzioni. Senza dimenticare l’importanza delle relazioni culturali e scientifiche: abbiamo molto da imparare l’uno dall’altro». A parlare in una intervista concessa alla “Tribuna Economica” è Luigi De Chiara, ambasciatore d’Italia a Città del Messico.
D.: Ambasciatore De Chiara, che cosa prevede per l’economia messicana nel 2021 e quale sarà l’eredità della pandemia di Covid-19?
Amb. De Chiara: «Dopo anni di crescita media del 2% annuo, nel 2019 il trend dell’economia messicana è stato sostanzialmente stazionario per una varietà di fattori, tra cui l’inizio di un nuovo ciclo presidenziale e la decelerazione di investimenti e consumi. L’impatto economico della pandemia, con la decisione del governo di non sostenere l’economia per mantenere i conti pubblici in ordine, ha accresciuto queste dinamiche e determinato nel 2020 una contrazione del Pil di circa l’8,5%. La flessione del 17% del secondo trimestre dell’anno è stata in parte riassorbita nella seconda parte dell’anno, grazie alla ripresa delle attività produttive e della domanda, in particolare esterna, trainata dalle esportazioni negli USA. È un trend che lascia ben sperare per il futuro. La pandemia lascia inevitabilmente un’eredità negativa. L’inflazione, ad esempio, è cresciuta su base annua del 3,4%.La disoccupazione è passata nel 2020 dal 3,3% al 5,3%. Ma il dato riguarda solo il lavoro formale, mentre il 60% della popolazione messicana è impiegata nell’informalità). Nel 2021 la ripresa dovrebbe poter contare sulla progressiva regressione della pandemia, il ritorno a una crescita della capacità produttiva e sugli effetti positivi dell’entrata in vigore del nuovo NAFTA con Stati Uniti e Canada. Il Ministero dell’Economia messicano prevede per il prossimo anno una crescita del prodotto interno lordo del 4,6%, mentre la stima della Banca Mondiale è del +3,7%».
D.: Come e con quali risorse il Governo sostiene e ha sostenuto imprese, famiglie e lavoro rispetto alla pandemia in corso?
Amb. De Chiara: «Durante la crisi sanitaria il Governo messicano ha fatto ricorso alla spesa sociale, aumentando il sistema di sussidi destinati alle famiglie, per sostenere le fasce della popolazione più esposte alla crisi economica. Per il settore produttivo è stato creato un modesto programma di micro crediti alle piccole aziende in difficoltà. Una scelta criticata dalle associazioni imprenditoriali, che avrebbero voluto un intervento pubblico a sostegno anche del sistema privato nel suo complesso. La Banca del Messico ha parallelamente condotto una politica monetaria prudente che ha, però, visto una riduzione sensibile del costo del denaro. Il risultato combinato delle scelte economiche di Governo e Banca Centrale nel 2020 è stato che, da un lato, a differenza di altre valute della regione, il peso messicano ha mantenuto valori piuttosto stabili nei confronti del dollaro americano e dell’euro e, dall’altro, si è garantito che il rapporto debito pubblico/Pil sia rimasto sostanzialmente invariato (53,5%). Ciò ha evitato contraccolpi negativi sul grado di qualificazione del Messico da parte delle agenzie internazionali di rating».
D.: Quali sono i settori in cui l’economia offre le migliori opportunità e qual è lo stato degli investimenti italiani in Messico?
Amb. De Chiara: «L’economia messicana ha fondamenta sane che la differenziano dalla maggior parte delle altre economie dell’America Latina: moneta stabile, finanze pubbliche integre, disponibilità di credito, apertura al commercio internazionale, posizione geografica, presenza di incentivi fiscali, centri di ricerca e parchi industriali, discreta dotazione infrastrutturale, disponibilità e costo della manodopera e un mercato interno potenzialmente in espansione nonostante le forti disparità sociali esistenti. A ciò si aggiunge l’integrazione industriale strutturale con il sistema produttivo nordamericano confermata nel 2020 con il NAFTA 2, che fa diventare ancor più il Messico quale porta d’accesso privilegiata al mercato nordamericano per le aziende straniere che decideranno di fare investimenti produttivi in questo Paese. Il settore manifatturiero, nelle sue ampie declinazioni, offre pertanto enormi vantaggi e opportunità. Tali vantaggi hanno oggi valenza strutturale trascendente rispetto alle scelte congiunturali di politica economica praticate dal Governo. Le relazioni economiche tra Italia e Messico sono robuste. L’Italia è il secondo socio commerciale europeo del Messico, dopo la Germania, e questo mercato rappresenta uno dei principali sbocchi per l’export italiano in questa parte di mondo».
D.: Investimenti diretti esteri: come si posiziona l’Italia rispetto ai Paesi competitor nel Paese?
Amb. De Chiara: «Altrettanto rilevanti sono gli investimenti italiani: secondo il Ministero dell’Economia messicano sul territorio nazionale sono presenti 1600 aziende italiane, tra cui circa 150 con stabilimenti produttivi. I più grandi tra questi sono situati nei distretti industriali nell’area del Bajío (Querétaro, Guanajuato, Aguascalientes, San Luis Potosí e Jalisco) e nel Nuevo León. Il Messico è, d’altronde, il 15° ricettore al mondo di investimenti esteri diretti (33 miliardi di dollari nel 2020). Gli investimenti sono concentrati nelle zone al confine con gli Stati Uniti, nella zona centrale e nella capitale. I principali settori sono la manifattura, la finanza, l’energetico, il commercio e la miniera, il turismo. Il flusso degli investimenti esteri italiani è significativo e ha portato le nostre aziende a investire in Messico oltre un miliardo di dollari nel 2019, anno nel quale l’Italia si è attestata come il quinto Paese investitore dopo Stati Uniti, Canada, Spagna e Germania. Le imprese italiane operano in tutti i settori: manifatturiero, automotive, alimentare, farmaceutico e il turismo».
D.: Quello messicano è uno dei principali mercati di sbocco nel continente americano per le nostre esportazioni. Quali sono le prospettive, anche legate al nuovo Accordo UE-Messico?
Amb. De Chiara: «Negli ultimi anni si è registrato un interscambio commerciale bilaterale che ha superato i 5 miliardi di euro, strutturalmente in attivo per il nostro Paese. Da gennaio a settembre 2020, nell’anno segnato dalla pandemia, il valore dell’export italiano ha comunque raggiunto un valore di 2,2 miliardi di euro. Circa 2/3 delle esportazioni dell’Italia sono costituite da macchinari industriali connesse con la crescita produttiva del Paese. Seguono metalli di base, prodotti di metallo e prodotti chimici. Nel 2020 è stato raggiunto l’accordo sul testo del nuovo Accordo Globale tra Unione Europea e Messico, che si prevede verrà ratificato nel 2021. La parte commerciale dell’intesa prevede per la prima volta la liberalizzazione del settore agroalimentare, l’eliminazione di numerosi ostacoli agli scambi e il riconoscimento di 340 denominazioni di origine europee, tra cui ne figurano ben 64 italiane. I benefici potenziali per le esportazioni Made in Italy sono evidenti. Anche nel settore degli investimenti vengono rafforzate garanzie e protezione rispetto al testo attualmente in vigore. Una novità positiva è data dalla possibilità per le aziende europee di partecipare ai bandi di appalto pubblico a livello federale e statale».
D.: In che modo l’entrata in vigore del nuovo accordo NAFTA e l’elezione di Joe Biden alla Presidenza degli Stati Uniti si potrà riflettere sugli investimenti stranieri in Messico?
Amb. De Chiara: «Il T-Mec ha un’importanza straordinaria ed è stato giustamente celebrato dai Presidenti di Messico, Stati Uniti e Canada. Consolida i meccanismi di integrazione dei sistemi produttivi ,rafforza il clima generale di certezza giuridica e garantisce una base solida alla crescita di lungo periodo dell’economia nord-americana. I primi annunci della nuova amministrazione statunitense in tema di ripresa del ciclo economico beneficeranno indirettamente anche il sistema produttivo messicano. Sono tutti elementi di cui trarranno vantaggio anche gli investimenti italiani qui, in particolare in alcuni settori come l’automotive. La Presidenza Biden è probabilmente destinata a riflettersi in molti altri aspetti del complesso rapporto tra Messico e Stati Uniti. Due temi su tutti: migrazioni e ambiente, senza però dimenticare il contributo che potrà venire da Washington DC in termini di miglioramento della situazione in settori come sicurezza, diritti umani e certezza del diritto».

https://www.etribuna.com/aas/it/interviste/71741-1600-aziende-italiane-in-messico,-circa-150-con-stabilimenti-produttivi-intervista-a-luigi-de-chiara,-ambasciatore-d%E2%80%99italia.html


Fonte: Redazione
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie