Medio Oriente, on. Fassino: "ora aprire fase diversa nel conflitto"

GD - Roma, 13 dic. 23 - L'on. Piero Fassino, vicepresidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, sostiene che "ora bisogna aprire una fase diversa nel conflitto in Medio Oriente". In una dichiarazione Fassino ricorda "la risoluzione unanime della Commissione Politica del Consiglio d’Europa" e "la condanna netta del massacro 7 ottobre e delle attività terroristiche di Hamas, immediata liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi, cessazione del fuoco per consentire l’inoltro degli aiuti umanitari necessari ad alleviare le sofferenze della popolazione civile, concentrazione della lotta ad Hamas evitando azioni indiscriminate sulla popolazione civile, contrasto a ogni forma di regionalizzazione del conflitto in Libano, Cisgiordania e Mar Rosso, blocco di nuovi insediamenti in Cisgiordania e contrasto alle violenze di coloni, impegno della comunità internazionale per una soluzione che veda la creazione di uno Stato Palestinese accanto ad uno Stato di Israele sicuro e da tutti riconosciuto, coinvolgimento dei Paesi arabi nelle azioni utili al superamento della guerra e ad una soluzione duratura di pace, contrasto a ogni forma di antisemitismo e islamofobia. Sono i punti principali della Risoluzione sul conflitto in Medio Oriente presentata da Piero Fassino alla Commissione Politica del Consiglio d’Europa e adottata all’unanimità questa mattina al termine di due giorni di dibattito nel corso del quale sono intervenuti anche gli Ambasciatori israeliano e palestinese. La Risoluzione sollecita l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a intensificare ulteriormente le relazioni già in essere con la Knesset israeliana, il Consiglio Legislativo Palestinese e con le istituzioni rappresentative dei Paesi della regione. “Il Consiglio d’Europa intende contribuire al superamento dell’attuale situazione di guerra in Medio Oriente - sottolinea Fassino - esprimendo con nettezza la condanna di Hamas e di tutte le sue attività terroristiche, chiedendo la liberazione senza condizione di tutti gli ostaggi e il passaggio ad una diversa fase del conflitto con la concentrazione dell’azione contro l’azione terroristica di Hamas, l’alleviamento delle condizioni di vita della popolazione civile di Gaza e, con un pieno impegno della comunità internazionale e dei Paesi della regione, la implementazione delle azioni utili a riavviare un percorso negoziale per giungere a due Stati per due popoli, unica soluzione con cui dare stabilità e pace alla regione”

Fonte: Redazione