05 Maggio 2024
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Marocco: amb. Balla su spionaggio NSO, «vogliono destabilizzarci»

24-07-2021 19:51 - Ambasciate
GD - Roma, 24 lug. 21- «Una campagna mirata a destabilizzare il Marocco e a screditare l'immagine delle sue istituzioni di sicurezza a livello internazionale» perché il regno «non ha mai avuto un legame contrattuale o commerciale con Nso». Lo ha affermato l'ambasciatore del Marocco in Italia, Youssef Balla, in una dichiarazione inviata ad Aki Adnkronos International sul caso Pegasus.
«Il Marocco ha avviato due procedimenti giudiziari, uno presso i tribunali marocchini e l'altro presso i tribunali internazionali contro gli organismi dietro questa campagna strumentalizzata di calunnia contro il prestigio del Marocco» ha affermato il diplomatico.
«Devono rispondere davanti alla giustizia delle loro accuse false», ha incalzato, ricordando i comunicati usciti nei giorni scorsi da Rabat.
«Il Marocco attraverso diversi comunicati, aveva sfidato, invano, gli autori delle accuse a portare la minima prova. Ora sarà la giustizia a obbligarli a fornire la minima prova tangibile e materiale delle loro false accuse» ha detto ancora.
«Come già affermato nel 2019, e riaffermiamo adesso il Marocco non ha mai avuto un legame contrattuale o commerciale con Nso, l'impresa fornitrice del software Pegasus».
Secondo l'ambasciatore, «questa falsa campagna è volta ad attentare all'unico Paese della sponda sud del Mediterraneo che vive in pace, stabilità e nel progresso».
«Sembra che a qualcuno dia fastidio il rafforzamento della sovranità economica e il ruolo imprescindibile del Marocco come attore regionale e il suo contributo attivo ai processi di pace e ricostruzione del Sahel, passando per la Libia e il Medio Oriente», ha affermato Balla.
Secondo l'ambasciatore, «una semplice lettura di queste false rivelazioni mostra in maniera cruda la loro incongruenza» perché «si dice che il Marocco abbia controllato 10.000 numeri telefonici» e «si sa nella comunità della sicurezza che ci vogliono dieci agenti per intercettarne uno solo». E quindi, continua, «si suppone che il Marocco abbia mobilitato 100.000 di agenti soltanto per l'intercettazione di 10.000 utenti». «Un altro aspetto è quello economico, secondo le rivelazioni di questo gruppo, il Ghana ha monitorato 25 utenti per 8 milioni di dollari - dice ancora - Pertanto, se il Marocco ha monitorato 10.000 utenti, come sostengono falsamente gli autori di queste accuse, avrebbe dovuto versare 3.200.000.000 dollari, il che rappresenta quasi il 4% del Pil marocchino».
E ancora: «Si parla di cinquantamila telefoni intercettati, quindi perché non si parla degli altri 40.000 utenti e degli altri Paesi presumibilmente affiliati a questo servizio, invece di puntare il Marocco?». Il regno, conclude, «costruisce i suoi rapporti con i suoi partner e alleati sulla base della fiducia reciproca e della trasparenza, e si aspetta lo stesso da questi».


Fonte: Redazione
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