05 Maggio 2024
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Made in Italy: Di Maio, «Italia contraria a semafori alimentari, sono arbitrari»

15-02-2022 15:10 - Made in Italy
GD - Roma, 15 feb. 22 - «L'Italia è contraria all'adozione di meccanismi fondati sui cosiddetti semafori alimentari, come il sistema Nutriscore, poiché ispirati da una logica semplicistica e priva di chiari fondamenti scientifici». Lo ha ribadito Luigi Di Maio, intervenendo alla Farnesina all'evento di promozione del sistema italiano di etichettature nutrizionali , «Nutrinform Battery». Il ministro degli Esteri ha ricordato che la Commissione Europea ha annunciato l'intenzione di presentare, entro fine 2022, una proposta legislativa per armonizzazione a livello europeo di questi sistemi di etichettatura.
«Diversi Stati membri, in realtà», ha sottolineato Di Maio, «hanno da tempo adottato sistemi di etichettatura a carattere volontario, i cui effetti sulla commercializzazione dei prodotti alimentari si sono, fin da subito, dimostrati molto consistenti. La contrarietà dell'Italia alle etichettature basate sui 'semafori alimentari’, è dovuta al fatto che questi sistemi mirano a influenzare le scelte dei consumatori mediante l'espressione di giudizi sintetici e di facile lettura sulla qualità nutrizionale di singoli alimenti, sottoponendoli di fatto a una classificazione arbitraria».
Il ministro ha poi detto: «ad esempio ad alimenti naturali come il latte potrebbero essere associati, a causa degli algoritmi dei sistemi di tipo semaforico, punteggi peggiori delle bibite gassate in lattina senza zucchero. Abbiamo perciò ritenuto essenziale elaborare una proposta nazionale di schema di etichettature nutrizionali, alternativa ai meccanismi di tipo semaforico e, allo stesso tempo, coerente con l'attuale legislazione europea in materia».
Secondo Di Maio «l'obiettivo è quello di salvaguardare gli interessi di ogni singola produzione delle filiere agroalimentari europee e di tutelare l'esportazione delle eccellenze alimentari che beneficiano di denominazioni di qualità, come i marchi IGP e DOP, le quali potrebbero trovarsi ingiustamente penalizzate dall'adozione di sistemi di etichettatura fondati su algoritmi svantaggiosi e di cui non è chiara la fondatezza scientifica. Con il Nutrinform Battery vogliamo facilitare la comprensione da parte del consumatore dell'effettivo apporto energetico e nutritivo degli alimenti, senza indurlo in errore, sulla base di elementi scientificamente fondati e di criteri effettivi e non discriminatori», ha concluso Di Maio.
Il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, intervenendo alla presentazione alla Farnesina del Nutrinform Battery NUtrInform, ha sottolineato che «l'Italia intende guardare al futuro dei sistemi agroalimentari europei, poiché il nostro Paese non può accettare la tendenza verso un modello di omologazione dei prodotti agroalimentari. Parlare oggi di sistema di etichettatura fronte pacco, di Nutriform e Nutriscore», ha continuato Patuanelli, «significa parlare del futuro del sistema agroalimentare europeo. È fondamentale centrare subito l'oggetto della discussione, rispetto alla volontà comune di alcuni Paesi europei di portare le produzioni agroalimentari verso modelli di omologazione che il nostro Paese non può assolutamente accettare».
Gli ha fatto eco il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio: «con il NutrInform Battery, dall'Italia arriva una valida alternativa al Nutriscore. Si tutelano produzioni e salute senza giudizi semplicistici e sbagliati». Così «i consumatori sono più consapevoli di quanto si possa pensare e non accetteranno mai un sistema di etichettatura nutrizionale che dà giudizi senza informare. Il NutrInform Battery è basato su solide basi scientifiche e consente di acquisire le informazioni necessarie per poter fare scelte corrette. L'Italia come sistema Paese oggi ha ribadito il proprio no al Nutriscore mettendo a disposizione degli altri stati membri il proprio lavoro iniziato cinque anni fa».
«Il NutrInform Battery è una valida alternativa al Nutriscore che anziché informare dà giudizi condizionando gli acquisti, basandosi peraltro su un algoritmo sbagliato e fuorviante sono sempre di più i Paesi che condividono le nostre perplessità su un sistema che rischia di penalizzare i nostri sistemi produttivi agroalimentari, le tipicità italiane così come degli altri Paesi europei. Non ci sono solo risvolti economici, ma anche culturali. La salute pubblica si tutela insegnando l'importanza di un corretto stile di vita, di una dieta varia ed equilibrata e promuovendo un consumo moderato degli alimenti. In questo senso, il nostro punto di riferimento è e resta la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell'umanità», ha concluso Centinaio.
«Si sta portando avanti quella che, a nostro avviso, è ormai a tutti gli effetti una battaglia di civiltà. Le questioni nutrizionali in etichetta sono fondamentali per l'Europa di oggi e quella di domani, poiché riguardano uno degli ambiti più significativi e impattanti nella vita di ognuno di noi: la nostra alimentazione», ha detto Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, all'evento di presentazione dello schema Nutrinform Battery organizzato in collaborazione con la Farnesina. «Pertanto le soluzioni in questo ambito non possono e non devono essere di parte ma frutto di una riflessione ampia e condivisa all'interno dell'UE», ha precisato il presidente di Federalimentare, «come è successo per la proposta italiana Nutrinform che ha investito tutti gli stakeholders interessati. Non si tratta della proposta dell'industria o della filiera, come invece è stato per altri schemi, ma è un intero Paese che ha partecipato alla sua messa a punto e sempre con l'idea di metterlo al servizio della più ampia comunità europea». Secondo Vacondio, il punto non è discutere su uno schema di etichettatura rispetto ad un altro, ma «allargare il campo e chiederci che tipo di cultura nutrizionale europea vogliamo. Se vogliamo che educhi il consumatore a seguire diete più sane o semplicemente, lo direzioni negli acquisti di un prodotto piuttosto che un altro ma anche che tenga conto delle nostre tradizioni produttive oppure che le spazzi via».

Fonte: Redazione
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