05 Maggio 2024
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Mac di Lissone: due opere prestate a Istituti Italiani Cultura di Berlino e Parigi

04-04-2022 21:17 - Arte, cultura, turismo
GD – Lissone, 4 apr. 22 - Il Mac Museo d'arte contemporanea di Lissone si conferma gioiello culturale le cui ricchezze varcano (ancora una volta) i confini nazionali. Lissone, cittadina della Brianza, terra di Lombardia, presterà infatti due opere in Francia e Germania: “Senza titolo. Rilevazione di uno spazio domestico” di Domenico Antonio Mancini, per la mostra all'Istituto Italiano di Cultura di Berlino, che si terrà dal 28 giugno al 31 luglio 2022; “La dottrina nascosta” (The Hidden doctrine) di Silvia Camporesi, già ospitato a Shangai nel 2021, che sarà all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi dal 13 aprile al 22 maggio.
Le due opere che andranno in prestito sono state acquisite dal Mac lo scorso anno tramite il progetto “Cantica21”, la prima vincitrice nella categoria “Over 35” e la seconda nella categoria “Dante”.
«Questi due nuovi prestiti confermano la volontà dell'amministrazione comunale di promuovere, anche oltre confine, l'immagine del Mac e favorire la conoscenza delle opere inserite nel patrimonio museale», ha affermato Alessia Tremolada, assessore comunale di Lissone con delega alla cultura, «la richiesta di prestito, legata alla lungimirante partecipazione del Mac al bando “Cantica21”, ci è giunta direttamente dalla Germania e dalla Francia, confermando la valenza della nostra collezione permanente e il coinvolgimento del Mac in un circuito sempre più nazionale e internazionale che ne valorizzi le peculiarità».
L'Istituto Italiano di Cultura di Berlino inaugurerà il prossimo 28 giugno la mostra con l'opera ricevuta in prestito da Lissone, alla presenza dell'artista Domenico Antonio Mancini, tra i più interessanti artisti italiani contemporanei.
Domenico Antonio Mancini, nato a Napoli nel 1980, vive e lavora a Milano. Si è formato all'Accademia di Belle Arti di Napoli e attraverso la partecipazione a varie residenze tra le quali si ricordano la Fondazione Antonio Ratti (Como, 2004), la Mountain School of Art (Los Angeles, 2006). Interessato alla trasformazione del quotidiano e della memoria storica in un'esperienza sinestetica, Mancini realizza opere che portano lo spettatore a riflettere sulla complessità del rapporto tra passato e presente, mostrando le incrinature presenti nella supposta linearità che lega i due momenti. Domenico Antonio Mancini ha realizzato diverse mostre personali tra cui Transit 1 a cura di A. Rispoli, E. Viola e W. Wells, al Museo MADRE (Napoli 2009); la Townhouse Gallery (Cairo, Egitto, 2009); Altre Resistenze alla Fondazione Morra Greco di Napoli (2011) e Immersioni (Milano 2015) alla Galleria Davide Gallo. Vincitore del Premio Shanghai nel 2012 e del Premio Alessandro Marena nel 2015, ha partecipato con opere site-specific, alle mostre collettive: Prague Biennale 5 – Focus Italy – The Crisis of Confidence, a cura di Marta Barbieri e Lino Baldini (Praga 2011); Senza Titolo, Galleria Lia Rumma (Napoli 2013); Disio, nostalgia del futuro, a cura di Antonello Tolve, Sala TAC / La Caja, Centro Cultural Chacao (Caracas, Venezuela 2017); Sensibile Comune, a cura di Ilaria Bussoni, Nicolas Martino, Cesare Pietroiusti, Galleria Nazionale d'Arte Moderna (Roma 2017); Mind the Gap, a cura di Emanuele Riccomi, Barriera (Torino 2018); Inoltre si segnala la partecipazione alle mostre collettive più recenti: Young Italians all'Istituto Italiano di Cultura di New York in collaborazione con il Magazzino Italian Art a cura di Ilaria Bernardi (2018). Ha partecipato alla VIII Edizione Premio Fondazione VAF al MART di Rovereto (2019).
Silvia Camporesi (nata a Forlì nel 1973), laureata in filosofia, vive e lavora a Forlì. Attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata al paesaggio italiano. Dal 2003 tiene personali in Italia: Dance dance dance al MAR di Ravenna nel 2007, La Terza Venezia a Lugano nel 2011, Qualche volta, di notte alla MLB di Ferrara nel 2012, Souvenir Universo a Roma nel 2013, Planasia al Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia nel 2014. Dopo la mostra su Michelangelo Antonioni nel 2012, sempre per la MLB ha ideato altri due progetti dedicati uno a De Chirico (Le città del pensiero. Un'indagine metafisica) nel 2016 e Atlas Italiae: tabula ferrarense dedicata a Giorgio Bassani nel 2017.All'estero ha esposto all'Istituto italiano di cultura di Pechino, in Quebec (CAN), a Saint James Cavalier di Valletta (Malta), all'Abbaye de Neumünster in Lussemburgo, in India, in Slovenia.Fra le collettive ha partecipato a: Italian camera, Isola di San Servolo, Venezia nel 2005; Confini al PAC di Ferrara nel 2007; Con gli occhi, con la testa, col cuore al Mart di Rovereto nel 2012, Italia inside out a Palazzo della Ragione, Milano nel 2015, Extraordinary visions al MAXXI a Roma nel 2016, alla mostra L'altro sguardo. Fotografe italiane 1965-2015 alla Triennale di Milano nel 2016, poi trasferita in una versione ampliata al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2018, e nuovamente alla Triennale di Milano nel 2018 nella collettiva New Prospective.Nel 2007 ha vinto il Premio Celeste per la fotografia; è fra i finalisti del Talent Prize nel 2008 e del Premio Terna nel 2010; ha vinto il premio Francesco Fabbri per la fotografia nel 2013, il premio Rotary di Artefiera 2015, e il Premio BNL 2016. Nel 2015 ha pubblicato il volume fotografico Atlas Italiae, per la casa editrice Peliti Associati.
Vale la pena precisare e sottolineare che l'elenco dei prestiti fra il 2017 e il 2021 riscontra complessivamente 25 opere e 2 immagini volate all'estero.

Prof. Carlo Franza
Storico dell'arte moderna e contemporanea


Fonte: Carlo Franza
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