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LUISS: "Italia e Francia insieme per affrontare grandi sfide europee"

13-06-2023 17:24 - Ambasciate
Prof. Veronica de Romanis Prof. Veronica de Romanis
Valerio De Molli Valerio De Molli
Vincenzo Boccia Vincenzo Boccia
GD - Roma, 13 giu. 23 – "Italia e Francia insieme per affrontare le grandi sfide europee" è stato il titolo dell’incontro della 6ª edizione dei Dialoghi Italo-Francesi per l’Europa, l’iniziativa lanciata nel 2018 dalle Università Sciences Po e Luiss Guido Carli, in collaborazione con The European House – Ambrosetti, che si è svolta oggi nel campus della LUISS Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e del presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron.
“I Dialoghi Italo-Francesi rappresentano un’importante occasione di confronto sulle prossime sfide che l’Unione Europea sarà chiamata ad affrontare, anche alla luce delle profonde trasformazioni che si rifletteranno sugli aspetti socio-economici dei due Paesi e dell’intera Europa. Un’opportunità per consolidare il legame tra due dei Paesi fondatori dell’Unione Europea chiamati a guidare questo fondamentale cambiamento”, ha affermato Paola Severino, vicepresidente, Luiss Guido Carli. “Luiss e Sciences Po sono in prima linea nell’offrire il proprio contributo a questo processo di rafforzamento degli scambi economici, diplomatici e culturali tra Italia e Francia partendo dai programmi che ogni anno permettono a migliaia di ragazzi di viaggiare e studiare all’estero, coltivando i valori dell’integrazione, della cultura e della cittadinanza europea. Ma insieme abbiamo già realizzato molto di più, visto che il Trattato del Quirinale cita i nostri Dialoghi come esempio delle politiche di cooperazione tra i nostri Paesi. L’avere ottenuto quest’anno l’alto patronato del presidente della Repubblica italiana e del presidente della Repubblica francese aggiunge un motivo di orgoglio per chi, come noi, ha intrapreso e da sempre creduto in questo progetto. Da quest’anno, infine, grazie al finanziamento di BNL-BNP sarà attivata una cattedra di insegnamento universitario Italo-Francese, a testimonianza della solidità del ponte culturale che abbiamo lanciato”.
“I Dialoghi Italo-Francesi sono al centro dell’ambizione di Sciences Po università internazionale aperta al mondo di rendere l’Europa una delle priorità del suo lavoro di insegnamento e di ricerca. L’Italia è un Paese con cui la nostra istituzione ha rapporti privilegiati. Abbiamo infatti appena creato una doppia laurea con Luiss. Sciences Po ha ora cinque doppi diplomi e una dozzina di partenariati con le principali università italiane”, ha dichiarato Mathias Vicherat, direttore di Sciences Po. “Quest’anno la nostra scuola ha accolto 535 studenti italiani, risultando così una delle nazionalità più rappresentate. Desidero ringraziare calorosamente i nostri partner della Luiss e The European House - Ambrosetti per la loro ospitalità, nonché tutti i partecipanti a questa sesta edizione dei Dialoghi Italo-Francesi per l'Europa”.
“Sin dal loro avvio nel 2018, i Dialoghi italo-francesi per l’Europa hanno affermato la loro centralità come piattaforma di discussione aperta di alto livello tra i leader francesi e italiani. Grazie alle loro periodiche riunioni, permettono infatti di affrontare le questioni prioritarie per il business, per l’economia, e più in generale per il futuro dell’Europa e delle nuove generazioni, definendo strategie e proposte per rafforzare ulteriormente le relazioni tra Italia e Francia. La loro centralità nelle relazioni tra i due Paesi è testimoniata anche dalla menzione dei Dialoghi nel 'Programma di Lavoro italo-francese' allegato al Trattato del Quirinale, proprio in funzione del ruolo che i Dialoghi hanno assunto in favore della promozione del dibattito sulle politiche pubbliche europee e per la loro condivisione sociale”, ha affermato Emanuela D’Alessandro, ambasciatore d'Italia in Francia.
“Francia e Italia hanno un’ampia consapevolezza dei propri interessi comuni e delle convergenze che determinano iniziative e una visione condivisa nel contesto europeo. In questo spirito, il Trattato del Quirinale, firmato a novembre 2021, è un paradigma insostituibile per un dialogo costruttivo e proficuo all’interno dell’Unione europea”, ha affermato Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia.
Una iniziativa, questa dei Dialoghi Italo-Francesi per l’Europa che anche oggi ha portato al centro del dibattito temi e protagonisti dei due Paesi.
Hanno introdotto i lavori, moderati da Maria Latella, Vincenzo Boccia presidente della LUISS; Andrea Prencipe, rettore della LUISS; Emanuela D’Alessandro, ambasciatore d'Italia in Francia; Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia.
Molti i temi e le personalità intervenute. Nel primo panel dedicato alle grandi sfide europee si sono confrontate Veronica De Romanis, professoressa di Politica Economica Europea, Università Stanford University Firenze e LUISS; Arancha González Laya, dean della Paris School of International Affairs, Sciences Po). Nel secondo panel sugli scambi bilaterali per un’Europa più competitiva sono intervenuti: Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato di Terna; Valerio De Molli, managing partner & CEO di The European House - Ambrosetti; Xavier Ragot, presidente dell'Observatoire Français des Conjonctures Economiques OFCE.
“Francia e Italia hanno una relazione bilaterale forte e cruciale per il progetto comunitario nel suo complesso. Insieme costituiscono la terza realtà economica a livello mondiale, il primo attrattore di flussi di Investimenti Diretti Esteri in UE, sono partner commerciali naturali, con un commercio in crescita costante che ha raggiunto i 116 miliardi di euro nel 2022, record storico, leader globali in settori di eccellenza e distintivi tra cui l’agrifood, la nautica, l’aeronautica, la moda, la cultura e il turismo, ecc. È importante ribadirlo in questa sesta edizione dei Dialoghi Italo–Francesi per l’Europa e lavorare insieme per rendere questa relazione ancora più forte, sana e equilibrata”, ha affermato Valerio De Molli.
Durante l’evento è stata presentata l’indagine di IPSOS Italia: “Due Paesi allo specchio: Francia-Italia”, condotta con il supporto di Edison, sulla posizione dei cittadini francesi ed italiani su temi economici, energetici, politici. L’indagine è stata commentata da Nando Pagnoncelli, presidente di IPSOS Italia; da Marc Lazar, professore emerito, Sciences Po, titolare della cattedra BNL-BNP Paribas “French and Italian Relations in Europe”, Luiss, a cui è seguita una tavola rotonda con Nicola Monti, amministratore delegato di Edison; Stefano Buono amministratore delegato di Newcleo; Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i.
“L’indagine, giunta alla quinta edizione, ha fatto registrare la conferma di atteggiamenti più positivi che i cittadini francesi esprimono nei confronti degli italiani, sebbene tra questi ultimi siano significativamente migliorate le valutazioni nei confronti dei transalpini. L’opinione pubblica dei due Paesi sta reagendo allo stesso modo alle cosiddette poli-crisi (Covid, inflazione, conflitto in Ucraina e crisi energetica), mentre tra gli italiani si osservano aspettative più elevate riguardo alla transizione energetica e una maggiore apertura alle fonti di energia rinnovabile, alle comunità energetiche e all’acquisto di mezzi elettrici. Le opportunità di collaborazione tra i due Paesi sono salutate con grande favore dai cittadini e proprio per questo appare necessario comunicare adeguatamente i progetti comuni e i vantaggi reciproci” ha dichiarato Nando Pagnoncelli.
“Dal 2019 supportiamo i Dialoghi italo-francesi per l’Europa traendone importanti spunti di riflessione sui temi più attuali per le relazioni bilaterali ", ha dichiarato Nicola Monti. "Quest’anno circa la metà dei partecipanti al sondaggio Ipsos identifica come prioritario l’investimento nelle rinnovabili e nella transizione energetica, insieme all’impegno per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Edison è impegnata in questo senso con un piano di investimenti concreto da 10 miliardi di euro al 2030 per la decarbonizzazione del Paese, un tema che crediamo sia da affrontare in ottica di neutralità tecnologica e nella consapevolezza che l’obiettivo di decarbonizzazione non può essere raggiunto solo con le rinnovabili. Occorre una tecnologia complementare, che potrebbe essere il nucleare, già oggi disponibile e in grado di garantire stabilità alla rete e sicurezza al sistema, oltre a essere un ambito di importante collaborazione scientifica e tecnologica tra Italia e Francia”.
Sono poi seguiti due panel: il primo sulla sicurezza in Europa (spazio, difesa e tecnologia) durante il quale sono intervenuti Enzo Benigni, presidente e amministratore delegato di Elettronica; Stéphane Israël, amministratore delegato di Arianespace; l'amb. Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo. Il secondo sulla mobilità come ponte tra Paesi con Vincenzo Nunziata, presidente di Aeroporti di Roma ADR; Eléonore Tramus, direttore generale di Air France-KLM East Mediterranean; Maurizio Bufalino, vicedirettore aggiunto Italia, Tunnel Euralpin Lyon Turin – TELT).
Hanno chiuso i lavori, in videomessaggio e/o in video collegamento: Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia in videocollegamento; Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica; Bruno Le Maire, ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità industriale e digitale di Francia. Le conclusioni sono state affidate a Paola Severino, vicepresidente LUISS, e Mathias Vicherat, direttore di Sciences Po.
- Indagine di IPSOS Italia: “Due Paesi allo specchio: Francia-Italia - Dal sondaggio emerge che il campione italiano ha una percezione più negativa rispetto al francese circa le relazioni tra i due Paesi: infatti, il 54% degli italiani ritiene le relazioni tra Italia e Francia abbastanza positive o molto positive contro il 74% dei francesi. Approfondendo il tema e chiedendo a che livello sono le relazioni tra i due Paesi in termini di governo è emerso che il 33% degli italiani pensa che la relazione tra i due governi sia abbastanza o molto negativa rispetto al 24% dei francesi; la situazione migliora se si sposta il focus sulle relazioni tra le aziende dove il 15% degli italiani pensa che sia negativa rispetto all’8% dei francesi. Infine, a livello di relazioni tra i cittadini, la percezione è molto diversa tra i due Paesi: il 26% degli italiani sostiene che le relazioni tra i due Paesi siano abbastanza o molto negative rispetto al 9% dei francesi.
Molto diverso il dato sul sentimento prevalente provato nei confronti dell’altro Paese: per gli italiani prevale l’indifferenza con il 52% mentre per i francesi domina la simpatia con il 78%.
Parlando di aziende, in un quadro piuttosto frammentato, permane un certo distacco fra i 2 Paesi con, in generale, una visione più positiva fra i francesi: solo l’8% ritiene il rapporto fra le imprese conflittuale a fronte del 19% degli italiani, e ben il 32% dei francesi lo ritiene collaborativo rispetto al il 25%.
Emerge qualche differenza anche in relazione alla conoscenza riguardo al Trattato del Quirinale, accordo di cooperazione tra i due Paesi siglato a novembre 2021: il 69% dei rispondenti francesi afferma di non conoscerlo rispetto al 46%. L’opinione nei confronti del Trattato è in linea tra i due Paesi: la larga maggioranza lo reputa positivo o molto positivo.
La seconda parte del sondaggio si è focalizzata sulla policrisi: inflazione, Covid, guerra e energia. Sul tema inflazione l’opinione è abbastanza allineata tra italiani e francesi: rispettivamente il 55% e il 57% degli italiani e dei francesi dichiara che la propria famiglia si trova in difficoltà ad arrivare alla fine del mese (estrema nel 12% dei casi) e l’83% sia degli italiani che dei francesi è molto o abbastanza preoccupato del livello di inflazione. Praticamente la stessa percentuale (76% gli italiani vs. 78% i francesi) ritiene che l’attuale aumento dei prezzi sia associabile alla crisi energetica. Con riferimento al Covid, i due campioni sono allineati: il 36% degli italiani ha risposto che è molto o abbastanza preoccupato vs. il 29% dei francesi e il 74% degli italiani e il 69% dei francesi pensa che il peggio sia passato. Sul tema della guerra, il livello di preoccupazione dei due Paesi è diverso: l’80% degli italiani è molto o abbastanza preoccupato rispetto al 68% dei francesi. In linea invece le opinioni degli italiani e dei francesi sugli aspetti più preoccupanti: economici in primis (45% per gli italiani e 40% per i francesi), bellici al secondo posto (28% per gli italiani e 29% per i francesi) ed umanitari al terzo posto (18% per gli italiani e 19% per i francesi).
Un altro tema al centro del sondaggio è stato quello dell’energia. L’opinione sullo sfruttamento delle energie rinnovabili da parte dei due Paesi sembra essere in linea: il 67% degli italiani e il 63% dei francesi pensano che i due Paesi dispongano di fonti rinnovabili ma le sfruttino poco o per niente. Il concetto di transizione energetica è conosciuto o abbastanza conosciuto dal 65% della popolazione di entrambi i Paesi. È cambiata rispetto al 2021 in entrambi i Paesi la percezione rispetto alla transizione energetica: il 46% degli italiani (rispetto al 58% nel 2021) pensa che sia un’opportunità di crescita e di sviluppo rispetto al 31 % dei francesi (rispetto al 38% nel 2021). Abbastanza allineata anche l’opinione rispetto a come stanno gestendo il processo di transizione energetica i due Paesi: il 39% degli italiani pensano che venga gestita peggio o molto peggio degli altri Paesi rispetto al 29% dei francesi. Sul nucleare, il 44% degli italiani è favorevole alla costruzione/ampliamento di centrali nucleari nel proprio Paese rispetto al 59% in Francia. Con riferimento alle misure per contrastare la crisi energetica, entrambi i Paesi sono d’accordo che la prima soluzione sarebbe quella di investire sulle fonti di energia rinnovabile. Sostanzialmente simile l’opinione sull’impegno del Governo in tema di energia, così come l’impegno delle amministrazioni locali.

Fonte: LUISS
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