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Lo Stato cinese azionista di ByteDance

05-03-2022 14:40 - Opinioni
GD - Roma, 5 mar. 22 - La Cina e le regolamentazioni dell’Internet. Nell’estate del 2010 il Governo cinese ha pubblicato il suo primo documento di regolamentazione dell’uso di Internet. Di particolare importanza è l’introduzione del concetto di “sovranità di Internet” con cui lo Stato fa rispettare le politiche sull’uso del web da esso imposte. Così, all’agenzia governativa Cyberspace Administration of China (CAC) viene affidato il ruolo di censura e controllo di qualsiasi informazione, ente o contenuto presente in rete. Le posizioni estremamente rigide del Governo cinese sul controllo dei media digitali e delle compagnie tech hanno creato molti attriti a livello internazionale, come ad esempio quello che vede coinvolta Google.
L’agenzia CAC è responsabile maggioritario dell’Internet Investment Fund, un fondo di investimento aperto al fine di acquisire le azioni delle principali compagnie tech del Paese come ByteDance e Weibo. Il fondo aperto nel 2017 con un ammontare di 14,6 bilioni di dollari è il risultato della partnership tra CAC e il Ministero della Finanza cinese e presenta un portfolio di investitori che vede coinvolte le maggiori banche del Paese, come ICBC (Industrial and Commercial Bank of China).
Questo fondo fa parte del progetto messo a punto dal Governo cinese che punta al rafforzamento dell’economia interna tramite l’investimento sull’e-commerce e l’introduzione di innovazioni legate a Internet e alla tecnologia dell’informazione in settori tradizionalmente non digitalizzati come quello agricolo e manifatturiero.
Questa estate il Governo cinese è diventato azionista dell’1% di ByteDance tramite l’utilizzo dell’Internet Investment Fund. ByteDance è la compagnia a cui si deve il merito di aver creato due delle app che stanno avendo maggior successo tra i giovani a livello internazionale: Douyin e la sua versione programmata per il mercato occidentale, TikTok. Tuttavia, lo Stato cinese - a seguito dell’acquisto dell’1% delle quote - è entrato anche a far parte del board della compagnia, acquisendo il diritto di prendere posizione su importanti decisioni di natura amministrativa.
Conseguentemente al suo ingresso nel board di ByteDance, il governo cinese ha annunciato che, seguendo sue disposizioni, la app stessa avrebbe implementato delle restrizioni di utilizzo per minori di quattordici anni. Nello specifico, queste regolamentazioni prendono la forma della nuova modalità “YouthMode” che sarà applicata automaticamente a tutti gli under-14 che avranno regolarmente effettuato l’accesso all’app tramite autenticazione. Quali sono le differenze rispetto all’utilizzo che gli adulti possono fare dell’app? La versione per minori è regolamentata al fine di promuovere contenuti educativi e che esaltino la storia, la cultura e il paesaggio della Cina. Inoltre, l’accesso all’app è permesso solo nella fascia oraria compresa tra le 6 di mattina e le 10 di sera e per un massimo di 40 minuti al giorno.
Controversie - ByteDance rappresenta sicuramente una delle più potenti compagnie media-tech a livello internazionale ed è considerata un unicorno del settore tech grazie alla sua capacità di inserirsi efficacemente sia nel mercato occidentale sia in quello orientale.
La natura trasversale di ByteDance è proprio il punto più controverso della sua parziale acquisizione da parte dello Stato cinese e molti Stati occidentali - USA in particolare - si interrogano su quale siano i rischi per la sicurezza nazionale derivanti dal permettere ad una compagnia digitale estera di raccogliere così tanti dati sulla propria popolazione, specialmente quando questa è controllata dal Partito di Governo.
L’universo delle compagnie media-tech favorisce l’incontro di due grandi poteri: il potere informativo, derivante dal raccogliere quantità massive di dati che permettono di leggere gli aspetti più profondi di una popolazione, e l’egemonia culturale che permette di instillare un sistema di valori nella popolazione che le trasmetta un sentimento di affinità con chi detiene il controllo dei media di massa. Nonostante il controllo statale sui media sia un fenomeno che coinvolge altri Stati oltre alla Cina, quello che Pechino sta facendo desta molti dubbi sull’influenza che queste compagnie possono esercitare su un territorio che si estende oltre i confini della Repubblica Popolare. Si può, quindi, comprendere come queste app possano avere dei risvolti geopolitici non da sottovalutare, come ad esempio la circolazione di fake news e la possibilità di influenzare i risultati elettorali negli Stati occidentali.

Mariam Ndiaye
Analista di geopolitica
Mondo Internazionale


Fonte: Mariam Ndiaye
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