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Kazakhstan: tradotto "L'era dell'indipendenza" del presidente Nazarbayev

02-07-2021 12:47 - Ambasciate
GD - Roma, 2 lug. 21 - Il libro "L'era dell'indipendenza", libro scritto da Nursultan Nazarbayev, primo presidente del Kazakhstan, è stato ora tradotto anche in italiano e presentato a Villa Manzoni, sede dell'ambasciata in Italia. Il padrone di casa, l'amb. Yerbolat Sembayev, dopo aver sottolineato il sostegno della Fondazione di Nursultan Nasarbayev a quest'iniziativa editoriale, ha detto che "il libro descrive l'essenza del modello di sviluppo kazako e delle sue forze trainanti". Poi ha richiamato "la costruzione di un'economia di mercato e gli incontri del primo presidente kazako con i leader internazionali: George W. Bush gli disse aveva la possibilità di entrare nella storia del Kazakhstan come George Washington aveva fatto in quella degli Stati Uniti".

Igor Rogov, presidente della Fondazione, ha spiegato online che il libro è uscito nel 2017 in lingua kazaka e russa, suscitando l'interesse che ha portato alle successive traduzioni. "Nazarbayev è il padre fondatore di un nuovo sistema statale kazako. Con lui siamo passati a una nuova economia, ma anche a riforme in ambito sociale finalizzate al miglioramento della qualità della vita", ha detto Rogov, che ha poi ricordato la presenza in Kazakhstan di ben 150 etnie diverse e 17 confessioni religiose, l'ingresso del Paese nel 2016 come membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu e lo sviluppo del capitale umano grazie a borse di studio per la formazione dei giovani all'estero.

Edmondo Cirielli (FdI), questore della Camera dei Deputati, presidente del gruppo di amicizia Kazakhstan-Italia, ha da parte sua rievocato le profonde relazioni tra le due nazioni, tanto che oggi il nostro Paese è il primo in Europa per interscambi commerciali con il Kazakhstan: "La profonda simpatia tra i nostri popoli si deve anche all'affinità storica dovuta alla grande tradizione imperiale e diplomatica, nonché al profondo rispetto della diversità e alla tolleranza religiosa", ha affermato il parlamentare, precisando che "il Kazakhstan è un Paese ancorato alla Russia ma sa guardare alla cultura europea, e lo Stato e il popolo kazako hanno una vocazione pacifica".

Paolo Ghirelli ha ripercorso le tappe della Camera di Commercio italo-kazaka, da lui presieduta e diventata tale nel 2008, dopo la sua nascita come associazione italo-kazaka nel 1992 per iniziativa dell'allora presidente dell'ENI, Gugliemo Moscato, che oggi ne è presidente onorario: "Attiviamo importanti partnership e promuoviamo incontri finalizzati allo sviluppo, sia per le nostre Pmi che per quelle kazake, da implementare anche per assicurare posti di lavoro ai giovani".

Alessandro Arborio Mella di Sant'Elia, console onorario del Kazakhstan in Sicilia, ha passato in rassegna "la dimensione di statista, umana e di kazako" di Nazarbayev, rilevando che il Kazakhstan "in poco più di un quarto di secolo si è posizionato tra i 50 Paesi più sviluppati del mondo e mira a rientrare fra i primi 30 dopo un ruolo di secondo piano quando era parte dell'Urss", in un "processo di modernizzazione non immune da irti ostacoli ma ormai avviato, che vede quest'anno il Paese presiedere l'Unione doganale eurasiatica".

Proprio quest'ultima, secondo Tiberio Graziani, presidente dell'Istituto Internazionale per le Analisi Globali Vision & Global Trends, "fa tesoro dell'insegnamento dell'Unione Europea ed è il frutto di un lungo lavoro di costruzione sul piano sociale ed economico che vede nell'Italia uno dei suoi principali partner". Graziani ha insistito anche sulla modernità del Kazakhstan tra i due colossi della regione eurasiatica, Russia e Cina: "Il Kazakhstan si è aperto al mondo ed è ormai attore globale, data la sua posizione in Asia centrale", ha concluso.

Fonte: Redazione
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