05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Ambasciate

Italia-USA: l’ambasciatore che non c’è da più di un anno

30-01-2022 10:00 - Ambasciate
Thomas D. Smitham Thomas D. Smitham
GD - Roma, 30 gen. 22 - (Corriere della Sera) - Un antico adagio dice che l’ambasciatore diventa importante soprattutto quando non c’è. Battuta ingenerosa, ma non completamente priva di fondamento. In particolare quando si tratta dell’ambasciatore di una grande potenza alleata (nel nostro caso gli Stati Uniti), e quando l’assenza dura troppo a lungo. Orbene, l’ambasciata USA presso lo Stato italiano è affidata ad un incaricato d’affari dal 4 gennaio del 2021, cioè da più di un anno.
Il diplomatico che la regge si chiama Thomas D. Smitham, svolge benissimo il suo compito de è “di carriera”, come dire un professionista della diplomazia che ha fatto le sue prove, mentre il futuribile ambasciatore o ambasciatrice, secondo l’usanza USA per le sedi più importanti o gradevoli, dovrebbe sere un “politico” legato al presidente in carica.
Le malelingue, proprio per questo, dicono che stiamo meglio come siamo oggi. Ma la questione non è così semplice, perché la prolungata assenza di un ambasciatore può innescare sospetti di scarsa considerazione, oppure interrogativi sui motivi che possono aver provocato la vacatio. Non è certo questo il caso dei rapporti Italia-USA, perché Mattarella e Draghi sono sempre stati in contatto diretto (è positivo) con la Casa Bianca, e Biden se ne è spesso compiaciuto.
Eppure la Farnesina sperava di avere un ambasciatore USA al massimo per il G-20 di fine ottobre, invece niente. E poi, come non osservare che gli ambasciatori USA sono regolarmente in sede in Francia, in Germania, presso la,UE, presso la Santa Sede, alla NATO, in Spagna, e presso il Quirinale no?
Non è il caso di drammatizzare, anche perché il Regno Unito è nella nostra stessa condizione (ma lì c’è almeno un nome, in attesa di ratifica).
E tuttavia, per non creare equivoci in una fase di grandi tensioni internazionali, crediamo che a Washington sia giunto il momento di fare una scelta. Prima che il futuro ambasciatore diventi troppo importante.

Franco Venturini
Fventurini500@gmail.com



Fonte: Corriere della Sera
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie