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Italia-S.Sede: Ateneo del Papa proclama amb. Sebastiani Magister in Cooperazione Internazionale

30-11-2021 17:58 - Ambasciate
La proclamazione dell'amb.Pietro Sebastiani di Magister in Cooperazione Internazionale della Pontificia Università Lateranense La proclamazione dell'amb.Pietro Sebastiani di Magister in Cooperazione Internazionale della Pontificia Università Lateranense
L'amb. Pietro Sebastiani L'amb. Pietro Sebastiani
GD - Città·del Vaticano, 30 nov. – L'ambasciatore Pietro Sebastiani, diplomatico italiano presso la Santa Sede, è stato proclamato Magister in Cooperazione Internazionale dalla Pontificia Università Lateranense. Con una cerimonia solenne svoltasi questa mattina nell'Aula Magna c'è stato il conferimento del riconoscimento da parte del rettore, prof. Vincenzo Buonomo, cui hanno preso parte autorità italiane e vaticane, a partire da mons. Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano. Una manifestazione che è stata anche occasione per dare un sentito tributo all'amb. Sebastiani da parte di tutto il mondo della diplomazia di entrambe le sponde del Tevere, ben rappresentate nell'aula Magna dell'università pontificia.
Prossimo a cessare dall'incarico diplomatico, ricevendo l'attestato l'amb. Sebastiani ha tenuto un'alta prolusione accademica, con diversi puntuali passaggi sull'attualità internazionale, dal sociale all'economia alle emergenze ambientali. Un intervento che è stato indirettamente il preludio (come è stato più volte ribadito dal vertice dell'ateneo) ad un prossimo corso di alta formazione che il diplomatico dovrebbe tenere proprio nella facoltà pontificia una volta lasciato «tra qualche settimana» il prestigioso storico palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede (qui nel 1929 furono firmati i Patti Lateranensi), dove Sebastiani ha «servito», come ha detto lui stesso, «considerando sempre un privilegio potermi mettere a disposizione del bene comune del mio Paese».
Nel suo autorevole e intenso discorso, Sebastiani - che vanta non solo una lunga carriera diplomatica alle spalle in molte prestigiose sedi, ma anche una indefessa attività di studio, pubblicazioni, ricerca in varie parti del mondo - ha indicato, in particolare, «due sfide globali» che il mondo della cooperazione internazionale ha davanti: «quella del cambiamento climatico», rispetto alla quale ha ricordato anche le prospettive negative che potrebbero riguardare nell'immediato futuro lo stesso Mar Mediterraneo con sconvolgimenti che influirebbero su tutta l'area regionale; e quello delle «disuguaglianze sociali, con una forbice che si divarica sempre di più tra ricchi e poveri del Pianeta».
Nel periodo in cui ha guidato Palazzo Borromeo, dal settembre del 2017, intessendo autorevoli e fitti rapporti tra Italia e Vaticano, l'amb. Sebastiani ha promosso oltre 200 eventi su temi di comune sentire tra i due Stati, come le diseguaglianze sociali, la pace, la cura dell'ambiente, la promozione di modelli di sviluppo improntati a un'economia che rimetta al centro l'uomo, ma sempre lasciando spazio anche alle urgenze dell'attualità come capitato, ad esempio, per i drammatici eventi sismici che hanno toccato l'Emilia e le Marche.
L'amb. Sebastiani con questo autorevole riconoscimento non solo accademico si accinge così a lasciare l'incarico dipolomatico dopo il raggiungimento di un ultimo, importante risultato di cooperazione internazionale: la stesura del documento comune dei leader religiosi inviato alla Cop26 di Glasgow, ispirato tanto agli obiettivi dell'Agenda Onu 20-30, quanto a quelli fissati dall'enciclica 'green' di Papa Francesco, «Laudato Sì». Un testo in cui le religioni «con la loro preziosa visione di umanesimo integrale» portano un contributo «speciale» e dietro al quale c'è stata proprio l'operosa e discreta negoziazione del fine diplomatico Sebastiani.
Oltre al riconoscimento caloroso da parte del prof. Vincenzo Buonomo, rettore dell'ateneo pontificio, ci sono stati anche gli apprezzamenti dell'amb. Georgos F. Poulides, rappresentante di Cipro presso la Santa Sede e decano del corpo diplomatico in Vaticano. Ad essi si è autoevolmente aggiunto anche il Segretario di Stato Vaticano, card. Parolin, che ha tra l'altro dato atto all'amb. Sebastiani di «una vita e un curriculum professionale che ben si ispirano all'arte diplomatica, che crede nell'uomo. Il diplomatico come artista che dipinge la sua tela, ma la cui opera va ben oltre le strettoie del contingente».

Fonte: Redazione
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