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Italia-Russia: per amb. Razov vacilla la poltrona a Roma?

04-07-2022 15:22 - Ambasciate
Amb. Sergey Razov Amb. Sergey Razov
GD - Roma, 4 lug. 22 - Soffiano lievi folate di vento su Sergey Razov, 69 anni, che dal 6 maggio 2013 è l'ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica Italiana e nella Repubblica di San-Marino. A far traballare la sua sedia sono non tanto i 9 anni del suo incarico, svincolato da avvicendamenti, quanto il recente progressivo deterioramento delle relazioni sue e del suo Paese con l'Italia dopo l'immotivata incruenta invasione e aggressione russa all'Ucraina.
A peggiorare la sua immagine ci sono pure alcuni suoi palesi scivoloni da vecchio regime, abituato a "spianare" gli altri Paesi con metodi da Guerra Fredda. Ultimi dei quali gli aiuti, anzi gli pseudo aiuti sanitari offerti durante il Covid, molto sospetti, e soprattutto la querela teatralmente presentata in Procura della Repubblica a Roma contro il direttore de "La Stampa", Massimo Giannini, e il suo inviato speciale Domenico Quirico, per un articolo che, se fosse stato tradotto correttamente in russo, non avrebbe causato l'azione legale. Procedimento penale del resto risoltosi con una scontata archiviazione dei due giornalisti.
Insomma, agli osservatori appare evidente che l'amb. Razov non ha più un ruolo credibile, autorevole e funzionale alle buone relazioni con l'Italia, come aveva in passato.
Circolano già diversi nomi sui possibili successori. Anche se per ciascuno di essi e per loro recenti dichiarazioni corre il sospetto che non possano però ottenere il necessario gradimento istituzionale italiano.
Al primo posto c'è Alexey Paramonov, 60 anni, attualmente direttore per l'Europa del ministero degli Esteri di Mosca. A giocare a suo favore i suoi trascorsi come console generale russo a Milano; il suo fluente italiano; gli ottimi rapporti intessuti con il mondo imprenditoriale dell'Italia settentrionale e in particolare del Nord Est. Per contro sconta sue recenti pesanti e minacciose dichiarazioni ostili all'Italia. Tanto da richiedere un intervento mitigatore del ministero degli Esteri di Mosca. Insomma, non gode di uno strascico di simpatia, tanto che alla presidenza del Consiglio si sta verificando di revocargli le onorificenze conferitegli di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana (2018) e di Commendatore dell'Ordine della Stella d'Italia (2020). Per aggirare questo appannamento della sua immagine in Italia si paventa che possa essere il nuovo ambasciatore della Federazione Russa in Vaticano, al posto di Alexander Avdeev, diplomatico di lungo corso, in Vaticano dal gennaio 2013, un uomo di grande cultura e provvisto di un curriculum piuttosto nutrito avendo ricoperto in passato l'incarico di responsabile della sede diplomatica russa di Parigi, di Lussemburgo, di Bulgaria per poi essere stato chiamato da presidente Putin a fare il ministro della cultura dal 2008 al 2013, anno in cui era poi stato designato a fare l'ambasciatore presso la Santa Sede.
Altro possibile candidato è Alexander Nurizade, già console generale russo a Milano e ora direttore generale del ministero degli Esteri di Mosca.
Ancora un papabile per la sede diplomatica russa a Roma al posto di Sergey Razov: Andrey Maslov, attualmente ambasciatore russo in Grecia ed anche lui con trascorsi diplomatici in Italia come ministro consigliere nell'ambasciata a Roma, dal 2004 al 2010.
I candidati non mancano, ma è determinante capire quale sarà il profilo che meglio si adatta alle scelte di politica estera e di relazioni diplomatiche che il Cremlino intende adottare in generale e, in particolare, con uno dei Paesi principali dell'Europa.

Fonte: Redazione
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