Italia-Polonia: Semifonte VE e Sandomierz, città invisibili a confronto
24-08-2022 16:07 - Arte, cultura, turismo
GD - Varsavia, 24 ago. 22 - Una mostra sulla collaborazione pluriennale fra gli archeologi italiani e polacchi, concentrata sulla ricerca delle «città invisibili», con l'uso sperimentale di nuovi metodi «non invasivi» della diagnostica archeologica e archeologia leggera è stata inaugurata a Varsavia all'Istituto Italiano di Cultura, alla presenza dell'ambasciatore italiano in Polonia, Aldo Amati.
Fonte: Redazione
«La mostra si riferisce ad un progetto bilaterale attivo dal 2017 che vede come i protagonisti istituti scientifici di ambedue paesi, come l'Accademia polacca delle scienze (Pan) e Centro nazionale delle ricerche (Cnr)», ha spiegato all'ANSA Guido Vannini dell'Università di Firenza, uno degli studiosi dei team direttamente impiegati nelle ricerche nonché nella cura della mostra.
Si tratta di un progetto dedicato alla sperimentazione di nuove metodologie di diagnostica archeologica che integra il tradizonale approccio geofisico con l'archeologia leggera. I due casi-studio scelti sono stati: Sandomierz in Polonia centrale, la città resa a suolo dagli Tartari nel 1258 e ricostruita nel 1286 sulla versante opposta della stessa vale; e Semifonte Valdestana, vissuta solo un quarto del secolo (1177-1202) mai risorta, dalle cui ceneri della quale però si sviluppò un mito medievale, conosciuto fino ai tempi di oggi come valido riferimento per le successive generazioni della gente del territorio.
Nella presentazione oltre al prof. Vannini hanno partecipato Andrea Vanni Desideri e Silvia Leporatti dell'Università di Firenze e i professori Andrzej Buko e Tomasz Herbich dell'Istituto di Archeologia e Etnologia del Pan di Varsavia.
Fonte: Redazione
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