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Italia-Polonia: amb. Amati, interscambio a 22 mld €, export in aumento

09-09-2021 11:13 - Ambasciate
Amb. Aldo Amati Amb. Aldo Amati
GD - Karpacz, 9 set. 21 –L’interscambio tra Italia e Polonia viaggia con il vento in possa. «Abbiamo un interscambio che viaggia sui 22 mld di euro, le nostre esportazioni sono addirittura aumentate durante il periodo della pandemia rispetto agli altri, abbiamo più di 2.500 aziende operanti in Polonia e impieghiamo 100 mila persone, polacchi, sul territorio: quindi lo stesso primo ministro riconosce all'Italia una condizione di preminenza sul mercato polacco», ha infatti detto l'ambasciatore italiano in Polonia, Aldo Amati, a margine del panel di discussione «Le priorità del B20 nell'ambito del commercio e investimenti internazionali», organizzato al 30/o Forum Economico a Karpacz, in Polonia, facendo un'analisi sui rapporti economici e politici tra i due Paesi.
«Il rapporto economico tra l'Italia e la Polonia non ha grandi problemi», ha spiegato l’ambasciatore, «forse con una minima eccezione con le imprese infrastrutturali italiane che hanno sofferto anche importanti perdite sul territorio polacco negli ultimi anni, perchè nei decenni precedenti hanno fatto grossi affari e quindi come italiani abbiamo costruito infrastrutture importantissime in questo paese. Politicamente si potrebbe sviluppare maggiormente il dialogo: in questo momento la Polonia ha qualche problema in Europa, sullo stato di diritto, sulla questione dei Lgbt, ma questo non deve impedire un dialogo comunque che tenga conto dei nostri interessi e dei loro interessi, perchè abbiamo anche imprese importanti come imprese polacche che operano in Italia e cominciano a investire in Italia».
Infine Amati ha sottolineato che «la Polonia è per esempio il primo mercato per la carne e noi importiamo quantitativi molto importanti dalla Polonia, oppure immobili, una volta era il nostro territorio di caccia e ora invece i polacchi sono i più importanti in Europa. Quindi esiste una interazione che si sta sempre di più approfondendo. Come dico spesso un'impresa italiana che vuole investire all'estero, difficilmente va in Indonesia o in Asia anche per effetto dei problemi creati con il Covid, ma viene qui».

Fonte: Redazione
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