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Italia-Israele: VI Tavolo tecnico su cooperazione per sicurezza, anche Covid

16-12-2020 17:46 - Ambasciate
Amb Israele Dror Eydar - foto ambasciata Amb Israele Dror Eydar - foto ambasciata
Amb Gianluigi Benedetti - foto ambasciata Amb Gianluigi Benedetti - foto ambasciata
GD - Roma, 16 dic. 20 - In videoconferenza, si è svolta la VI edizione del Tavolo tecnico Italia-Israele sulla cooperazione in materia di sicurezza. La collaborazione di polizia tra il Belpaese e lo Stato di Israele si inserisce in un quadro di importanti sinergie che, sempre più inscindibilmente, legano le due sponde del Mediterraneo in una stagione geopolitica caratterizzata da mutamenti profondi e tensioni destabilizzanti aggravate da una emergenza sanitaria di portata globale. Pur essendo infatti la pandemia da Covid-19, in primo luogo e principalmente, una crisi globale della salute pubblica, la stessa ha dimostrato di avere un impatto significativo sulla criminalità organizzata e sullo scenario di riferimento per il terrorismo e per la sicurezza in genere.
La criminalità ha tratto infatti vantaggio dall'insicurezza e dai processi di cambiamento originati dall'emergenza sanitaria per identificare e sfruttare nuove aree in cui realizzare ingenti profitti adattando rapidamente i propri modi operandi alla nuova situazione e alle opportunità di profitto dalla stessa generate. Per questo motivo la VI edizione del Tavolo di cooperazione italo-israeliano si è incentrata proprio sulle sfide poste alla sicurezza dalla attuale emergenza pandemica e sulle risorse offerte dalla cooperazione bilaterale in termini di elaborazione di una risposta strutturata, organica e integrata alla crisi dalla stessa originata.
I lavori sono stati introdotti da un intervento del Prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia e direttore generale della Pubblica Sicurezza, e dal generale Alon Assour, omologo nell’autorità israeliana, nonché da un indirizzo di saluto rivolto ai partecipanti dall'ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, e dall'ambasciatore italiano in Israele, Gianluigi Benedetti. Il prefetto Franco Gabrielli ha sottolineato come le forze di Polizia, per una loro naturale vocazione, siano preparate a gestire il cambiamento e a governarlo con efficacia e rapidità evidenziando, però, come la circolazione del virus, che ha colpito una parte significativa delle nostre comunità, sia stata un acceleratore impressionante di processi di trasformazione che i nostri sistemi di sicurezza hanno dovuto metabolizzare nell'immediato adottando nuovi modelli organizzativi e procedure di lavoro e sperimentando, contestualmente, nuove metodiche operative ed investigative.
A tale riguardo, e sulla scorta dell'esperienza maturata in decenni di indagini sulla criminalità organizzata di tipo mafioso, il capo della Polizia italiana ha altresì evocato l' istituzione, in seno al Dipartimento della Polizia, sin dai primi momenti della emergenza sanitaria e al fine di impedire l'infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia legale, dell'Osservatorio Permanente sulla criminalità nel periodo dell'emergenza della post-emergenza da Covid-19, organismo permanente di controllo ed analisi, incaricato di monitorare le possibili infiltrazioni delle organizzazioni criminali nel sistema economico e degli aiuti finanziari durante e dopo la crisi pandemica.
Il prefetto Gabrielli ha poi ringraziato, attraverso l'ambasciatore Eydar, il Governo di Israele per la solidarietà tangibilmente dimostrata all'Italia attraverso l'invio, in Piemonte, di una delegazione di 20 medici e infermieri dello Sheba Medical Center, specializzati nella cura di pazienti critici delle unità di terapia intensiva, segno di una cooperazione che si costruisce attraverso gesti concreti di supporto e di condivisione.
L'amb. Dror Eydar ha sottolineato come quello della sicurezza rappresenti un asset strategico di eccellenza della cooperazione bilaterale con l'Italia anche a fronte di una sfida enorme-quella della pandemia da Covid19, che ha destabilizzato gli equilibri umani, sociali, sanitari e di sicurezza. Il diplomatico israeliano ha sottolineato, altresì, come nel tentativo di ricerca, in tempi rapidi, di un vaccino contro il virus i nostri due Paesi abbiamo collaborato attivamente e proattivamente nell'intento di arginare una emergenza sanitaria che ha condotto alla morte migliaia di persone. L'ambasciatore di Israele ha infine esortato le forze di Polizia ad essere testimoni di una speranza che, nutrita di azioni concrete e di fiducia per il futuro, assurga a spina dorsale per il superamento della crisi emergenziale attuale. Ha al riguardo evocato la festa della Hanukkah, la festa ebraica della luce, che si celebra proprio nella settimana corrente, per sottolineare come ciascuno possa portare con il proprio impegno generoso e concreto la luce della sicurezza nell'apparente buio delle incertezze e del disorientamento causati dalla Pandemia.
Da parte sua l'ambasciatore d'Italia in Israele, Gianluigi Benedetti, ha enfatizzato come la solidarietà e la cooperazione siano un atteggiamento fondamentale per la resilienza alla crisi, sottolineando come il rapporto tra il nostro Paese ed Israele sia solido e lo stia divenendo ulteriormente proprio nei settori della sicurezza e della cooperazione in ambito militare e scientifico-sanitario. Il diplmatico al riguardo ha posto in evidenza come, accanto al Tavolo tecnico sulla sicurezza, sia stato istituito tra il nostro Paese ed Israele anche un Tavolo tecnico di cooperazione in ambito sanitario che si sta riunendo settimanalmente per condividere le strategie di contenimento della Pandemia da Covid-19.
Il Tavolo tecnico ha messo in rete, da parte sia italiana che israeliana, gli esperti più qualificati delle Direzioni Centrali incaricate della lotta alla criminalità organizzata transnazionale, al traffico illegale di sostanze stupefacenti, al cybercrime, al terrorismo e all'estremismo violento, all'ordine pubblico e alle specialità di ambedue le Forze di Polizia. Molto apprezzati anche i contributi forniti dai medici e psicologi della Direzione Centrale di Sanità e quelli offerti dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane sui nuovi moduli organizzativi del lavoro sperimentati, con successo, durante l'emergenza pandemica. All'esito dei lavori non si è potuto che concordare sulla circostanza che coordinamento, cooperazione e condivisione sono le modalità essenziali per pensare e programmare un futuro sostenibile anche sotto il profilo della sicurezza.


Fonte: Redazione
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