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Italia-Israele: amb. Eydar, «Da Italia aspettiamo ambasciata a Gerusalemme»

19-10-2021 16:24 - Ambasciate
Amb. Dror Eydar Amb. Dror Eydar
GD - Roma, 19 ott. 21 - «La missione storica dell'Italia di aiutarci a costruire la nostra terra, a realizzare le profezie bibliche del ritorno del popolo ebraico a Sion dopo l'esilio, non è finita. Aspettiamo ora il trasferimento dell'ambasciata italiana da Tel Aviv a Gerusalemme, la nostra capitale e città storica». Lo ha dichiarato l'ambasciatore d'Israele in Italia, Dror Eydar, parlando agli studenti dell'università Unint di Roma in un incontro nell'ambito del Festival della Diplomazia.
L'amb. Eydar ha riflettuto sugli sviluppi politici della regione. «Ciò che sta avvenendo nell'ultimo decennio in Medio Oriente è il crollo dello Stato Nazione, di questa idea occidentale. Al suo posto, ritornano le antiche strutture primordiali che hanno caratterizzato la regione per millenni: tribù, etnie, clan», ha detto rilevando poi che «la tanto attesa rivoluzione in Medio Oriente è ancora in ritardo e chissà quando avverrà».
«Alla luce del crollo degli stati nazionali, l'unico investimento riuscito è quello di invitare gli ebrei alla loro casa a Sion, alla loro terra, cosa che ha portato alla costruzione dello Stato di Israele», ha aggiunto il diplomatico di Tel Aviv rilevando che «in ogni caso, ecco una domanda che deve interessarci: chi ha stabilito che ciò che va bene per l'Occidente vada bene anche per il Medio Oriente? Ci sono differenze significative tra Medio Oriente ed Europa, rispetto a questioni fondamentali nel pensiero politico e religioso. Non sarebbe meglio se l'Europa riflettesse attentamente prima di risolvere problemi in Medio Oriente utilizzando schemi di pensiero che si addicono ad essa ma non necessariamente agli altri?».
Sull'Iran, l'amb. Eydar ha rilevato che «l'Occidente non capisce come non ha capito negli anni Trenta la minaccia della Germania nazista. Come se non fossero passati ottanta anni, di nuovo sentiamo Hitler parlare alle masse, solo che il tedesco è cambiato in lingua farsi. Anche l'idea insensata cui l'Europa aveva preso parte, che fosse possibile raggiungere con questo sanguinoso regime un accordo sulla bomba nucleare: nel momento in cui avranno la bomba, la useranno. Le minacce dell'Iran a Israele non sono nuove e il desiderio di distruggerci sembra essere una ragione d'essere di questo regime. Altrimenti, non potremmo capire perché ogni giorno in Iran gridano 'morte a Israele' e 'morte all'America'!», ha affermato il diplomatico.


Fonte: Redazione
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