Italia-Francia: amb. Masset, «Parigi più aperta a investimenti stranieri»

GD - Roma, 12 mar. 21 - «Sui rapporti tra Italia e Francia a volte l'informazione è stata un po’ a senso unico, facendo emergere una sorta di chiusura. Ma quando si guarda alla realtà i dati sono molto chiari: in Francia gli investimenti stranieri rappresentano il 31% del Pil, in Italia il 20%. Sulla base di queste cifre si può dire che la Francia è più aperta agli investimenti stranieri e in particolare con l'Italia». Lo ha detto Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia dal 2017, in un'intervista al quotidiano «Il Sole 24 ore» in cui, in vista della definizione del Next Generation UE, ha lanciato un messaggio di forte «attrazione» degli investimenti italiani oltralpe e allo stesso tempo di condivisione degli obiettivi di fondo.

«Conoscendo a fondo la realtà, che ci sono molti pregiudizi, smentiti dalle cifre e dal nostro atteggiamento, oggettivo e comprovato dai fatti, sulla volontà di accogliere», ha aggiunto il diplomatico. «È una politica coerente e duratura da molti governi. Questo significa posti di lavoro, creazione di ricchezza, innovazione, scambi. La nostra è una politica di attrazione degli investimenti, e l'ambiente è molto favorevole: siamo il secondo mercato europeo, abbiamo logistica e infrastrutture di primo livello, un apparato amministrativo efficiente, e questo è importante perché crea le condizioni di messa in sicurezza degli investimenti».

«La manodopera è giovane, e molto qualificata, abbiamo nel paese più di un milione di ingegneri, e nella fascia di età 24-34 anni i laureati sono molti più della media Ue. E poi una leadership nella ricerca, che crea molte opportunità per le imprese che arrivano», ha concluso l’amb. Masset ricordando che «la tassazione delle imprese è stata ridotta in Francia. Del 33,33% nel 2019, l'IS sarà del 25% nel 2022».