05 Maggio 2024
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Italia e Portogallo: date e tracce di un'identità condivisa

25-04-2024 17:14 - Ambasciate
Amb. Claudio Miscia - Foto C. Peri Amb. Claudio Miscia - Foto C. Peri
GD – Lisbona, 25 apr. 24 - ("Diário de Noticías") (*) - Il 25 aprile è un giorno molto importante. Una data che accomuna portoghesi e italiani perché la Rivoluzione dei garofani del 1974 e la proclamazione dell'insurrezione generale contro il fascismo nel 1945, avvenute entrambe il 25 aprile, portarono risultati simili, il cui valore è oggi indiscutibile per entrambi, gli italiani e i portoghesi.
. Democrazia, libertà di pensiero, opinione, stampa ed espressione. Uguaglianza tra i popoli, decolonizzazione; uguaglianza tra le persone, tra i sessi, con il prezioso corollario del diritto di voto per le donne. Ben presto, il 25 aprile è diventata una finestra che abbiamo aperto per guardare il mondo libero di oggi.
Sono stato onorato di arrivare come ambasciatore a Lisbona pochi giorni prima di questo storico anniversario e di avere l'opportunità di partecipare a queste imponenti celebrazioni che sono state organizzate. Questo però non è l'unico grande anniversario al quale avrò il piacere di assistere durante il mio mandato: il 2024 segna anche il 500° anniversario della nascita del grande Luís de Camões, padre della letteratura e forse anche della lingua portoghese, “l'ultimo fiore del Lazio incolto e bello”. È Olavo Bilac a ricordarci le comuni origini latine di italiano e portoghese, altro elemento culturale che il popolo italiano condivide con tutti coloro che parlano portoghese. Persone oggi unite nella CPLP, nella quale l'Italia è orgogliosa del suo status: quello di Paese Osservatore, grazie anche agli oltre 600.000 suoi cittadini di madrelingua portoghese.
Sono due giganti che ci ricordano che la cultura cattolica è anche uno dei pilastri della costruzione di valori che abbiamo in comune. Da quei tempi i francescani ci salutano dicendo “pace e bene” e i loro discendenti, italiani e portoghesi dopo il 25 aprile, hanno accolto in pieno questa eredità di amore e di pace nel mondo portando insieme un ramoscello d'ulivo ovunque ce ne sia bisogno.
Quel ramo di pace è anche alla base della nostra alimentazione: non fa differenza se mangiamo pasta o pesce, del resto quello che resta nei nostri piatti dopo un buon pasto è un filo d'olio d'oliva, a sottolineare che le nostre radici comuni sono profondamente in base a ciò che comprende alimentazione, sapori, prodotti dei nostri territori e dei nostri mari. Unendoci nella Dieta Mediterranea, riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio che i Paesi del Sud Europa hanno messo a disposizione di tutta l'Umanità.
Potrebbero esserci due popoli diversi che hanno più cose in comune dei portoghesi e degli italiani?

Claudio Miscia
Ambasciatore d'Italia in Portogallo

(*) Traduzione dal portoghese a cura del quotidiano GIORNALE DIPLOMATICO


Fonte: Claudio Miscia per "Diário de Noticías"
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