05 Maggio 2024
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Italia e Kazakistan: la visita del presidente Tokaev apre nuovi orizzonti

19-01-2024 15:49 - Opinioni
GD - Roma, 19 gen. 24 - Fuori dai riflettori dei media nazionali si è svolta in questi giorni la visita a Roma del presidente del Kazakistan, Kasym-Zhomart Tokaev, la prima dal 2009. La poca visibilità è paradossale poiché il Kazakistan, al di là della rilevanza geopolitica, data dalle sue dimensioni e risorse, è importante per il commercio estero dell’Italia, primo partner in Europa e terzo a livello mondiale, dopo Russia e Cina, con una quota del 11,5% dell'interscambio del Paese.
Il sistema produttivo italiano è da anni significativamente connesso con quello kazakistano sin dai primi anni dell’indipendenza. A partire dal ruolo trainante dell’ENI nello sfruttamento delle risorse petrolifere, molte grandi imprese italiane hanno partecipato ad importanti progetti nello sviluppo infrastrutturale conosciuto dal Kazakistan fino ad oggi.
L’interscambio si alimenta poi dalla propensione dei kazakistani all’acquisto di beni e servizi Made in Italy. Tale propensione concerne in particolare il settore delle macchine utensili anche con la creazione di joint venture italo-kazakistane. Finora, sono circa 300 le aziende italiane che operano in diversi settori come l’agro-alimentare, il caseario, le comunicazioni ed i servizi.
Grandi potenzialità cela sicuramente il settore del turismo, con l’Italia pronta a trasferire il proprio savoir faire per un turismo di qualità e nella definizione della destinazione Kazakistan. Il recente miglioramento della connettività fra i due Paesi, con l’apertura di un volo diretto fra Milano e Almaty, contribuisce a rendere questo potenziale ancora più solido.
La tavola rotonda “Kazakistan–Italia”, organizzata dalla Farnesina in presenza del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e di oltre 100 tra associazioni (tra cui SACE e Confindustria) e imprese di punta italiane (tra cui ENI, Ansaldo Energia, Nuovo Pignone, Leonardo e Fincantieri) ha permesso di allargare il campo della cooperazione economica.
Cinque ministri kazakistani che accompagnavano il presidente hanno apposto la loro firma su 16 memorandum aggiungendo peso agli accordi conclusi.
Qualsiasi mossa diplomatica del gigante eurasiatico è legata alla dimensione geopolitica, tanto più in un momento di crisi internazionale come il corrente. Da decenni la diplomazia del Kazakistan è promotrice di molteplici iniziative per la cooperazione pacifica internazionale ed il dialogo fra le religioni e le civiltà.
Venendo da un attore che, seppur stretto fra la Russia e la Cina, riesce a ritagliarsi dei margini di manovra con i Paesi occidentali ed il resto del mondo, l’esempio kazakistano potrebbe fornire spunti anche ad un Paese come l’Italia, con cui condivide una natura “ibrida”, a cavallo fra differenti aree culturali.
In tale prospettiva, il presidente Tokaev ha anche visitato il Vaticano, per il quale il suo Paese rappresenta un esempio di convivenza fra l’Islam della maggioranza e le confessioni cristiane delle minoranze. Già nel 2001, nel pieno dell’effetto dell’11 settembre, Giovanni Paolo II aveva visitato Astana per smorzare i venti dello “scontro di civiltà”, un cammino percorso anche da Papa Francesco lo scorso settembre.
L’esperienza del Kazakistan assume un rilievo ancora maggiore di fronte alla deflagrazione fra “Occidente e Oriente” in Palestina ed intorno all’Iran. Di certo, il Kazakistan ha finora vissuto con estremo disagio la guerra di Mosca contro Kivï. Data la presenza di circa tre milioni di cittadini facenti riferimento alla cittadinanza russa, Astana teme ricadute sul proprio territorio e vuole premunirsi bilanciando l’influenza russa tramite i contatti con l’UE.
Nonostante la perdurante amicizia con Mosca, il Kazakistan ha iniziato ad applicare severe restrizioni sull'esportazione di tutti i tipi di merci suscettibili di riutilizzo in campo militare verso la Federazione Russa, così da non subire le sanzioni secondarie occidentali.
In tale contesto Roma è chiamata a giocare la funzione di “ponte” verso l’Europa per il Kazakistan, così come per il suo dirimpettaio caspico, l’Azerbaigian. Nel quadro della diversificazione dai fornitori russi, quest’ultimo, altresì fornitore essenziale di energia (gasifera) è luogo di transito per flussi di cui un Paese proiettato al centro del Mediterraneo come l’Italia diviene il collettore naturale verso l'Europa.
Su tali presupposti, la visita del presidente del Kazakistan ha avuto tutti i presupposti per “portare il partenariato a un livello superiore”, come dichiarato da Tokaev.

Fabrizio Vielmini
Professore aggiunto di Relazioni Internazionali
Webster University in Tashkent


Fonte: Fabrizio Vielmini
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