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Italia-Corea S: dialogo su metaverso tra etica e innovazione

04-07-2023 15:11 - Ambasciate
GD - Seoul, 4 lug. 23 - Una realtà fisica 'virtualmente potenziata' e uno spazio virtuale 'fisicamente persistente' fanno del Metaverso un fenomeno complesso, destinato a pesare sullo sviluppo dell'umanità, che richiede una profonda riflessione. Su questo nuovo tema l'ambasciata d'Italia in Corea del Sud, con i gruppi Nuove Industrie Innovative e di Amicizia parlamentare Corea-Italia del Parlamento di Seul, ha promosso un esame interdisciplinare sul fenomeno destinato a segnare sempre più la vita quotidiana "alla ricerca di un giusto equilibrio", secondo Kim Jin-pyo, speaker dell'Assemblea nazionale, che ha aperto i lavori di "Ethics in Metaverse. An Italian-Korean Symposium".
"Come ogni scoperta, così la nascita e lo sviluppo del Metaverso ha portato con sé luci e ombre. La convergenza tra realtà fisica e virtuale ci impone di interrogarci su quelli che sono i risvolti etici di ogni comportamento umano, soprattutto poiché queste tecnologie sono sempre più accessibili ai giovani", ha spiegato Kim, citando il boom di queste tecnologie nell'isolamento della pandemia del Covid-19.
Da parte sua il presidente del gruppo di Amicizia Italia-Corea, Hong Young-pyo ha citato Antonio Gramsci: "La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: siamo qui proprio per evitare che questo accada, per discutere del 'nuovo' e prepararci a poterlo maneggiare", ha detto Hong.
Di sicuro è un fattore positivo che Paesi con "forte vicinanza in diversi ambiti, complementari nel promuovere gli ideali di pace, diritti umani, libertà, democrazia, stato di diritto e la lotta alla discriminazione" approfondiscano un tema così delicato, ha osservato l'ambasciatore italiano Federico Failla, perché "ciò rende più semplice la ricerca di principi comuni e condivisi di etica e regolamentazione del mondo che verrà, che potrà essere quello del Metaverso".
Paolo Benanti, professore di Teologia morale all'Università Pontificia Gregoriana, ha annotato che "la questione principale è un problema di piattaforma. Sarà la piattaforma a decidere quali informazioni passeranno e quali no. E se tale è il suo ruolo, è lecito chiedersi quanto tali piattaforme riusciranno a modificare i nostri comportamenti e, di riflesso, a influenza la nostra libertà", ha rimarcato .
Il Metaverso "è come un enorme elefante di cui vediamo solo un piccola parte, quella che ci si pone di fronte", ha notato Woo Woon-tak, professore di Cultura della tecnologia al Kaist Istituto avanzato di scienza e tecnologia della Corea. Quindi, sono naturali i "punti di vista e le opinioni diverse rispetto alla sua effettiva grandezza e all'approccio da adottare. Ma il suo più grande potenziale lo si vedrà in particolare nei settori dell'educazione, giochi, salute ed economia".
Un universo digitale che potrà generare, secondo Woo, "fino a 3.600 trilioni di dollari di Pil aggiuntivo all'anno per l'economia mondiale entro il 2035".
Il Metaverso farà "il salto di qualità non appena l'interazione con la macchina diventerà sufficientemente soddisfacente e l'esperienza realistica", ha da parte sua argomentato Tiziana Catarci, professoressa di Ingegneria informatica alla Sapienza Università di Roma. "Già un primo passo importante lo si è avuto con lo sviluppo di sistemi di interazione quali chat-gpt che parlano la nostra lingua e non ci obbligano ad imparare la lingua del sistema".
Una volta che altri problemi quali interoperabilità tra piattaforme e modello di business del Metaverso saranno risolti "si porrà un grande problema di tutela dei dati personali: si parlerà di privacy mentale, il nostro modo di interagire col mondo digitale e di rispondere a stimoli come avatar sarà studiato e dovrà essere quindi protetto".
Da questo deriva la necessità di "procedere con cautela e interrogarsi su quale possa essere la regolamentazione più adeguata", ha notato Kim Myeong-ju, professore di Sicurezza delle Informazioni presso la Seoul Women's University. "Le misure legali che a questo punto intervengono dovrebbero sempre idealmente entrare in gioco dopo che sono state fatte sufficienti considerazioni etiche e dovrebbero essere limitate all'ambito necessario". In altri termini, "in una vita civilizzata, il diritto galleggia in un mare di etica" e in questo percorso "non partiamo però da zero perché l'etica del Metaverso non deve essere affrontata come argomento nuovo e indipendente, ma come un'estensione dell'etica digitale esistente".


Fonte: Redazione
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