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Italia-Cina: Università Cattolica e Istituto Confucio, focus su rapporti

26-11-2020 16:35 - Ambasciate
GD - Milano, 26 nov. 20 - «Gli ultimi 50 anni hanno confermato lo spirito dei nostri rapporti che hanno conosciuto nel corso del tempo esemplari storie di amicizia e dialogo, di scambio di saperi e conoscenze, di traffici commerciali intensi». Lo ha detto la vice ministra per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Marina Sereni intervenendo oggi all'incontro «Cinquant'anni di relazioni tra Italia e Cina (1970-2020)», promosso dall'Istituto Confucio dell'Università Cattolica del Sacro Cuore per ricordare il mezzo secolo di rapporti diplomatici, e non solo, tra i due Paesi.
Il 6 novembre 1970, data della sottoscrizione del comunicato congiunto sul ristabilimento delle relazioni bilaterali, si apre una nuova stagione nelle relazioni tra Roma e Pechino, un «traguardo» importante «preceduto e preparato da ciò che oggi chiameremmo una lunga e paziente azione di cultural diplomacy», ha affermato il rettore dell'Università Cattolica Franco Anelli introducendo l'evento, cui ha preso parte anche l'ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Li Junhua.
«Dinanzi alle imponenti trasformazioni in atto nel mondo contemporaneo, la Cina e l'Italia, considerata anche per la sua posizione all'interno dell'Europa e per il suo ruolo in Occidente, sono chiamate a fare tesoro della loro antica conoscenza ed esperienza del mondo, per operare insieme a favore di un nuovo modello di sviluppo e di relazioni internazionali più cooperative e non solo competitive», ha continuato il rettore Anelli.
Di collaborazione ha parlato anche l'ambasciatore Li Junhua: «Apertura, inclusione, apprendimento reciproco e scambio di esperienze possono divenire la fonte duratura di un progresso condiviso e uno sviluppo dell'amicizia per i popoli di tutti i Paesi. Il mondo odierno vive un momento di grande cambiamento, come non si vedeva da un secolo, e deve affrontare sfide in cui multi e unilateralismo, apertura e chiusura, cooperazione e contrasto si affrontano».
Oggi in Italia vi sono dodici Istituti Confucio, 40 aule Confucio con quasi 30 mila studenti. Attualmente, gli studenti cinesi in Italia sono 26.300 e l'Italia è una delle mete più scelte per lo studio all'estero dai giovani cinesi. Quelli italiani in Cina sono quasi 6 mila. Il dibattito si è poi concentrato su alcuni aspetti come le relazioni tra Cina e Vaticano, anche alla luce del rinnovo dell'Accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi cinesi.


Fonte: Redazione
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