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Italia-Cina: Forum prospettive di cooperazione “In un mondo che cambia”

19-09-2023 12:00 - Ambasciate
GD - Roma, 19 set. 23 - La SIOI Società italiana per l’organizzazione internazionale, l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali Cass e l’Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali Eurispes, hanno organizzato a Roma il forum “Italia e Cina in un mondo che cambia”, incentrato sui risultati conseguiti dalla cooperazione bilaterale e sull’analisi delle potenziali aree di cooperazione tra Roma e Pechino. I lavori sono stati aperti dal presidente della SIOI, già ambasciatore italiano in Cina, Riccardo Sessa, il quale ha esaminato lo stato delle relazioni Italia-Cina in relazione al “periodo difficile” attraversato dalla comunità internazionale, alle prese con tensioni geopolitiche e l’impatto della guerra in Ucraina. “L’Italia e la Cina sono due superpotenze culturali con un’antica storia alle spalle” e attualmente “stanno affrontando un momento di riflessione su come rilanciare i rapporti bilaterali”, ha detto Sessa, secondo cui è necessario incentivare lo sviluppo “armonico” delle relazioni e affrontare da una prospettiva “scientifica e culturale le principali sfide” nel panorama globale.
Un appello alla cooperazione nel quadro di “una frammentazione dei rapporti internazionali che punisce severamente i Paesi poveri e quelli in via di sviluppo” è arrivato anche da Paolo Guerrieri, docente alla Scuola di Affari internazionali di Parigi Sciences-Po e la Business School dell’Università di San Diego, che ha riconosciuto nella Cina un attore di “grande importanza” e l’esigenza di rinnovare anche l’architettura delle istituzioni internazionali.
La necessità di “soluzioni condivise” è importante anche nella risposta a problematiche globali come il cambiamento climatico, come ha evidenziato Corrado Clini, già ministro dell’Ambiente, secondo il quale gli accordi raggiunti a livello globale sono ancora lontani dal raggiungere gli obiettivi prefissati.
L'amb. Riccardo Sessa, presidente della SIOI ha aperto i lavori del "Forum Italia-Cina, prospettive di cooperazione in un mondo che cambia”, rilevando che i due Paesi “sono due superpotenze culturali con un’antica storia alle spalle” e attualmente “stanno affrontando un momento di riflessione su come rilanciare i rapporti bilaterali”.
Parole che sono state condivise da Gao Xiang, presidente dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali, secondo cui è quanto mai necessario che “italiani e cinesi adottino un approccio lungimirante e onnicomprensivo di fronte alle sfide”. “Cina e Italia sono due rappresentanti d’eccezione della civiltà orientale e occidentale” e dovrebbero fare riferimento alla loro esperienza storica per creare un “progetto comune”, ha dichiarato in apertura al forum, notando come le relazioni bilaterali non abbiano fatto altro che “ravvivarsi” dall’instaurazione dei legami diplomatici nel 1971. “La Cina è il quarto partner commerciale dell’Italia. Il volume dell’interscambio si è attestato a 77,88 miliardi di dollari nel 2022, aumentando del 5,4 per cento e segnando un nuovo record. Attualmente ci troviamo nel mezzo di un grande cambiamento ed è necessario guardare al futuro, lavorare insieme”, ha sottolineato il presidente dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali.
Altri dettagli sulla cooperazione commerciale tra i due Paesi sono stati forniti dall’economista Carmine Soprano, il quale ha spiegato che dal 2001 il valore delle esportazioni cinesi verso l’Italia è passato da 50 a 60 miliardi di dollari. Gli investimenti diretti esteri cinesi, inoltre, si sono attestati tra i 500 e i 600 milioni di dollari su base annua, mentre quelli italiani diretti in Cina hanno rappresentato l’uno o due per cento del totale europeo.
Per il presidente dell’Eurispes, prof. Gian Maria Fara, il forum “Italia e Cina in un mondo che cambia” apre “un importante percorso di cooperazione” e quindi ha aggiunto che "è quanto mai necessario adottare un dialogo senza preclusioni nel quadro delle nuove e sorprendenti tensioni sul panorama internazionale”.
Durante la prima sessione della conferenza, incentrata sui temi del progresso equo e sostenibile, della stabilità commerciale e finanziaria, oltre che sul multilateralismo, la ricercatrice senior dell’Istituto di studi europei della Cass, Sun Yanhong, ha presentato il rapporto annuale sullo sviluppo dell’Italia, curato assieme all’Ufficio della cooperazione internazionale della Cass e dalla Società cinese di studi italiani. Il libro blu, intitolato “L’Italia fatica a ‘cambiare’ nel quadro del conflitto russo-ucraino”, ripercorre in quattro sezioni i momenti salienti attraversati dal Paese nell’ultimo anno, dall’insediamento del governo guidato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai cambiamenti in politica estera, passando per un’analisi dello sviluppo dell’economia digitale e delle iniziative intraprese per affrontare la crisi energetica durante la guerra. Due sezioni sono dedicate ai legami tra Italia e Cina, rispettivamente all’anno della cultura e del turismo e alla cooperazione nell’ambito delle Olimpiadi invernali.
Ad esprimersi sulla cooperazione bilaterale è stato anche Francesco Profumo, presidente di Uni-Italia e già ministro dell’Istruzione, che ha espresso soddisfazione per “il modo in cui si è consolidata la relazione con Pechino” in ambito accademico. La presenza dell’Italia in Cina è “sempre più rilevante”, ha detto, notando anche come sia aumentato il numero degli iscritti presso gli atenei italiani (circa 30 mila).
Il direttore dell’Istituto di studi europei della Cass, Feng Zhongping, non ha mancato di inquadrare le relazioni Cina-Italia nel più ampio quadro dei rapporti tra la Cina e l’Europa, definite “due forze decisive per l’assetto strategico globale”. Feng ha fatto riferimento alle “nuove sfide” emerse nel rapporto bilaterale, invitando l’Unione europea a cooperare e a non considerare la Cina come un “rivale sistemico”. La politica di riduzione del rischio adottata da Bruxelles nei confronti di Pechino, ha aggiunto a tal proposito, deriva da una mancanza di “mancanza di fiducia” e la cooperazione tra Roma e Pechino serve a promuovere anche le relazioni Cina-Ue.
Al termine dell’evento è stato firmato un protocollo d’intesa tra la SIOI e l’Istituto di Studi Europei della Cass. Durante l’appuntamento odierno, è stato inoltre annunciato che la prossima edizione del forum sarà convocata in Cina nel 2024, allo scopo di raggiungere nuove intese e convergenze.


Fonte: SIOI
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