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Italia-Cina: amb. Ferrari fa il bilancio delle relazioni bilaterali

14-10-2020 19:31 - Ambasciate
GD - Milano, 14 ott. 20 - L ambasciatore italiano in Cina, Luca Ferrari, fa il punto sulle relazioni bilaterali tra i due Paesi, intervenendo all'evento «Belt & Road Initiative» di Milano Finanza. «Il 2022 sarà l'anno del turismo e della cultura Italia-Cina, come abbiamo stabilito con le autorità cinesi. Il 2022 sarà l'anno in cui riprenderà il turismo cinese in Italia e italiano in Cina, e sarà un anno di grandi scambi culturali», ha aggiunto Ferrari.
Intanto per il 2021 «stiamo preparando la base per il rilancio del rapporto economico e commerciale con la Cina a livelli più elevati», ha spiegato l'ambasciatore d'Italia, sottolineando che per l'Italia si tratta di «un anno importante. Abbiamo un grande vantaggio che è la presidenza del G20». In particolare, «a fine ottobre 2021 ospiteremo anche il presidente cinese e sarà un momento in cui potremo vedere dove siamo arrivati nella fase post-Covid».
Sul fronte dell'emergenza sanitaria «la Cina guarda all'Italia con grande ammirazione perché sa che il nostro Paese non solo ha pagato un prezzo molto alto, ma forse oggi è uno dei Paesi più virtuosi. La Cina paga ancora oggi un prezzo caro al Covid, ma andava pagato per essere Covid free e rialzarsi economicamente in maniera più compiuta rispetto ad altri Paesi. Oggi Pechino guarda all'Italia con grande ammirazione perché è stata in grado di controllare l'epidemia e oggi è tra i Paesi più virtuosi in Europa».
Ferrari ha poi spiegato che «la Cina ha adottato misure draconiane contro il Covid, dimostrando grande disciplina nell'ubbidire agli orientamenti governo. Ne hanno pagato il prezzo, ma oggi hanno un paese Covid free. Sono stati molto severi con sé stessi e dopo, quando sono riusciti a debellare il Covid, hanno chiuso il Paese. Solo ora riaprono con grandissima cautela».
«Ad agosto è venuto in Italia l'ambasciatore degli Esteri cinese e speriamo che entro l'anno venga in Cina Di Maio. Abbiamo in negoziato sia la tenuta della commissione mista economica e quella del comitato governativo. Stiamo cercando di chiudere il 2020 per preparare la base al 2021, che deve diventare l'anno del rilancio anche economico e commerciale tra Italia e Cina a livelli più elevati», ha detto l’amb. Luca Ferrari. Per l'Italia, ha rimarcato, «sarà un anno molto importante, avremo la presidenza del G20 con temi che l'Italia sta curando, come ambiente, l'energia, la sicurezza alimentare, tutti temi che stanno molto a cuore agli amici cinesi. Il G20 ci deve aprire la Road to 20-22, il 2022 sarà l'anno del turismo e della cultura Italia-Cina e sarà anno in cui riprenderà turismo e cultura di Italia in Cina, un anno di grandi scambi culturali».
«La Cina si è rialzata, ha sconfitto il Covid e ha lavorato senza sosta da quando è uscita dal lockdown per rilanciare l'economia. Oggi il Paese si aspetta una crescita del Pil tra 2 e 3 punti percentuali, è molto al di sotto degli standard cinesi ma sarà l'unico Paese al mondo a crescere e diventa la locomotiva del mondo. Questo ha offerto grosse opportunità per le nostre imprese, intanto sul piano delle esportazioni», ha aggiunto l’amb. Ferrari. «Nei primi 7 mesi abbiamo visto un controvalore di 6 miliardi di euro su beni italiani esportati in Cina, visto ampliamento delle imprese italiane sulle piattaforme online e constatato un notevole ampliamento della partecipazione delle imprese italiane alla vita industriale cinese. Molte imprese italiane hanno aperti stabilimenti e stanno compensando in qualche modo le perdite delle loro case madri in Italia e in Europa», ha proseguito il diplomatico.
«Il quadro delle linee di azione tracciate dal patto dell'esportazione voluto dal ministro Di Maio, l'ambasciata, la rete dei consolati generale, l'ICE e SACE e tutto il sistema Pease si sta orientando verso tre macro settori di sostegno. Il primo è creare opportunità per le nostre imprese, che stiamo facendo con la partecipazione al settore fieristico delle imprese; stiamo cercando di favorire imprese italiane in loco ma anche quelle che vengono dall'Italia». Ed ha aggiunto: «La seconda cosa stiamo cercando di fare è facilitare la presenza di imprese italiane sul mercato attraverso le piattaforme informatiche. L'ICE sta lavorando tantissimo per creare per le nostre imprese delle piattaforme informatiche cinesi dove vendere i loro prodotti. Infine stiamo cercando di aiutare le imprese a compensare le mancanze di cash flow, uno dei principali problemi derivati dalla crisi Covid».
In una prospettiva più ampia, ha aggiunto Ferrari «è ovvio che i due governi, quello cinese e quello italiano, stanno lavorando per consolidare il quadro economico e commerciale tra i due Paesi».
Quindi ha ricordato: «Abbiamo firmato diversi accordi in campo agricolo, energetico e industriale e nell'ambito dei servizi. Anche nel campo del turismo ci stiamo attrezzando. Sul piano multilaterale, un accordo importante è stato concluso, quello sulle indicazioni geografiche». Per l'Italia, ha rimarcato Ferrari, «è molto importante perché abbiamo il maggior numero di indicazioni geografiche protette al mondo, anche nell'ambito dell'accordo tra UE e Cina. Stiamo poi premendo e speriamo di farcela per 2021 al Comprehensive Agreement on Investment tra UE e Cina, che prevede l'apertura sempre maggiore del mercato cinese verso le imprese europee», ha concluso il diplomatico italiano in Cina.


Fonte: Redazione
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