05 Maggio 2024
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Italia-Canada: parla amb. Ferrari, le opportunità per aziende italiane

31-01-2024 10:24 - Ambasciate
Amb. Andrea Ferrari Amb. Andrea Ferrari
Amb. Andrea Ferrari Amb. Andrea Ferrari
GD – Ottawa, 31 gen. 24 – L’ambasciatore Andrea Ferrari, rappresentante diplomatico italiano in Canada ha analizzatole relazioni bilaterali in una lunga intervista concessa alla Newsletter Diplomazia Economica Italiana del ministero degli Esteri.
D.: I legami economici tra Italia e Canada sono molto solidi, con un interscambio che è andato progressivamente aumentando dal 2016. Le aziende esportatrici italiane vantano già un posizionamento consolidato in alcuni settori, e nuove opportunità si sono aperte con la transizione verde. Quali sono gli strumenti che l’Ambasciata e il Sistema Paese hanno a disposizione per mantenere e far crescere questo posizionamento?
- Amb. Andrea Ferrari: «Il Canada è un Paese ricco di potenzialità, con un’economia solida. Dal 2016 ad oggi l’interscambio tra i due Paesi ha registrato un aumento di oltre il 60%, superando gli 8 miliardi di euro già nel 2022. I dati relativi al periodo gennaio-novembre 2023 indicano un aumento delle esportazioni italiane del 7% su base annuale. L’Italia si posiziona così tra la sesta e l’ottava posizione tra i maggiori fornitori del Canada, davanti a Francia e Regno Unito e seconda in Europa soltanto alla Germania. Il consistente aumento della popolazione ha rafforzato il tessuto produttivo, e il Governo canadese continua a puntare su alcuni settori (come quello della transizione verde) che mirano a promuovere i valori che caratterizzano il Paese, traendo vantaggio al contempo dalle ricchezze naturali di cui esso dispone.
Inoltre, negli ultimi anni il Canada ha adottato una politica di cosiddetto “friendshoring”, per limitare l’eccessiva esposizione delle proprie catene di approvvigionamento rispetto a Paesi non “like-minded”. Tale circostanza ha aperto ulteriori spiragli per aumentare gli scambi con il continente europeo. La forte amicizia tra i due Paesi, dunque, continua a stimolare i rapporti economici, grazie anche alla genuina passione dei canadesi per il Made in Italy e alla presenza di una collettività di connazionali fiorente e ben integrata.
A trainare i rapporti commerciali sono soprattutto le esportazioni italiane verso il Canada, quasi raddoppiate dal 2016 a oggi. L’analisi dei principali settori nel 2023 dimostra che siamo apprezzati non soltanto per i prodotti che caratterizzano la nostra tradizione (come quelli agroalimentari e tessili), ma anche e soprattutto per i prodotti manifatturieri ad alto livello tecnologico e di sofisticazione. Il settore dei macchinari industriali, ad esempio, ha registrato una delle crescite più significative negli ultimi anni (pari al 114% dal 2016 al 2022), ed è al primo posto con il 22% del valore totale del nostro export.
Le nuove frontiere di questa fiorente collaborazione sono da individuare dove l’innovazione e il genio italiano si incontrano con l’avanzamento tecnologico e le politiche ambientali del Canada. Mi riferisco a settori come l’automotive, l’intelligenza artificiale, le tecnologie per lo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili e l’aerospazio. La forte presenza di aziende italiane che promuovono l’innovazione, la qualità e l’eterogeneità del Made in Italy, dimostra che siamo in una posizione favorevole per poter sfruttare le opportunità che il Canada offre. L’Ambasciata è impegnata soprattutto a coordinare le attività degli attori del Sistema Italia in Canada, per valorizzare quanto più possibile queste possibili sinergie. Puntiamo a un rafforzamento costante dei rapporti commerciali, investendo nella promozione dei nostri prodotti tradizionali e sensibilizzando gli interlocutori canadesi sulle capacità italiane di realizzare anche beni innovativi e tecnologicamente avanzati. Cerchiamo inoltre di favorire l’intensificazione dei contatti tra gli attori locali e le aziende italiane che potrebbero essere interessate al mercato canadese.
Tra gli strumenti di cui si avvale il Sistema Paese in Canada, troviamo anche le iniziative volte a promuovere i nostri valori fondamentali e la nostra cultura, a partire dalla sensibilizzazione sui vantaggi e i benefici per la salute di un’alimentazione sana, di cui i prodotti italiani si fanno eccellenti portavoce nel contesto della dieta mediterranea, fino al settore cinematografico, in cui la collaborazione tra Italia e Canada è particolarmente fruttuosa.
Concentriamo i nostri sforzi anche per sottolineare l’importanza del Made in Italy come marchio di qualità e di tutelarlo da violazioni, imitazioni e dal fenomeno del cosiddetto “italian sounding”.
Dedichiamo inoltre molta attenzione al settore scientifico tecnologico, in cui promuoviamo le eccellenze italiane e miriamo a rafforzare le sinergie con il Canada, in settori come quello spaziale e l’Artico.
L’Ambasciata si sta impegnando anche per mettere a sistema l’importante rete di ricercatori italiani presente in Canada. Vengono realizzati, ad esempio, cicli di incontri in tutto il Paese (iniziativa “Genio vagante”) ed è stato istituito per la prima volta quest’anno il premio “Ingegno italiano” per premiare i ricercatori di maggiore successo. Infine, strumento fondamentale per rafforzare la nostra proiezione nel Paese è quello di mostrare le nostre eccellenti capacità per mezzo dei testimonial aziendali di grande successo in loco. La presenza di importanti aziende italiane in Canada è infatti significativa e in costante crescita, come dimostrano le recenti aperture o espansioni di stabilimenti (penso a Mapei e a Omnia Packaging), così come quelle future, come ad esempio l’investimento di 34 milioni di dollari canadesi in uno stabilimento produttivo di pasta in Ontario, annunciato questo mese dal Pastificio Andriani».
D.: Il Governo canadese ha recentemente approvato alcune misure per favorire la transizione ecologica. Quali sono le opportunità di investimento e di cooperazione economico-commerciale che si aprono per il Sistema Paese?
- Amb. Andrea Ferrari: «La transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico sono tradizionali priorità del Governo del Canada. Le ultime misure approvate, oltre ad incentivi fiscali legati agli investimenti green, includono provvedimenti atti a ridurre le emissioni di metano e promuovere il passaggio progressivo alla mobilità sostenibile. Lo scorso dicembre, il Canada ha pubblicato una proposta di revisione del relativo impianto normativo. La bozza di regolamento rende più severi i requisiti di monitoraggio delle emissioni per le aziende, con controlli più frequenti e l’introduzione di audit annuali da parte di terzi per verificare i risultati comunicati. Il Governo ha anche annunciato la nuova normativa per i veicoli elettrici (applicabile ad automobili, Suv, e autocarri leggeri), che impone alle case automobilistiche e agli importatori obiettivi annuali di vendita di veicoli a zero emissioni (Zev). Nel 2026, almeno il 20 per cento dei nuovi veicoli leggeri messi in vendita dovrà essere di questo tipo, e i requisiti aumenteranno ogni anno, fino al 60 e al 100 per cento entro il 2030 e il 2035. Il nuovo standard garantisce una crescente offerta di veicoli a emissioni zero per il mercato canadese, con lo sviluppo di una solida catena di fornitura.
Queste misure, oltre al fatto che il Governo ha dichiarato di avere stanziato dal 2020 un totale di 34 miliardi di dollari per gli investimenti nell’automotive, danno la misura dell’impegno canadese su questo fronte, e dell’apertura che il Paese mostra nei confronti degli investimenti in quest’ambito. Se si considera inoltre che il Canada è particolarmente ricco di minerali critici essenziali per la produzione di batterie, emerge chiaramente come si tratti di una destinazione ottimale per le imprese e gli investimenti italiani. Penso ad esempio ad un importante progetto per realizzare la prima automobile canadese (project Arrow) ad emissioni zero. I primi prototipi costruiti fanno uso di tecnologie avanzate italiane, sia per la realizzazione del telaio, creato con stampanti 3D, che di altri componenti. In aggiunta, importanti possibilità di collaborazione riguardano anche l’idrogeno “verde”.
In tal senso, aziende come Bonatti, Enel, Eni e Saipem si configurano già come interlocutori dell’industria energetica canadese. Date queste premesse, aziende e start up innovative italiane possono utilmente esplorare il mercato canadese per proporre soluzioni e tecnologie innovative e fonti di energia rinnovabile. È questo il senso della partecipazione di 8 imprese italiane alla conferenza ed esposizione Globe Forum 2024 che si terrà a Vancouver a febbraio. Infine, è importante sottolineare che il Canada ha una forte esperienza nel settore dell’energia nucleare, inclusi i mini-reattori modulari, che potrebbe rivelarsi utile nell’ottica di un eventuale riavvicinamento del nostro Paese a tali tecnologie».
D.: Due mesi fa si è svolto l’evento di lancio della piattaforma CDP Business Matching in Canada, a cui hanno partecipato circa 300 imprese e rappresentanti del mondo politico e istituzionale. Quale è il contributo di strumenti del genere alla promozione degli investimenti italiani e delle sinergie tra i nostri Paesi?
- Amb. Andrea Ferrari: «La presenza di aziende italiane in Canada è significativa e in costante crescita, grazie al valore riconosciuto ai prodotti italiani, al contesto favorevole agli investimenti e alla complementarità delle filiere industriali. Gli attori del Sistema Paese presenti in Canada forniscono costantemente assistenza alle aziende interessate ad aprire stabilimenti in loco, e promuovono le opportunità che il mercato canadese presenta. Tuttavia, c’è margine per fare ancora di più e incentivare la collaborazione tra le aziende canadesi e le PMI italiane.
Proprio per questa ragione, ritengo che gli strumenti digitali come la piattaforma di Business Matching di CDP possano fare la differenza nell’aiutare a cogliere le numerose opportunità inesplorate in Canada, rendendo più facile per le piccole e medie imprese esplorare le possibili collaborazioni, sempre con il supporto dell’Ambasciata, di ICE, delle Camere di commercio e degli altri attori sul territorio. L'iniziativa dello scorso novembre è stata un successo, e ha fornito la prima occasione per presentare la nuova piattaforma a una platea di oltre 300 imprese canadesi e italiane.
Confido che possa essere il trampolino di lancio per numerose nuove collaborazioni tra imprese dei due Paesi, per mezzo degli incontri B2B virtuali ospitati dalla piattaforma. Per parte nostra, insieme a CDP, all’Agenzia ICE e alle Camere di commercio italiane, continueremo a promuovere questo innovativo strumento in Canada in occasione dei principali eventi futuri, al fine di ampliarne il raggio di azione. Il Sistema Italia opera per favorire la creazione di relazioni commerciali e/o di partenariato con aziende, altre organizzazioni e professionisti locali, soprattutto mettendole in contatto con potenziali clienti e investitori».
D: A novembre si svolgerà la sesta edizione del Forum bilaterale sull’intelligenza artificiale lanciato dalla Camera di Commercio Italiana a Montreal. Quali sono i risultati attesi?
- Amb. Andrea Ferrari: «Il Canada è stato precursore ed è tra i leader internazionali nella ricerca sull’intelligenza artificiale, grazie al lavoro dei centri universitari e all’accoglienza di numerosi talenti internazionali, cui hanno fatto seguito significativi investimenti. L'ecosistema canadese comprende più di 800 aziende e 600 startup nel settore, che riveste una importanza fondamentale per il Governo del Canada ed è destinato ad aprire numerose opportunità di collaborazione con l’UE e con l’Italia, sia a livello istituzionale che imprenditoriale, anche alla luce dell’importanza che il nostro Paese attribuisce all’intelligenza artificiale, inclusa tra le priorità della nostra presidenza G7 e che verrà probabilmente condivisa dalla presidenza canadese del prossimo anno.
Proprio su queste basi si fonda il Forum sull’Intelligenza Artificiale, importante appuntamento annuale per favorire la creazione di sinergie nel settore, organizzato dalla Camera di Commercio italiana di Montreal, in collaborazione con l’Ambasciata e altri attori del sistema Paese in Canada. A novembre di quest’anno si terrà la sesta edizione del Forum, evento in costante crescita e che attrae ormai molti attori fondamentali in questo campo. I temi che orientano il dibattito ogni anno sono quelli di maggiore attualità, come la cyber security e la space economy, oggetto delle ultime due edizioni.
Tra gli argomenti in lizza per l’appuntamento di quest’anno ci sono la sostenibilità, l'economia circolare, e la generative AI. L’intenzione è quella di esplorare le declinazioni dell’intelligenza artificiale nel settore green, che oltre a rappresentare una priorità condivisa da Canada e Italia, coinvolge numerosi segmenti industriali. Senza peraltro nascondere le perplessità e le preoccupazioni che questa incredibile innovazione solleva e che meritano ugualmente di essere trattate e approfondite, al fine di favorirne un utilizzo consapevole, sicuro, che non sostituisca l’intelletto umano e che porti concreti benefici alle nostre vite».
D.: Le agenzie spaziali di Italia e Canada hanno siglato nel 2021 un memorandum di cooperazione nel settore. A che punto è la cooperazione tra i nostri Paesi nel comparto aerospaziale, e quali sono le opportunità che vi aspettate negli anni a venire?
- Amb. Andrea Ferrari: «Il settore spaziale rappresenta una priorità condivisa per Italia e Canada, entrambi Paesi di astronauti, e le opportunità per rafforzare la cooperazione sulla base del memorandum sono numerose. Ad esempio, un ramo in cui entrambi i Paesi sono all’avanguardia è quello dei bracci meccanici (robotica), forniti anche alla Stazione spaziale internazionale. Il Canada sta sviluppando inoltre soluzioni per l’uso di energie alternative nell’industria aerospaziale, come le batterie per aerei e la tecnologia Zaf, per ottenere idrogeno dalle emissioni delle turbine degli aerei, che anche in Italia è allo studio e rappresentano dunque possibili settori di collaborazione. Il nostro Paese, inoltre, è avanti nella fornitura di radar e nano-satelliti, ed è leader nel settore della geo-informazione. Per parte sua, il Canada vanta una forte industria aerospaziale e destina ingenti risorse alla ricerca in questo settore, in cui ha una reputazione di livello mondiale in molti segmenti, tra cui l'osservazione della Terra, la robotica spaziale, la scienza, l'esplorazione e le comunicazioni satellitari. Ad oggi, l’Agenzia spaziale canadese non ha ancora sviluppato delle linee di cooperazione concrete per l’Italia nel quadro del memorandum, e il gruppo di lavoro congiunto si è limitato, durante le riunioni degli ultimi due anni, a fornire un riscontro positivo sulla collaborazione nel campo dei nano-satelliti e sul piano universitario e di ricerca. Le premesse per ampliare le sinergie, anche tra aziende del settore, ci sono e sono eccellenti».


Fonte: Ministero degli Esteri
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