05 Maggio 2024
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Istituto Norvegese Roma: conferenza del prof. Scafi sul sesso in Paradiso

05-11-2023 14:49 - Arte, cultura, turismo
Il prof. Alessandro Scafi Il prof. Alessandro Scafi
GD – Roma, 5 nov. 23 – Alla presenza dell'ambasciatore di Norvegia in Italia, Johan Vibe, all'Istituto Norvegese di Cultura a Roma, partecipato oltre che dal Governo anche dall'Università di Oslo, si è svolta la conferenza annuale in ricordo del fondatore dell'istituto, Hans Peter L'Orange. Lo studioso invitato quest'anno come L'Orange Lecturerè stato il prof. Alessandro Scafi, scrittore e autorevole docente di storia della cultura medievale e rinascimentale al prestigioso Warburg Institute di Londra, che ha affrontato il tema “Il sesso e la Chiesa - Le prime visioni moderne sulla sessualità e sul corpo nell'Eden”.
Seguito da un'attenta folta platea di studiosi, il prof. Scafi ha discusso le idee cristiane sulla condizione di Adamo ed Eva, in particolare sulla loro sessualità nel Giardino dell'Eden prima del peccato, concentrandosi sulla prima età moderna. Lo studioso, che ha dedicato anni e pubblicazioni alla storia della cartografia del Giardino dell'Eden nella tradizione occidentale, ha associato il dibattito plurisecolare sulla natura e l'ubicazione dell'Eden a quello sui corpi (e la sessualità) di Adamo ed Eva prima della Caduta, come due aspetti correlati della stessa idea paradossale di un paradiso in terra: entrambe le visioni erano fondate sull'interazione tra tempo, spazio e materia e generate dal racconto della creazione nel Libro della Genesi. Chiarire se la distinzione dei generi e l'unione sessuale tra uomo e donna facessero parte della perfezione originale creata da Dio era una questione importante fin dalla tarda antichità, perché significava definire il ruolo della sessualità nel piano divino e confermare (o negare) il carattere sacramentale del matrimonio.
Includere o meno il sesso nel Giardino dell'Eden significava considerare il matrimonio come un sacramento divinamente istituito per l'uomo nella sua condizione più perfetta, oppure condannare l'unione sessuale, e in genere la corporeità, come un ostacolo alla vita dello spirito, degradando il matrimonio, la sessualità e la donna a conseguenze della Caduta.
Dopo aver riassunto il pensiero di Agostino di Ippona sul sesso nell'Eden e la complessità della ricezione medievale delle sue idee, il prof. Scafi ha commentato le idee correnti nella prima età moderna, quando il panorama religioso europeo si stava radicalmente trasformando e la discussione sul sesso in paradiso entrava a far parte delle controversie che dividevano la cristianità latina. Le tensioni e le ambiguità degli atteggiamenti medievali nei confronti della sessualità umana emergevano in forme nuove.
L'esperto relatore si è concentrato in particolare sulle idea riguardanti il corpo, il sesso e il peccato di Adamo ed Eva, elaborate da Martin Lutero e drammatizzate in poesia da John Milton. Lutero adottava la visione di Agostino con una nuova enfasi che portò ad associare più strettamente il peccato originale alla degradazione dell'impulso sessuale. L'idea che la sessualità nell'Eden prima del peccato fosse divina e perfetta ma che subito dopo la caduta i primi esseri umani (e la loro progenie) divenissero incapaci di controllare i loro desideri sessuali è stata messa in versi da Milton e visualizzata da artisti come Albrecht Dürer e Hans Baldung.
Il prof. Scafi ha notato che non pochi autori, artisti e poeti hanno variamente presentato il peccato originale come una colpa sessuale ed Eva come una pericolosa seduttrice, ma ha concluso che l'associazione del frutto proibito con il desiderio sessuale che troviamo nella più recente cultura popolare in Occidente è diversa dall'approccio protestante, in quanto oggi il frutto proibito del sesso è descritto a fini pubblicitari come qualcosa di positivo, che attrae e seduce.
Tra i molti presenti Kristin Margrethe Bliksrud Aavitsland, direttrice dell'Istituto Norvegese; l'archeologo Johann Rasmus Brandt, professore emerito; le storiche dell'arte della Sapienza, prof. Stefania Macioce e prof. Caterina Volpi; la prof. Giulia Aurigemma, storica dell'arte dell'Università di Chieti; diversi studiosi e borsisti norvegesi.


Fonte: Redazione
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