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Israele: per amb. Eydar «antisemitismo rafforzato da pandemia con i social»

12-11-2021 12:14 - Ambasciate
Amb. Dror Eydar Amb. Dror Eydar
GD - Roma, 12 nov. - «L'antisemitismo ha alzato la testa in tutto il mondo. Gli ebrei vengono colpiti in Francia, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna. E anche qui in Italia, purtroppo, assistiamo a fenomeni vergognosi di aggressioni fisiche agli ebrei, ma soprattutto ad attacchi morali e alla istigazione all'antisemitismo sui Social Network». A parlare è l'ambasciatore d'Israele in Italia Dror Eydar, nel suo intervento in Senato, davanti alla Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza.
«Nel 2020, la scena principale per esprimere l'antisemitismo, si è spostata dallo spazio fisico allo spazio virtuale, in particolare ai social network. Lo scoppio della pandemia del Coronavirus, ha rafforzato le percezioni antisemite contro gli ebrei, attraverso teorie del complotto che hanno sfruttato credenze e paure ancestrali, per diffondere espressioni di antisemitismo», ha detto l'amb. Eydar, denunciando anche il fenomeno dello «Zoom Bombing», ossia irruzioni antisemite in eventi virtuali di organizzazioni ebraiche.
«Anche il confronto tra l'Olocausto e le limitazioni imposte per il coronavirus è scandaloso e crea una banalizzazione della terribile catastrofe che fu la Shoah», ha proseguito il diplomatico di Tel Aviv ricordando che «gli incidenti antisemiti aumentano in occasione di conflitti che coinvolgono Israele, come quello recente a Gaza».
«La critica a Israele non è antisemitismo. Allora, in quale punto si oltrepassa il confine?», si è chiesto Eydar affermando poi che «tutti qui saranno d'accordo, che chiunque abbia il diritto di criticare il governo italiano; ma nessuno pensa, né accetterebbe l'idea, che l'Italia in quanto Paese, non abbia diritto a esistere. Questa è la differenza».
L'ambasciatore ha poi denunciato come manifestazione di antisemitismo il diverso trattamento verso Israele sul piano internazionale: «dal 2015, l'ONU ha adottato 5 risoluzioni contro l'Iran, 6 risoluzioni contro la Corea del Nord, 8 risoluzioni contro la Siria e simili: si tratta di dittature, dove non ci sono diritti umani, libertà di parola o di religione. Nello stesso periodo di tempo, sono state adottate ben 112 risoluzioni soltanto contro Israele, l'unica democrazia in Medio Oriente».
Inoltre, ha proseguito, «dalla sua creazione 15 anni fa, il Consiglio diritti umani ha approvato 11 risoluzioni contro l'Iran, 14 risoluzioni contro la Corea del Nord, 38 risoluzioni contro la Siria, e ben 95 risoluzioni contro Israele». Eydar ha anche rilevato che «il testo con cui il Consiglio ha istituito una omissione d'inchiesta sul conflitto a Gaza non cita i 4 mila razzi mandati da Hamas contro Israele». E ha ricordato che «lo statuto di Hamas esorta a distruggere Israele e uccidere gli ebrei. Negli ultimi cento anni, conosco solo un altro documento simile, ed era stato scritto in tedesco», ha commentato ancora l'ambasciatore.
Ma ci sono anche «notizie positive»: «gli studi dimostrano che la cura efficace contro l'antisemitismo si riscontra nei Paesi dove c'è attenzione al tema, da parte di capi di Stato, ministri di Governo e legislatori, che condannano in modo coerente e deciso tale fenomeno. Ecco perché, l'adozione della definizione di antisemitismo dell'IHRA è uno strumento centrale e importante nelle mani dei legislatori, in particolare per proteggere gli ebrei nel mondo», ha concluso l'amb. Eydar.


Fonte: Redazione
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