Israele: amb. Bar, "Gli ostaggi li riporteremo a casa"
07-02-2024 17:29 - Ambasciate
Amb. Alon Bar
GD - Roma, 7 feb. 24 - L'ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bari, ha ribadito al sito Moke Pagine Ebraiche che "gli ostaggi li riporteremo a casa!".
“Siamo a quattro mesi di distanza dall’attacco del 7 ottobre 2023, quando Israele ha subito un’aggressione brutale da parte di Hamas. In quel giorno terribile, migliaia di terroristi hanno invaso il sud di Israele, portando morte e distruzione tra i civili innocenti. Da quel momento, Israele è in guerra con Hamas con l’obiettivo di impedirgli di attaccarci ancora: questa è una guerra che non abbiamo iniziato e che non volevamo”, ha sottolineato l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar.
Fonte: Moked Pagine Ebraiche
“Siamo a quattro mesi di distanza dall’attacco del 7 ottobre 2023, quando Israele ha subito un’aggressione brutale da parte di Hamas. In quel giorno terribile, migliaia di terroristi hanno invaso il sud di Israele, portando morte e distruzione tra i civili innocenti. Da quel momento, Israele è in guerra con Hamas con l’obiettivo di impedirgli di attaccarci ancora: questa è una guerra che non abbiamo iniziato e che non volevamo”, ha sottolineato l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar.
“Ad oggi 136 ostaggi sono ancora nelle mani di Hamas a Gaza e non abbiamo notizie su di loro. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare queste atrocità. Continueremo a fare tutto il possibile per liberare gli ostaggi e per garantire il ritorno sicuro dei residenti nelle loro case nel sud e nel nord di Israele”, ha aggiunto l'amb. Bar.
Come già evidenziato dal diplomatico durante l’ultima riunione di Consiglio Ucei, svoltasi in dicembre, “per noi è assolutamente impossibile tornare alla situazione del 6 ottobre nei rapporti con Hamas, ossia immaginando che sia ancora in grado di lanciare nuovi attacchi”.
L’ambasciatore aveva anche dichiarato: “Sono ben consapevole che la situazione non è complicata solo in Israele ma anche per gli ebrei italiani. Apprezzo molto il lavoro e la solidarietà”.
Fonte: Moked Pagine Ebraiche
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