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Intelligence italiana monitora azione diplomatica cinese

21-12-2022 18:38 - Opinioni
GD - Roma, 21 dic. 22 - Il primo ministro in carica si avvale dei servizi di sicurezza per tutelare il nostro Paese dalla politica di proiezione potenza cinese e dalle sue interferenze sia sul fronte politico che su quello economico. Già a settembre l'intelligence italiana aveva attentamente preso in considerazione il rapporto della Ong spagnola Safeguard Defenders, che denunciava l'esistenza di ben 11 stazioni di polizia cinesi presenti sul territorio italiano.
Queste rivelazioni sono state confermate dal ministro dell'Interno italiano che, attraverso un'indagine separata dell'AISI, ne aveva confermato la validità. Nello specifico l'agenzia di intelligence italiana aveva già iniziato a esaminare l'esistenza di questi centri fantasma a settembre verificando nello specifico i dettagli della relazione della Ong e cercando di chiarire come fossero stati istituiti questi centri.Sempre nel contesto della tutela dell'interesse nazionale, il 2 dicembre il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto proposto dalla premier Giorgia Meloni, dal ministro dell'Imprese Adolfo Urso e dal ministro all'Economia Giancarlo Giorgetti allo scopo di introdurre misure urgenti per tutelare l'interesse italiano nel settore dell'alluminio, delle nuove tecnologie e delle infrastrutture, soprattutto in vista di una possibile offensiva nel contesto della guerra economica cinese.
Sempre in questa architettura di sicurezza, il decreto ha approvato una serie di misure innovative per sostenere le imprese che possono beneficiare del cosiddetto Golden Power, introdotto per la prima volta nel 2012.
Naturalmente questo non esclude il fatto che l'Italia, pur essendo un'alleata della NATO, abbia però interessi economici rilevanti con la Cina.
A tale riguardo è necessario fare alcune precisazioni di estremo interesse sotto il profilo dell'intelligence. In primo luogo a novembre l'ambasciata cinese a Roma aveva mobilitato i suoi contatti nella capitale italiana per scoprire perché le lettere di congratulazioni inviate di recente ai membri del nuovo governo di Giorgia Meloni non avessero ricevuto risposte. Le lettere infatti erano state inviate per tastare il terreno in relazione ad una maggiore apertura del nuovo governo verso la Cina.
In secondo luogo il nuovo Governo è arrivato pochi mesi dopo che Li Junhua si è dimesso da ambasciatore cinese e ha lasciato Roma.

Giuseppe Gagliano
Analista

In media partnership con Notizie Geopolitiche

Fonte: Giuseppe Gagliano
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