05 Maggio 2024
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Il veneziano Luigi Ballarin all’Accademia d’Egitto a Roma

05-05-2023 21:38 - Arte, cultura, turismo
GD - Roma, 5 mag. 23 - “Antico Egitto. La vita oltre la vita”, all’Accademia d’Egitto sino al 1° giugno è la mostra dell’artista veneziano Luigi Ballarin.
Il pittore si ispira alle antiche e tradizionali forme decorative dei tempi egizi, in particolare a quello di Abu Simbel, per riproporre in chiave moderna memorie e ricordi, emozioni e racconti, simboli e spiritualità
Dopo la mostra di novembre 2021, Luigi Ballarin torna all’Accademia d’Egitto, a Roma, per la nuova personale “Antico Egitto. La vita oltre la vita”, visitabile sino al primo giugno 2023. L’esposizione, che abbraccia otto opere di grandi dimensioni, si concentra in particolare sulla bellezza del tempio di Abu Simbel, fortemente voluto e costruito da Ramses II (1303 a.C. – 1212 a.C.) per celebrare la sua vittoria contro gli Ittiti nella battaglia di Kadesh. L’artista ha voluto così ricordare maestosità e significati di questo tempio trovato sepolto dall’archeologo svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1813. La mostra sarà aperta dalle ore 10 alle 16 dal lunedì al venerdì. Ingresso libero.
Le opere in mostra – Ballarin si ispira alle antiche e tradizionali forme decorative dei tempi egizi per riproporre in chiave moderna, rinnovata, non solo le rappresentazioni, ma anche i suoi messaggi. Grazie alle tecniche miste e all’uso dell’acrilico e dello smalto, rende insolite le sue decorazioni, apparentemente imprecise da vicino, ma perfette da lontano.
Ad arricchire le opere, effetti metallici che donano alle opere una grande luminosità, narrando memorie e ricordi, emozioni e racconti, simboli e spiritualità, come nella scena della psicostasia (ossia la pesatura del cuore).
Il libro dei morti – Ballarin reinterpreta anche la complessa e straordinaria concezione filosofica della morte, intesa dagli egizi come “momento di transizione”, dimostrando quanto sia profondo il legame tra passato e presente. Lo fa tramite forme nuove, libere, svincolate da culture ed immagini archetipiche, che ostentano una epidermide di patchwork, memoria viva di antichi manufatti ceramici e tessili. E’ sbagliato, però, guardare queste opere come conseguenza di un decorativismo legato all’arte islamica: si tratta, infatti, del risultato di un gesto creativo, di un rituale strettamente legato alla sacralità della vita, il frutto della continua ricerca stilistica e spirituale dell’artista. L’arte per Luigi Ballarin è uno straordinario veicolo per comunicare valori altri, senza però connotarsi in una chiave politica, di rottura o di avanguardia.

Carlo Franza
Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea


Fonte: Carlo Franza
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