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IILA: libro “Gran Chaco”, secondo polmone verde del Sud America

02-07-2021 15:27 - Ambasciate
GD - Roma, 2 lug. 21 – L’IILA Organizzazione Italo Latino Americana ha presentato il libro “Popoli del Gran Chaco. Museo Verde”, curato dall’amb. Gherardo La Francesca e pubblicato dalla Officina Edizion. Il Gran Chaco si estende per un milione 400 mila chilometri quadrati, lambendo l’Amazzonia e le Ande, passando per le pampas argentina, tocca l’Argentina e il Paraguay, il Brasile e la Bolivia, e ospita una quantità indefinita di specie vegetali e animali.
Eppure il Gran Chaco, il secondo polmone verde del Sud America, e i suoi popoli indigeni sono ben poco conosciuti in Italia e in Europa, forse schiacciati dalla ‘concorrenza sleale’ dell’Amazzonia, nonostante che le ricchezze, la storia e le criticità ambientali siano le stesse.
Ma oggi è possibile saperne un po’ di più grazie al libro “Popoli del Gran Chaco. Museo Verde”, curato dall’ambasciatore Gherardo La Francesca. È un volume che raccoglie una serie di contributi di antropologi, storici, architetti, economisti, registi teatrali, ambientalisti accomunati da un forte interesse per il Gran Chaco, una regione ricca di storia (da sempre contesa tra i Paesi che ne fanno parte) e di straordinarie risorse naturali e culturali.
Tanto che qui da qualche anno è sorto un progetto, quello del Museo Verde, ideato proprio dall’amb. La Francesca, che mira al recupero di memoria e conoscenze dei popoli che la foresta la abitano tutt’oggi.
“Questo libro è un punto di arrivo e di partenza, un bilancio di 7-8 anni di attività svolto grazie all’appoggio attivo di IILA”, che ha ospitato la sua presentazione”, ha spiegato La Francesca. “Con il Museo Verde Onlus che si occupa della reazione di una serie di piccoli musei diffusi nel Gran Chaco con l’adesione di antropologi, giornalisti, architetti, ambientalisti e con l’utilizzo esclusivo di manodopera e manufatti locali, volevamo creare una memoria e una restituzione della cultura ancestrale di questa parte di mondo, valorizzare il binomio cultura-ambiente: crediamo che non impoverire il pianeta sia un fattore di crescita”.
Nel libro sono raccolti punti di vista diversi accomunati dalla passione per la regione del Gran Chaco e dall’obiettivo di proteggere e valorizzare quest’area. E la salvaguardia e valorizzazione delle culture indigene e la promozione di attività sostenibili sono alla base del Museo Verde da cui è nato il “Patto per il Gran Chaco”, che verrà illustrato alla prossima Conferenza Internazionale sui Mutamenti Climatici COP 26, realizzato dall’IILA e finanziato dal Maeci/Dgcs. Un progetto, spiega José Luis Rhi-Sausi di Iila, che verte su alcuni punti imprescindibili: essere a km zero, d costare poco, essere sostenibile, partecipato dalla comunità in cui si realizza il progetto, auto- costruito dalle comunità, rispondere alle loro esigenze, essere adattabile.
Perché il rispetto è soprattutto ciò che si deve a una foresta che trattiene in sé 5 miliardi di tonnellate di carbonio ma che, al pari della sorella più grande dell’Amazzonia, è afflitta oggi da un grave problema di deforestazione.
“Bisogna trovare alternative produttive sostenibili”, ha spiega Roberto Tiddi, rappresentante del Museo Verde nel Chaco Argentino, “dal turismo all’artigianato”. È proprio questo l’obiettivo del Museo e anche quello di IILA.
A tale proposito il min. plen. Antonella Cavallari, segretario generale di IILA, ha sottolineato che “stiamo facendo della sostenibilità il nostro obiettivo principale, a partire dai nostri progetti di cooperazione, tra cui quello di Città Verdi. L’IILA vuole contribuire concretamente a rendere più vivile il pianeta e tutte le iniziative sono in questa direzione fino ai progetti di cooperazione. Vogliamo dare un contributo alle megalopoli latino americane e agire verso questo obiettivo”.


Fonte: Redazione
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