05 Maggio 2024
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IIC Lisbona: mostra “Ulisse. Approdo a Santa Clara” di Valentina Vannicola

02-09-2022 17:36 - Arte, cultura, turismo
GD - Lisbona, 2 set. 22 - L’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona presenta la mostra di fotografie “Ulisse. Approdo a Santa Clara” di Valentina Vannicola. La rassegna sarà inaugurata sabato 10 settembre alle 13.00, nella Scuola EB Maria da Luz de Deus Ramos di Lisbona, alla presenza del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, Stefano Scaramuzzino; del direttore del Festival Todos, Miguel Abreu; dell’artista Valentina Vannicola.
In occasione della sua XIV edizione, il Festival Todos, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, ha invitato la fotografa Valentina Vannicola a ragionare sul quartiere di Santa Clara. La ricerca artistica di Vannicola, è riconducibile al genere della staged photography, la tendenza della fotografia contemporanea a presentare come reali scene costruite secondo le dinamiche proprie della cinematografia. Il progetto è iniziato con lo studio di una bibliografia scelta e l’analisi del tessuto sociale e territoriale attraverso un periodo di residenza. In questa fase Vannicola ha avuto l’opportunità di conoscere i paesaggi e le persone di Galineheras e Charneca e di mettere in atto le dinamiche tipiche della sua ricerca: il rapporto con la comunità e il coinvolgimento della popolazione per la creazione di un racconto fotografico che passa per la messa in scena di meticolosi tableaux vivant.
Il progetto prende spunto dal mito fondativo di Lisbona che vede come protagonista Ulisse, figura che incarna l’idea del viaggio inteso come esplorazione, peregrinazione, abbandono, sfida e approdo. In quest’ottica la metafora del viaggio viene utilizzata per narrare la circoscrizione di Santa Clara, punto di incontro di molteplici realtà etniche e sociali, ma viene estesa anche a tutto il Portogallo, terra ai confini della terra, porta protesa verso il mare.
Le immagini, attraverso la messa in scena del mito, di episodi storici o legati alla tradizione, propongono un affresco del territorio della periferia lisboeta dove ogni elemento diventa un simbolo e il segno di una memoria. La storia inizia su di una collina incastonata tra i palazzi popolari che si trasforma nella costa di approdo di Ulisse, per poi proseguire tra i vicoli, gli orti di un vecchio castello e le case dove i muri, saturi dei segni di una stratificazione storica e architettonica, diventano il sottotesto per la narrazione di una comunità densa di sfumature, complessità, storie di esplorazioni, ricollocamenti e approdi.
In questo contesto si inserisce un’altra suggestione offerta dalla committenza e colta dall’autrice, la poetica di Pier Paolo Pasolini che ritrova proprio nella nozione di periferia il nodo concettuale più fecondo, lavorando spesso sulla trasformazione della marginalità in valore. Proprio su questo assunto si sviluppa il lavoro di Valentina Vannicola, per arrivare attraverso le pratiche della messa in scena e del coinvolgimento della popolazione alla realizzazione di un affresco di comunità e del suo patrimonio immateriale.
Valentina Vannicola, Roma 1982, si laurea con una tesi in Filmologia alla Sapienza Università di Roma e successivamente si diploma alla Scuola Romana di Fotografia. Il suo lavoro è stato esposto in diverse gallerie e musei tra cui: Museo MAXXI, Roma; CLB Berlin con l’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Berlino; Museo MAAT, con IIC di Lisbona; Roma Colegio Official de Arquitectos di Madrid; Casa do Design di Matosinhos; Centro Cultural de Justiça Federal, Rio del Janeiro; IIC La Valletta, Malta; AuditoriumArte, Roma; IIC ed il Festival Head On di Sydney; Festival Circulation(s), Parigi; Museo MAAT, Lisbona; Roma di Melbourne; Gallery Central di Perth, Australia; La Triennale di Milano; Palazzo Ducale di Genova; Espace André Malraux Herblay, Francia; Vision Lab/Triennale di Milano presso la Mediateca di S. Teresa, Milano; Arte Fiera Bologna; Vienna Fair; Bassano Fotografia; Il Bellaria Film Festival; Galleria Al Blu di Prussia, Napoli; Galleria Wuderkammern, Roma; Urban Center di Rovereto; Mia Art Fair; CiternaFotografia-Festival; Fotografia Festival, Museo MACRO Testaccio, Roma; Centro italiano della fotografia d'autore, Bibbiena; Auditorium Parco della Musica, Roma; s.t. Galleria, Roma.
Le sue foto sono state pubblicate in libri, quotidiani e periodici come L’Espresso, D di Repubblica, Philosophie, Il Manifesto, La Stampa, Marie Claire, Aracne, Insidart.
Nel 2011 ha pubblicato con la casa editrice Postcart "L'Inferno di Dante", curato da Benedetta Cestelli Guidi, l’omonimo lavoro nel 2021 è entrato nelle Collezioni di Fotografia del Museo MAXXI insieme ad altre sue opere.

Fonte: Redazione
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