IEF: Zurino, "aumento costi materie prime sempre più insostenibile"

Poi ha precisato che “come conseguenza diretta del costante aumento delle materie prime, il 2022 si appresta a vivere una vera e propria guerra del grano, anche per effetto della crisi in Ucraina. L’Italia importa, infatti, da quest’ultima 120 milioni di chili di grano e 100 milioni dalla Russia. A gennaio le quotazioni sono cresciute del 12,5%, dopo il +80% del 2021 delle semole dovuto ai rincari di energia e gas. Questi ultimi, peraltro, segnano rispettivamente un +80% (elettricità) e +40% (gas). Il prezzo della pasta va verso un rincaro: un chilo di pasta che prima la grande distribuzione acquistava a 1,10 euro, adesso ne costa 1,60. Inoltre, nella determinazione del prezzo del pacco di pasta, concorre anche il cellophane, il cui costo nell’ultimo anno è aumentato del 25%. Senza dimenticare il costo di un container che è quasi quintuplicato, con conseguenze visibili anche su un pacco di farina".

Dopo aver sottolineato che "questi aumenti determinano condizioni insostenibili per l’intera filiera produttiva, soprattutto per i beni di largo consumo come pane, pasta, latte e carne, punta di diamante dell’export agroalimentare", Zurino ha sottolineato che "è necessario intervenire al più presto per proteggere il sistema agroalimentare italiano che rappresenta un settore chiave della nostra economia. Dobbiamo intavolare un dialogo, come abbiamo ribadito più volte, con le istituzioni partendo dal presupposto che produciamo poco grano e abbiamo un fabbisogno che ci costringe a importare il 35% del prodotto che consumiamo”.