05 Maggio 2024
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IDI: convegno su Giornata Neutralità, da ”perfetta” a “qualificata”

12-12-2022 17:57 - Ambasciate
GD – Roma, 12 dic. 22 - Nel diritto internazionale la neutralità permanente è un concetto ancora “vitale”, di cui non mancano esempi, ma il conflitto russo-ucraino ha indotto alcuni Stati (Svezia, Finlandia) a superare la loro tradizionale “politica di neutralità” e altri (Svizzera, Austria) a rimodellare, adattandolo all'occasione, la propria condizione di neutralità “perfetta”, ma soprattutto ha rilanciato il concetto di “neutralità qualificata”: si può restare neutrali, pur aiutando uno dei belligeranti, e tale aiuto è internazionalmente legittimo solo se a vantaggio dell'aggredito. È quanto emerso nel convegno “Il declino della neutralità nel mondo multipolare”, organizzato oggi dall'IDI Istituto Diplomatico Internazionale per celebrare la Giornata internazionale della neutralità.
Hanno partecipato Natalino Ronzitti, professore emerito di Diritto internazionale all'Università Luiss Guido Carli di Roma; Giuseppe de Vergottini, professore emerito di Diritto costituzionale all'Università di Bologna; Jean Paul Pierini, dottore in giurisprudenza. Il dibattito è stato moderato da Carlo Curti Gialdino, vicepresidente dell'Istituto Diplomatico Internazionale.
“Con il conflitto in Ucraina”, ha sottolineato Ronzitti, “è tornato a farsi strada il concetto di ‘non belligeranza' o ‘neutralità qualificata' o ‘neutralità benevola' che supera quello di ‘neutralità perfetta'. Non è una novità: basti pensare all'Italia del 1939 o agli Stati Uniti prima dell'entrata nella II guerra mondiale o ancora gli Stati Uniti durante la guerra delle Falkland. Si può restare neutrali e allo stesso tempo prestare aiuto, entro certi limiti, ad uno dei belligeranti. Il principio di eguaglianza dei non belligeranti ne risulta indebolito. Ma si deve tener conto della diversa condizione dell'aggressore e dell'aggredito: il supporto offerto a quest'ultimo da paesi non belligeranti è legittimo, in nome del principio di legittima difesa”.
Da parte sua De Vergottini ha ricordato che il “ripudio” della guerra nella prima parte dell'art.11 della Costituzione è “perfettamente bilanciato” dalla seconda parte con il riferimento alle “limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” e l'intento di promuovere e favorire “le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. L'art.11 vieta “l'esercizio dell'attività bellica non finalizzata alla difesa” e quindi le forniture di armi all'Ucraina “non rappresentano una violazione”.
Pierini si è soffermato sulle origini storiche del concetto di neutralità e, in particolare, sulle applicazioni al diritto marittimo.
“La posizione praticamente unanime”, ha riassunto Curti Gialdino, “è che la fornitura di armi all'Ucraina non incida sulla neutralità e che essa non comporti una situazione di cobelligeranza. Tuttavia c'è chi si è chiesto se la situazione non sia più complessa di quanto sembri. Si può, ad esempio, ritenere che nel nostro tempo delle guerre o delle minacce ‘ibride' o ‘non lineari', la combinazione fra cessione di informazioni satellitari sulla posizione delle truppe russe nel teatro di guerra, operazioni cibernetiche, risultati di attività di intelligence, campagne di propaganda (comprese le notizie false), unitamente alla messa in atto di sanzioni economico-finanziarie sempre più sofisticate e alla fornitura di sistemi d'arma avanzati, assume una rilevanza estremamente significativa per uno Stato estraneo al conflitto, almeno quanto il coinvolgimento diretto attraverso l'invio di propri corpi di truppa”. In buona parte, insomma, è la natura stessa della guerra ad incidere sulla neutralità.
La Giornata internazionale della neutralità è stata proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 71/275, adottata il 2 febbraio 2017. La scelta del 12 dicembre non è casuale: infatti, il 12 dicembre 1995, l'Assemblea generale, con l'appoggio dei Paesi non allineati, aveva deciso di riconoscere e sostenere lo status di neutralità permanente dichiarato dal Turkmenistan per via legislativa.


Fonte: IDI
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