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Guerra Russia-Ucraina: dalla NATO una possibile via d’uscita

11-07-2023 10:56 - Opinioni
GD - Roma, 11 lug. 23 - Ci deve essere una via d’uscita da questo conflitto sanguinario tra Russia e Ucraina che reclama migliaia di vite ogni giorno, che continua ormai da oltre 500 giorni e che non accenna a finire. E se la soluzione fosse lì disponibile, a portata di mano e nessuno si è accorto di questa soluzione? Oppure ancora non si vuole vedere una soluzione?
Un’ipotesi per fermare il conflitto potrebbe essere discussa e concordata al Summit della NATO in corso a Vilnius, in Lituania, a cui partecipano tutti i capi di Stato che fanno parte dell’Alleanza Nord Atlantica. Per l’Italia partecipa il Primo Ministro Giorgia Meloni.
La NATO, com’è noto dai Trattati istitutivi (Articolo 5 del Trattato che stabilisce che un attacco armato contro uno o più Stati membri della NATO sarà considerato un attacco contro tutti i membri) deve adottare tutte le misure necessarie per la difesa collettiva, e data la natura stessa della NATO come organizzazione di difesa, l'adesione di un Paese coinvolto in un conflitto armato, crea una situazione nuova a cui non si era pensato. Per queste ragioni è stato sostenuto finora che la NATO non può accettare l’adesione di un nuovo Paese se questi si trova coinvolto in un conflitto bellico, perché questo implicherebbe automaticamente la discesa in campo dei Paesi NATO a fianco del Paese belligerante e questo i vertici dei Paesi alleati vogliono evitarlo a tutti i costi per non inasprire questo assurdo conflitto, che ha portato morte e distruzione per la megalomania di Putin e la codardia dei suoi vertici militari. Essi non hanno mai avuto il coraggio di riferire al dittatore in quale stato pietoso versano le forze armate russe, falcidiate da ruberie e sprechi.
Ma se il Summit della NATO emanasse una dichiarazione che confermi l’adesione dell’Ucraina a partire dal primo gennaio 2024 e invitasse entrambe le parti in conflitto a fermare le ostilità e a ripristinare i confini “ante 24 febbraio 2022”, si darebbe un segnale fortissimo a Putin del supporto diretto della NATO all’Ucraina a partire dal primo gennaio prossimo, cioè tra cinque mesi. L’esercito russo sfiancato da 18 mesi di guerra se continuasse a combattere altri 5 mesi potrebbe solo capitolare appena entrano in gioco le superiori forze armate della NATO.
È chiaro a tutti che dopo 18 mesi cominciano a scarseggiare non solo le truppe, ma anche le munizioni e gli armamenti.
L'aeronautica russa ha perso centinaia di aerei ed elicotteri e si guardano bene dall’utilizzare altri velivoli perché sanno che verrebbero abbattuti dalle batterie contraeree ucraine ancor prima di lasciare il territorio russo e arrivare nelle aree di conflitto.
Se la NATO dichiarasse l’adesione dell’Ucraina a partire dall’anno prossimo, la Russia dovrebbe necessariamente ritirarsi oltre il confine ante guerra e fermare questa assurda follia.
Paradossalmente questo darebbe anche una mano a Putin che potrebbe dire che ha preferito ritirare le truppe per non esporre ulteriormente la vita dei militari russi.
Putin ha iniziato una guerra sanguinosa con l'Ucraina sventolando la minaccia della NATO, ritirandosi potrà dire che la NATO li ha costretti a farlo e non l’Ucraina che rappresenterebbe un’onta insopportabile per il popolo russo e per un dittatore che avrebbe potuto continuare a rubare miliardi, ritirarsi ricchissimo ovunque nel mondo e non conoscere alcun dolore né per lui, né per il suo popolo.
Adesso la NATO deve aiutare Putin ad uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato perché è un megalomane completo, con un'infanzia umiliata, cupa e impoverita, non può farlo da solo senza ricevere questo assist da parte dei leader mondiali che, in questo modo, lo tuteleranno nel rimanere comunque un “eroe” per il suo popolo.
La megalomania è una psicosi, una dolorosa idea di grandezza, un delirio di onnipotenza con un'idea assurda e grandiosa della propria importanza, popolarità, potere politico che non può essere cambiata senza una ragione valida fortissima, per giustificare il cambiamento.
La NATO insomma può fornire a Putin questa via d’uscita con una semplice dichiarazione.
Allo stesso tempo i leader mondiali dovranno preparare tutte le condizioni per far si che la cessazione del conflitto bellico rappresenti veramente una opportunità per l’Ucraina e per il popolo russo, per poter ricominciare a vivere e per risanare le terribili ferite che questo conflitto ha purtroppo causato, inutilmente.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale



Fonte: Ciro Maddaloni
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