Goethe-Institut: stato agitazione, 19 dicembre presidio a ambasciata tedesca
16-12-2023 14:48 - Ambasciate
La sede di Roma
GD – Roma, 16 dic. 23 – Al Goethe-Institut Italia il personale ha proclamato lo stato di agitazione contro una serie di licenziamenti nelle sede e il 19 dicembre alle ore 11:00 ci sarà un presidio dimostrativo davanti all’ambasciata tedesca a Roma.
A metà dello scorso ottobre 2023 il Goethe-Institut Italia aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo che si sostanzia nella chiusura delle sedi di Genova e Torino e la quasi totale cessazione dell’attività della sede di Napoli attraverso la cessazione del Dipartimento di Lingue. Secondo fonti sindacali il licenziamento coinvolge 26 dipendenti.
FLC CGIL e CISL Scuola, pur contestando la scelta del Consiglio Superiore dell’istituto di ridimensionare la presenza di Goethe-institut in Italia, riducendo le proprie sedi operative e licenziando personale di grande esperienza e professionalità, si sono rese disponibili a partecipare agli incontri previsti dalla procedura, al fine di valutare soluzioni alternative al licenziamento collettivo dei dipendenti e all’interruzione dei rapporti culturali con i territori.
Nonostante negli incontri già avvenuti, le rappresentanze dei lavoratori hanno proposto uno schema alternativo e meno traumatico per realizzare sia la riduzione dei costi di personale sia la soppressione delle sedi. Ma la direzione ha comunque confermato la propria indisponibilità a prendere in considerazione misure alternative al licenziamento per quei lavoratori che non si rendano disponibili ad una uscita incentivata.
Per tali ragioni FLC CGIL e CISL Scuola hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori di tutte le sedi in Italia e chiesto “il ritiro dei licenziamenti, affidando al confronto la progettazione di interventi di natura organizzativa volti a rilanciare le attività dell’Istituto, nel mutuo interesse della tutela delle professionalità attualmente impiegate e delle positive relazioni culturali che Goethe-Institut esprime in relazione alle città in cui opera”.
Per sostenere l'azione sindacale è stato anche indetto un presidio davanti all'ambasciata tedesca per le ore 11 del giorno 19 dicembre.
Fonte: Redazione
A metà dello scorso ottobre 2023 il Goethe-Institut Italia aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo che si sostanzia nella chiusura delle sedi di Genova e Torino e la quasi totale cessazione dell’attività della sede di Napoli attraverso la cessazione del Dipartimento di Lingue. Secondo fonti sindacali il licenziamento coinvolge 26 dipendenti.
FLC CGIL e CISL Scuola, pur contestando la scelta del Consiglio Superiore dell’istituto di ridimensionare la presenza di Goethe-institut in Italia, riducendo le proprie sedi operative e licenziando personale di grande esperienza e professionalità, si sono rese disponibili a partecipare agli incontri previsti dalla procedura, al fine di valutare soluzioni alternative al licenziamento collettivo dei dipendenti e all’interruzione dei rapporti culturali con i territori.
Nonostante negli incontri già avvenuti, le rappresentanze dei lavoratori hanno proposto uno schema alternativo e meno traumatico per realizzare sia la riduzione dei costi di personale sia la soppressione delle sedi. Ma la direzione ha comunque confermato la propria indisponibilità a prendere in considerazione misure alternative al licenziamento per quei lavoratori che non si rendano disponibili ad una uscita incentivata.
Per tali ragioni FLC CGIL e CISL Scuola hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori di tutte le sedi in Italia e chiesto “il ritiro dei licenziamenti, affidando al confronto la progettazione di interventi di natura organizzativa volti a rilanciare le attività dell’Istituto, nel mutuo interesse della tutela delle professionalità attualmente impiegate e delle positive relazioni culturali che Goethe-Institut esprime in relazione alle città in cui opera”.
Per sostenere l'azione sindacale è stato anche indetto un presidio davanti all'ambasciata tedesca per le ore 11 del giorno 19 dicembre.
Fonte: Redazione
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