05 Maggio 2024
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Giappone-Italia: amb. Suzuki, antica amicizia e futuro di cooperazione

05-01-2024 16:51 - Ambasciate
L'amb. Suzuki e il direttore Perrone L'amb. Suzuki e il direttore Perrone
GD - Roma, 5 gen. 24 - (Agenzia DIRE) - Il rapporto tra Italia e Giappone riposa su 150 anni di amicizia costante, iniziata con il Trattato di amicizia e di commercio del 25 agosto 1866 che auspicava “pace perpetua ed amicizia costante tra Sua maestà il Re d’Italia e Sua maestà il Taicoun, i loro eredi e successori” e tra i rispettivi popoli, “senza eccezione di luogo o persona”. Un’armonia desiderata e inscritta nei rapporti tra i due Paesi, oggi ancora più stretti e decisivi in vari ambiti, dalle relazioni internazionali alla cultura, sia ‘alta’ che ‘pop’. Soprattutto tra i nostri due popoli c’è un’istintiva vicinanza, una simpatia spontanea nonostante la grande distanza geografica, così vicini così lontani insomma. Un’amicizia che si ritrova nelle parole dell’ambasciatore straordinario e plenipotenziario del Giappone in Italia, Suzuki Satoshi, intervistato dall’Agenzia DIRE dal direttore Nico Perrone, grazie a Japan Italy Economic Federation, che ha promosso e organizzato l’incontro in vista del prossimo Forum Italia Giappone del 19 gennaio a Roma.
Una conversazione che spazia attraverso vari ambiti della cooperazione fra i nostri due Paesi, tra sfide e opportunità da vincere e cogliere. Un rapporto che vede numerosi ambiti di sviluppi futuri, tra temi economici, strategici ma anche culturali, con i giovani italiani sempre più appassionati della cultura giapponese contemporanea, così come della raffinata cucina giapponese sempre più popolare in Italia, della quale si fanno alfieri. Allo stesso modo, impossibile non ricordare il favore che riceve in Giappone la cultura italiana, il nostro saper fare e saper vivere che si esprime tanto nel design, dalla moda agli arredamenti, al nostro Made in Italy agroalimentare sempre più apprezzato nell’arcipelago, così come i prodotti della nostra manifattura più avanzata. Una collaborazione che si sta strutturando su ambiti cruciali di oggi e del futuro come i semiconduttori, la biotecnologia, l’energia, la mobilità e l’Intelligenza Artificiale. Tutto questo al centro dell’intervista all'ambasciatore Suzuki con la DIRE.
“L’Italia è un Paese veramente importante, un Paese membro del G7, i nostri due Paesi hanno elevato il rapporto a partenariato strategico questo gennaio quando il nostro primo ministro Kishida ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che a maggio ha visitato Hiroshima per il vertice G7”, ha ricordato Suzuki, “e stiamo approfondendo questa relazione in vari ambiti”.
Sullo sfondo di questi cruciali aspetti della cooperazione reciproca, c’è il soft power della cultura giapponese, sempre più popolare fra i giovani italiani e non solo. “Mi fa molto piacere questo aumento dell’interesse verso la cultura giapponese”, ha spiegato l’amb. Suzuki, “in passato in Europa c'è stata un’influenza del giapponismo, della cultura considerata tradizionale, o esotica e rara. Invece il boom per la cultura giapponese più recente, seguito da tantissimi giovani, ha a che vedere con ‘anime’, manga, videogiochi e cosplay, ed è diventata quotidiana e vicina, molto diversa dal passato, molto diffusa, e questo mi fa molto piacere”.
Oltre l’aspetto culturale c’è quello economico. “Come dicevamo, Italia e Giappone hanno un rapporto di partenariato strategico anche in ambito economico. In questo contesto, ultimamente il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha visitato il Giappone incontrando la sua controparte, il ministro dell’Economia, del commercio e dell’industria Yasutoshi Nishimura, e hanno confermato cinque importanti ambiti di cooperazione per il futuro: semiconduttori, biotecnologia, energia, mobilità e intelligenza artificiale”, ha ricordato l’ambasciatore, “possiamo quindi avere speranza di investimento da parte delle aziende giapponesi in quelle italiane, ma anche lavorare per progetti comuni”.
Certo, “oltre l’apporto politico ed economico anche l’aspetto culturale è davvero importante. Importanti sono gli scambi delle persone, i movimenti delle persone fra i due paesi, soprattutto per i giovani per aumentare la base del rapporto tra noi nel futuro. Cito i gemellaggi fra le nostre città, le visite reciproche”, ha proseguito l’amb. Suzuki. “C’è poi anche un accordo per la coproduzione cinematografica fra Italia e Giappone: lo scorso giugno il vostro ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha visitato il nostro Paese per firmare l’accordo, e ora si può filmare sia in Giappone che in Italia. Aumenteranno gli scambi delle persone e questo avrà un effetto positivo per il turismo. Ho tanta speranza per il futuro”, ha aggiunto il diplomatico di Tokyo.
“Altra possibilità è nel mare Indopacifico oltre che nel Mediterraneo. Credo che l’interesse dell’Italia per quest’area stia aumentando e mi adopererò in questo ambito. Quest’anno il vostro Paese ha mandato una fregata della Marina militare e un velivolo F-35 in Giappone, per dimostrare la presenza in questa materia e che mi auguro aumenterà così come la cooperazione”, ha detto. Un’area, l’Indopacifico, dove si sviluppano tensioni geopolitiche, richiamando alla mente un’altra area di grave crisi, drammaticamente evoluta in una sanguinosa guerra.
In relazione alla situazione ucraina “il Governo italiano ha già organizzato una conferenza per la ricostruzione e anche il Giappone ospiterà la conferenza per la promozione della ricostruzione economica dell’Ucraina il prossimo anno. Possiamo collaborare per la ricostruzione dell’Ucraina e lavorare insieme negli aspetti legati agli affari economici della ricostruzione”, ha segnalato infine l’ambasciatore Suzuki.
www.dire.it


Fonte: Agenzia DIRE
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